Le condizioni di Frida Karlsson continuano a tenere la Svezia col fiato sospeso. La fondista svedese, alle prese con un problema al piede che nell’ultime periodo si è esteso anche all’inguine, ha dovuto rinunciare alla trasferta in Val Senales a cui parteciperanno tutti i suoi compagni di squadra, per dedicarsi a un lavoro in bicicletta a Tenerife. Un fastidio che non solo mette in dubbio la sua presenza per la tappa di apertura della Coppa del Mondo a Ruka, ma anche la partecipazione alle successive tappe prima del Tour de Ski. Ora, a parlare sono proprio le compagne di squadra di Karlsson, che ai microfoni di SVT provano ad incoraggiare la svedese, dando il loro punto di vista sullo stop.
La prima a esprimersi è Maja Dahlqvist, che sottolinea come non sia certamente semplice dover far fronte a un infortunio proprio in questo momento cruciale della stagioni, a meno di un mese dall’inizio della Coppa del Mondo e proprio nell’anno dei Mondiali: “È difficile avere un infortunio del genere adesso. È un infortunio che si porta dietro da un po' di tempo e sta cercando di superarlo. Sta sfruttando al meglio la situazione”.
Parole al miele per Karlsson anche da parte di Linn Svahn, che con lei ha condiviso moltissimi momenti negli anni: “L'ho seguita ogni giorno. È praticamente la mia compagna di stanza. È un'atleta in cui la sua più grande arma è anche il suo più grande avversario. La sua grinta e la sua capacità di darsi veramente da fare è anche ciò che deve gestire al meglio e tenere sotto controllo. È fantastica”.
Non manca nemmeno l’incoraggiamento di Ebba Andersson, altra collega illustre di Karlsson: “Bisogna cercare un po' di luce nelle difficoltà. E dico proprio cercare, perché non è sempre facile mantenere un tono positivo quando si è infortunati. Ma bisogna cercare di vedere le possibilità. Io stessa ho sperimentato che è stato positivo tirare il freno anche se è un infortunio o una malattia a costringerti a farlo. Non dico che questo sia ciò di cui Frida ha bisogno, ma se bisogna comunque trovare un po' di luce nella difficoltà”.