Il corso allenatori di terzo livello di sci di fondo che lo scorso 22 settembre a Predazzo ha decretato la promozione di 23 corsisti, si è completato con una prova orale basata sulla presentazione di un project work, una sorta di tesina. Fondo Italia, con la gentile disponibilità dei diretti interessati, pubblica - con cadenza di tre lavori a settimana fino al 4 novembre - i riassunti di alcuni dei suddetti elaborati.
Oggi è la volta del project work di Enrico Nizzi, intitolato "Variabilità della Frequenza Cardiaca (HRV) un parametro in equilibrio dinamico tra il sistema nervoso simpatico e parasimpatico."
"Variabilità della Frequenza Cardiaca (HRV) un parametro in equilibrio dinamico tra il sistema nervoso simpatico e parasimpatico."- la tesi di Enrico Nizzi
Abstract
Questo Project Work analizza la Variabilità di Frequenza Cardiaca (HRV), evidenziando la sua correlazione con il cuore e il sistema nervoso autonomo. Espone come le risposte del sistema nervoso simpatico e parasimpatico siano influenzate dallo stress degli atleti, distinguendo tra stress fisiologico e psicologico.
Due studi scientifici mostrano che l'allenamento basato su HRV positiva (nei valori desiderabili) migliora le performance degli atleti. Infine, un'analisi retrospettiva di sei mesi del parametro HRV di tre atleti Elite italiani che mette in evidenza come vari fattori di stress influenzano questo dato.
Fare l’atleta o l’allenatore al giorno d’oggi è estremamente differente rispetto al passato. Siamo letteralmente bombardati da mille informazioni e tecnologie da utilizzare nel nostro lavoro. Tra i parametri chiave emerge la Variabilità di Frequenza Cardiaca (HRV), resa facilmente accessibile tramite dispositivi indossabili come orologi e bracciali. Questi strumenti consentono agli atleti di monitorare la propria condizione fisica e il recupero, rendendo l'HRV un indicatore importante per la gestione del carico di lavoro.
Parte Compilativa
1. La Variabilità della Frequenza Cardiaca (HRV)
L'HRV misura i cambiamenti negli intervalli tra i battiti cardiaci, riflettendo il controllo del sistema nervoso autonomo (SNA) sulle funzioni fisiologiche. Un'HRV alta (nei valori desiderabili) indica un buon stato di salute, minore stress e migliore capacità di recupero, mentre un'HRV bassa è segno di stress e scarsa capacità di recupero.
2. Il Cuore
Il cuore è un muscolo striato, autonomo, da cui dipendono tutte le funzioni dell’apparato cardio-circolatorio. Esso genera la forza necessaria a spingere il sangue nei vasi sanguigni e per questa sua funzione utilizza primariamente la muscolatura cardiaca. Grazie alla sua contrazione permette al sangue di trasportare nutrienti a cellule e tessuti. Il miocardio genera autonomamente gli impulsi per la contrazione, regolando il ritmo cardiaco.
3. Il Sistema Nervoso Autonomo
Il sistema nervoso è formato dal cervello, dal midollo spinale, dagli organi di senso e da tutti i nervi che mettono in comunicazione questi organi con il resto del corpo. Esso è suddiviso in sistema nervoso centrale e periferico. Il sistema nervoso periferico si può suddividere a sua volta in sistema nervoso somatico (controlla e gestisce il movimento) e in sistema nervoso autonomo. (SNA)
Il SNA gestisce le funzioni degli organi interni e si divide in sistema parasimpatico (attivo durante il rilassamento) e sistema simpatico (attivo in situazioni di stress). Questa divisione è essenziale per comprendere le reazioni del corpo a diverse situazioni fisiche ed emotive.
4. Lo Stress
Lo stress è la risposta del corpo a stimoli che compromettono l'equilibrio psicofisico. Può essere visto come una reazione a un mancato adattamento, caratterizzata da un'attivazione eccessiva del sistema nervoso simpatico (SNS), che può causare disturbi fisici, psicologici e comportamentali, sia acuti che cronici. La risposta allo stress è mediata dal sistema nervoso parasimpatico (SNP), che inibisce l'attività del SNS. Pertanto, misurare l'attività del SNP può essere cruciale per comprendere lo stress e la risposta dell'organismo alle variazioni interne. Le cause dello stress possono essere fisiologiche (come sforzo fisico eccessivo, cambiamenti ambientali o condizioni traumatiche) o psicologiche (come problemi familiari, lavorativi o pressioni legate agli esami).
Utilizzo del parametro dell’HRV in letteratura scientifica
- Individual Endurance Training Prescription with Heart Rate Variability- V. Vesterinen et al.2016
Trattamento:
I 40 corridori sono stati divisi in due gruppi: uno sperimentale e uno di controllo. L'esperimento ha avuto una durata di 8 settimane, durante le quali gli atleti hanno seguito allenamenti a diverse intensità. Il gruppo sperimentale ha eseguito le sessioni di allenamento solo se l’HRV, misurato giornalmente, era nei valori desiderabili; altrimenti, si fermavano per riposo. Di conseguenza, il gruppo sperimentale ha svolto un numero inferiore di sessioni di allenamento rispetto al gruppo di controllo.
Risultati:
La velocità nei 3000 metri è migliorata significativamente nel gruppo sperimentale, mentre non ci sono stati miglioramenti per il gruppo di controllo. Entrambi i gruppi hanno mostrato miglioramenti nel VO2 Max.
Conclusioni
Questo studio dimostra come l'utilizzo dell'HRV nella programmazione dell'allenamento di endurance possa portare a miglioramenti significativi nelle performance degli atleti, ottimizzando i carichi di allenamento in base alla risposta fisiologica individuale. La personalizzazione degli allenamenti in base all’HRV può essere un metodo efficace per migliorare le prestazioni atletiche e gestire il recupero.
- HRV-Guided Training for Professional Endurance Athletes - Carrasco-Poyatos et al. 2020
Trattamento:
14 atleti suddivisi in due gruppi. Entrambi i gruppi hanno seguito un periodo di preparazione di 4 settimane, con 3 settimane di carico e l'ultima di recupero. Successivamente, hanno svolto un periodo di 8 settimane, iniziando con sessioni a bassa intensità e progredendo a intensità moderata e alta. Il Gruppo HRV (7 atleti) ha effettuato sessioni di allenamento in base ai parametri HRV misurati quotidianamente, mentre il Gruppo di controllo (7 atleti) ha eseguito le sessioni senza misurazione HRV.
Risultati e conclusioni
Le sessioni di allenamento guidate dai parametri HRV hanno permesso di bilanciare il sistema nervoso simpatico (SNS) e parasimpatico (PNS), portando a una performance significativamente migliore rispetto al gruppo di controllo. Questo approccio ha contribuito a ottimizzare l’allenamento e a ridurre il rischio di sovraccarico e infortuni.
Analisi del monitoraggio di tre atleti Elite italiani.
Si analizzeranno i dati di tre atleti Elite italiani su un periodo di sei mesi, valutando le loro reazioni alla vita atletica, a momenti di stress emotivo, malattie e della vita sregolata di fine della stagione. L'obiettivo è interpretare i dati per ottimizzare la programmazione dell'allenamento e migliorare le prestazioni.
Conclusioni
Questa panoramica sull'HRV sottolinea l'importanza di questo indice sia per gli atleti che per gli allenatori. L'HRV permette di valutare, nel breve termine, il carico interno a cui è sottoposto un atleta, e nel lungo termine, di comprendere come l'atleta reagisce a stress e carichi, contribuendo al benessere psicofisico e alla performance. Un elemento chiave nel monitoraggio dell'HRV è la costanza nella misurazione, accompagnata da un rapporto aperto e sincero tra allenatore e atleta. Il feedback dell'atleta è essenziale per interpretare correttamente i dati, e la collaborazione tra tecnico e atleta è fondamentale per ripristinare l'omeostasi interna.
Con l'evoluzione tecnologica, i nuovi dispositivi cardiofrequenzimetri stanno integrando la misurazione notturna dell'HRV, rendendola un parametro comune, simile alla frequenza cardiaca. Tuttavia, è importante considerare l'impatto psicologico di valori negativi sui dispositivi, specialmente il giorno della gara. Gli atleti dovrebbero essere formati per interpretare questi dati o, in alternativa, invitarli a non monitorarli in situazioni critiche.
Lo sport moderno è bombardato di dati, di informazioni e di novità. È compito dell’allenatore capire quali informazioni sono funzionali al lavoro e quali sono di contorno o addirittura una distrazione per gli atleti.
Ringraziamenti
Questo Project Work è stato possibile grazie alla collaborazione di tre atleti Elite italiani e dei loro allenatori che mi hanno permesso di accedere ai loro dispositivi e soprattutto di rendere pubblici i loro feedback.