Julie Myhre è stata nella tarda mattinata finlandese la salvatrice, è il caso di dirlo, dell'"onore" norvegese. Orfane a tempo indeterminato di Kristine Stavaas Skistad, la squadra norvegese ha sofferto pesantemente nella sprint odierna: delle cinque atlete qualificate, è stata l'unica a superare le batterie, riuscendo anche a raggiungere la finale. Già questo basterebbe a festeggiare, viste anche le rovinose cadute di Stenseth e Amundsen, ma Myhre ha voluto di più, riuscendo a centrare il suo primo podio in Coppa del Mondo con un bellissimo secondo posto dietro la svedese Hagstroem.
La 28enne ha condiviso la sua gioia per il podio con Dagbladet: "È stato bellissimo. Mi sentivo bene in qualifica e ho affrontato la gara un passo alla volta. Oggi ho sciato incredibilmente bene e il mio corpo era in ottima forma. È stato davvero surreale tagliare il traguardo. Ho dovuto guardarmi un po' intorno per rendermi conto che avevo solo un'altra atleta davanti a me!"
Un risultato arrivato grazie alla tattica perfetta adottata nella finale, quando la norvegese è andata forte sull'ultima salita riuscendo al contempo a conservare le giuste energie per chiuderle al meglio nel lungo rettilineo finale e assicurarsi così il podio. Parte del merito però è sicuramente anche di qualcun altro: Valentina Vuerich, la "ski-woman" italiana che ha permesso a Myhre di avere degli ottimi sci ai piedi e che la norvegese ha abbracciato al termine della finale.
"Valentina è italiana e ha le emozioni le escono dal corpo, mette l'anima in quello che fa" racconta Myhre "Il fatto di poter condividere questo risultato con lei e con il resto del team degli skimen significa molto. È molto felice per me e mi ha seguito da vicino durante i problemi dello scorso anno. Mi sono commosso anch'io e quando vedo i suoi occhi brillare, lo faccio anch'io. Quell'abbraccio è stato davvero bello. Mi sono dedicata a lei, perché volevo davvero condividere quel momento con lei."
Non è la prima volta che negli sport invernali, dietro al successo di uno scandinavo si nasconda la grande professionalità di un'italiano, capace di riscaldare anche le atmosfere gelide dei paesi del nord.