A novembre l'accoppiata di tecnici composta da Jean-Pierre Amat e Simon Fourcade, rispettivamente per l'allenamento del tiro e per la preparazione fisica e lo sci di fondo, inizieranno il secondo inverno con la squadra francese maschile di biathlon. Un arrivo avvenuto forse nel momento più difficile del gruppo, al termine di un inverno ricco di malumori e un rapporti incrinati al proprio interno che ha portato gli atleti quasi ad un "ammutinamento" nei confronti dei tecnici precedenti, Vincent Vittoz e Patrick Favre, che ha portato alle dimissioni del duo in circostanze piuttosto turbolente in quel di Oslo alla fine dell'inverno 2023.
Al termine della seconda preparazione effettuata agli ordini dei suoi nuovi allenatori, è Quentin Fillon-Maillet, protagonista di una grande estate che spera essere di buon auspicio per i mesi a venire, a tracciare un ritratto dei suoi allenatori.
Il buon feeling del due volte campione olimpico con JP (Jean-Pierre Amat, come il 32enne lo chiama affettuosamente, ndr) è evidente dai risultati, oltre che da una ritrovata gioia nel fare il proprio sport e dare il massimo; il segreto sta nel dialogo e nella grande libertà che forse era mancata sotto la precedente guida tecnica.
"Jean-Pierre è una persona molto intelligente che ha una grande esperienza nello sport. È un po' come una biblioteca dove puoi cercare informazioni quando ne hai bisogno” ha spiegato Fillon-Maillet a Nordic Magazine "È subito in grado di rassicurarci o di trovare una soluzione. Mi piace anche il fatto che sia aperto e che tenga sempre conto delle nostre percezioni, del nostro modo di lavorare e delle nostre esperienze”
Forse è proprio questo che era mancato con Vittoz e Favre, in cui atleti dal palmares pesante e una discreta esperienza in carriera si sentivano forse troppo braccati in un progetto e in un percorso in cui non riconoscevano le proprie esigenze.
Fillon Maillet riconosce le stesse qualità anche a Simon Fourcade, più giovane forse ma con un bagaglio di esperienze da ex biathleta di Coppa del Mondo che gli consente di comprendere totalmente la prospettiva degli atleti e le loro aspettative.
"Sta cercando di trasporre un po' della sua visione e della sua libertà di pensiero sul nostro modo di operare. È riuscito a capirci" ha dichiarato soddisfatto "Stiamo iniziando a raccogliere i frutti del progetto sul piano fisico, in particolare con una migliore gestione dell'energia. Collettivamente, penso che abbiamo una squadra più forte dell'anno scorso. C'è una buona atmosfera di lavoro e le cose si stanno muovendo nella giusta direzione con i giovani che ci spingono a migliorare! Non possiamo dormire sugli allori".
Con queste premesse, la squadra maschile francese si avvicina alla prossima stagione invernale a vele spiegate, carica e intenzionata a riscattare l'inverno passato, con poche luci e diverse ombre. Prima di allora, l'aspetta un raduno scandinavo a Sjusjøen, a partire da martedì, dove oltre alla nazionale norvegese les Blues ritroveranno anche i loro cugini d'Oltralpe della squadra maschile di Coppa del Mondo italiana con cui si allena anche Dorothea Wierer e i tre gruppi offriranno un'anteprima delle ostilità del circuito di Coppa del Mondo in occasione del Sesongstart norvegese del 16 e 17 novembre prossimi.