Il corso allenatori di terzo livello di sci di fondo che lo scorso 22 settembre a Predazzo ha decretato la promozione di 23 corsisti, si è completato con una prova orale basata sulla presentazione di un project work, una sorta di tesina. Fondo Italia, con la gentile disponibilità dei diretti interessati, pubblica - con cadenza di tre lavori a settimana fino al 4 novembre - i riassunti di alcuni dei suddetti elaborati.
Oggi è la volta del project work presentato da Davide Mancin Majoni, intitolato "Analisi del risultato di gara in correlazione ad alcuni indici di valutazione".
INTRODUZIONE
Lo sci di fondo (XC) è uno degli sport di resistenza più impegnativi al mondo. Gli sciatori di fondo di élite si allenano mediamente tra le 700 e le 900 ore all'anno, ovvero tra le 15 e le 20 ore settimanali. Di questo totale, il 60% dell'allenamento annuale viene svolto da maggio a ottobre, durante la fase di prestagione agonistica, concentrandosi prevalentemente sullo sviluppo della capacità aerobica. In generale, il 90% del volume totale di allenamento degli sciatori di fondo è classificato come allenamento di resistenza e rimane relativamente costante durante tutto l'anno.
A differenza di altri sport di endurance come il ciclismo e la corsa, lo sci di fondo richiede resistenza muscolare molto elevata sia nella parte superiore che inferiore del corpo. Gli atleti d’élite di questo sport, ad esempio, raggiungono valori di consumo di ossigeno massimo compreso tra 80-90 e 70-80 ml//kg/min rispettivamente negli uomini e nelle donne. Questo può essere paragonato allo studio del progetto Breaking2 di Nike, dal quale è emerso che sono necessari solo 4,0 litri di assorbimento di ossigeno o 67 ml/kg/min per un uomo di 59 kg per correre una maratona in meno di due ore. Un risultato raggiunto solo da una persona al mondo (Jones et al., 2021). Le differenze in consumo di ossigeno può suggerire che nello sci di fondo sia necessario un VO2max più elevato rispetto alla corsa sulla lunga distanza. Pur essendoci comunque ampia variabilità nei valori rilevati tra atleti dello stesso livello competitivo, un consumo massimale di ossigeno di alto livello è presupposto indispensabilmente per il raggiungimento di risultati a livello internazionale. È stato precedentemente riportato che il 73% delle prestazioni di corsa su 3.000 metri può essere determinato esclusivamente dal VO2max in atleti di resistenza ben allenati (Støren et al., 2011) e il 66% di una cronometro svolta in laboratorio di 23 km in ciclisti d'élite (Støren et al., 2013). Di conseguenza, sono state osservate forti relazioni tra il VO2max nella corsa (RUN-VO2max) e/o il picco di assorbimento di ossigeno (VO2peak) in qualsiasi sottotecnica di sci di fondo e il livello di prestazione sia nello sprint che nello sci di fondo distance.
Negli sciatori di fondo, l'economia del lavoro è stata identificata come determinante di oltre il 50% delle prestazioni negli sprint (Andersson et al., 2017).
Quando normalizzato per il peso corporeo, il massimo consumo di ossigeno (VO2max) delle sciatrici è mediamente inferiore del 10-15% rispetto agli uomini. Il valore massimo di VO2max osservato in un'atleta donna è di circa 70-75 ml/kg/min.
Nel contesto dell'utilizzo della parte superiore del corpo, come avviene nella tecnica della "scivolata spinta" (double poling), il consumo di ossigeno delle donne raggiunge circa il 90% del loro VO2max. Sebbene questo valore sia inferiore a quello degli uomini, la differenza non è particolarmente marcata. Tuttavia, l'applicazione della potenza della parte superiore del corpo è nettamente inferiore nelle donne rispetto agli uomini. Migliorare questa capacità rappresenta un'opportunità significativa per incrementare le prestazioni complessive delle sciatrici.
PRESENTAZIONE
Lo scopo dello studio è stato quello di cercare una correlazione tra il risultato di gara e i dati derivanti dall’esecuzione di alcuni test di valutazione funzionale. La ricerca è stata svolta su un campione di atleti di età compresa tra i 16 e i 19 anni (13 maschi e 5 femmine). Per diversi motivi, solo 14 sciatori hanno completato il percorso previsto.
I test utilizzati per la valutazione funzionale sono stati:
- Test incrementale ad esaurimento di corsa in salita su tapis roulant con monitoraggio dei parametri ventilatori tra i quali abbiamo tenuto in considerazione il massimo consumo di ossigeno in temini assoluti (ml/min), il massimo consumo di ossigeno relativo al peso corporeo (ml/kg/min) e la ventilazione massima (l/min)
- Test di 3’ massimali allo skierg (Concept2) del quale abbiamo preso in considerazione la potenza media erogata, la distanza percorsa e il lattato accumulato derivante dalla differenza tra i valori basali e il picco rilevato 3’-5’ dopo lo sforzo
- Test sui 3.000 mt in pista da atletica considerando il tempo finale in minuti e secondi
I dati ricavati sono stati messi in correlazione con i risultati agonistici delle gare di Coppa Italia della stagione agonistica 2023/2024, considerando il piazzamento e il distacco percentuale dal primo classificato.
Gli atleti oggetto dello studio sono giovani fondisti dalle categorie allievi ultimo anno fino a Junior con un volume di lavoro annuo compreso tra 450 e 650 ore di allenamento annuali, appartenenti ad un comitato regionale e ad uno sci club locale.
Le piccole problematiche rilevate al momento dell’esecuzione dei test e che abbiamo cercato di limitare sono state:
Alcuni atleti non avevano mai indossato una maschera legata al metabolimetro durante attività fisica intensa e ciò ha richiesto un piccolo periodo di adattamento prima dell’esecuzione del test
Lo skierg non è uno strumento di allenamento utilizzato di routine da tutti gli atleti e ciò ha richiesto delle indicazioni dettagliate sul tipo di tecnica da utilizzare (più simile possibile alla scivolata spinta).
La distribuzione dello sforzo nei 3.000 mt in pista richiede una certa confidenza con la distanza e la tipologia di sforzo che, soprattutto con gli atleti più giovani, non è sempre presente
Tutti i test sono stati eseguiti alla fine di una settimana di scarico prevista dalla programmazione stagionale del carico di allenamento.
RISULTATI
Tabella riassuntiva dei dati rilevati
Il campione considerato è ovviamente ridotto per poter fornire delle indicazioni sicuramente attendibili. Inoltre, le considerazioni di seguito evidenziate vanno riferite solo ad atleti con le caratteristiche simili a quelle di questo studio (età, livello prestativo, livello tecnico ecc…).
Le correlazioni forti a livello statistico con il piazzamento di gara sono state quelle con i valori assoluti di massimo consumo di ossigeno (ml/min) e di ventilazione massima (L/min). Non sono state trovate correlazioni significative tra gli altri dati derivanti dalla valutazione funzionale e il risultato di gara e neanche tra i risultati dei diversi test.
ALCUNE CONSIDERAZIONI:
- La correlazione tra Il valore di Vo2max assoluto e la ventilazione massima con il risultato di gara, dimostra che in questo tipo di popolazione la struttura e le dimensioni corporee giocano un ruolo determinante. L’atleta con i migliori valori sia in termini di Vo2max assoluto che di ventilazione massima è quello che ha ottenuto nettamente i migliori risultati stagionali
- I test sui 3000 mt e sullo skierg si sono dimostrati meno specifici nel predire la prestazione
- La differenza di prestazione tra maschi e femmine nel test allo skierg è molto più marcata che negli altri due test. Ciò indica un’area di possibile ampio miglioramento per le femmine, riguardante l’efficienza della scivolata spinta e della parte alta del corpo in generale (forza massima, interpretazione tecnica più efficiente).
- E’ probabile che, per il raggiungimento delle massime prestazioni a livello mondiale, i valori fisiologici rilevati come determinanti nel nostro gruppo di atleti siano un presupposto indispensabile e quindi caratteristico di tutti gli atleti di alto livello e che i migliori risultati derivino in maniera determinante da altre caratteristiche quali l’efficienza tecnica, dai materiali, dall’aspetto psicologico, dalla tattica etc…