Calle Halfvarsson non ha mai nascosto la sua passione per il calcio. Nel 2020 disputò anche una partita delle categorie inferiori, anche se poi la scorsa estate mise in guardia tanti colleghi fondisti dai rischi che si possono correre giocando a calcio. A 35 anni, seppur già deciso in cuor suo di tirare fino ai Mondiali casalinghi del 2027, a Falun, sempre ovviamente che il fisico risponda nel modo giusto, è inevitabile pensare al futuro e doverne spesso anche parlare nelle interviste.
Lo scorso agosto, ad esempio, disse di voler diventare commentatore televisivo perché "il livello è troppo scadente", ma nella stessa intervista raccontò anche di voler acquistare una struttura e trasformarla in un hotel. Ora, all'Expressen, Halfvarsson dice di voler fondare un proprio club di calcio, ma ad uno scopo sociale: «Una cosa divertente sarebbe fondare una squadra di calcio nella mia Sågmyra. Voglio che i villaggi tornino a vivere. Il calcio può svolgere un ruolo importante in questo aspetto. Ricordo com'era quando ero piccolo, allora era qualcosa di completamente diverso. Adesso lo sport fuori dalle città sta morendo. È un peccato come stia andando a finire. Dovrebbe esserci una partita di calcio ogni domenica. In modo che la gente del villaggio venga lì, guardi e mangi insieme una salsiccia. L'unico problema è che vorrò sicuramente partecipare e giocare io stesso le partite».
Insomma il calcio come socialità. L'idea dello svedese non è affatto male. Vedremo se la realizzerà.