Sci di fondo - 26 ottobre 2024, 19:34

Sci di fondo - Simone Mocellini: "Vedo questi continui progressi e sono fiducioso. Sento ancora dolore, ma è normale. Spero di tornare in gara a dicembre, ma senza fretta"

Sci di fondo - Simone Mocellini: "Vedo questi continui progressi e sono fiducioso. Sento ancora dolore, ma è normale. Spero di tornare in gara a dicembre, ma senza fretta"

Tra i tanti post social pubblicati su Instagram dagli atleti del gruppo Coppa del Mondo della nazionale italiana di sci di fondo nel corso del raduno a Ramsau, che è terminato oggi, a non passare inosservati sono quelli con protagonista Simone Mocellini, ripreso sia all’opera sugli sci che nella corsa, elemento che evidentemente sta finalmente ricominciando a reintrodurre nella sua preparazione.

Il gravissimo infortunio subito durante un allenamento a Canmore, la rottura di tibia e perone, non è ancora completamente alle spalle, ma il trentino delle Fiamme Gialle sta facendo un passo alla volta verso il recupero completo. Tornare con la squadra, risentirsi pian piano un atleta, sono tutte sensazioni che danno al “Moce”, che poche settimane fa ha anche presentato la propria sponsorizzazione con Acqua San Bernardo, nuova linfa vitale per affrontare i prossimi passi verso il recupero completo e il ritorno alle gare.

«Atleticamente sto bene – ha affermato Mocellini a Fondo Italia, dopo essere tornato a casa al termine del raduno austriaco – mi sono allenato con molta qualità. In questi mesi sono riuscito a prendere tutto quello che potevo fare nella mia situazione e farlo al massimo. È stata una bella progressione. Pian piano ho cominciato a reintrodurre tutto. Quello che mi manca ancora è la corsa, che è proprio quella che mi piace di più, forse anche più del fondo. Chi mi conosce sa che non poter correre è stato ciò per cui sono rimasto più male. Ma a Ramsau ho ricominciato un po’ a reintrodurre anche quella, pure se solo jogging per il momento. Ma per me è un bellissimo traguardo poter fare quei piccoli passettini di corsa. Sono molto contento». 

A far felice Mocellini sono quei progressi costanti che sta vedendo in queste settimane. «È stato un bel raduno. Ho fatto una bella progressione da Oberhof a Ramsau. Nel tunnel tedesco siamo partiti il primo giorno che avevo sciato per appena dieci minuti. In Austria, invece, ho sciato praticamente ogni giorno e bene, gestendo anche il dolore che ancora sento, perché c’è e non è sparito».
Insomma, il trentino non è ancora recuperato al cento per cento. «Questo è il motivo per cui non so ancora con certezza quando tornerò a gareggiare. La frattura è stata brutta e non sono ancora guarito del tutto. Posso allenarmi gestendo bene i carichi. Insomma posso fare il volume che mi serve ed allenarmi bene, ma devo fare le cose giuste, come tanta bici, mentre sci e il resto nei momenti giusti. È normale in ogni riabilitazione, soltanto che vista la gravità dell’infortunio, qui devo fare tutto con maggiore pazienza. Comunque il dolore va pian piano diminuendo. Lo sento ovviamente quando riprendo a fare qualcosa di nuovo, perché inizialmente lo sentivo anche in bici. Fa parte del percorso, ma è bello rendersi conto di questi progressi».

L’azzurro, che conta due podi in Coppa del Mondo nel format olimpico della sprint in tecnica classica, viaggerà con il resto del gruppo in Finlandia per l’ultimo raduno pre stagionale. «Andrò in Finlandia con la squadra. Ora vediamo come sistemare il programma. Lì riuscirò a sciare. Dopo la Finlandia vedremo se potrò ricominciare le gare già a dicembre, che è la mia speranza. La vedo difficilissima per Santa Caterina, ma dopo spero di poter ripartire. Ovviamente all’inizio dovrò fare un passaggio sotto per capire come sono messo, prima di tornare in Coppa del Mondo. Comunque non devo mettermi fretta, ma restare paziente come ho fatto fino adesso, perché è fondamentale guarire bene». 

Eppure Mocellini non nasconde la sua gioia nel vedere questi miglioramenti, nel tornare pian piano a sentirsi nuovamente un atleta: «Sono molto contento, perché dopo tanto tempo sono tornato a sentirmi normale. Anche aver lavorato tanto sugli sci è stato per me un bel traguardo, perché iniziavo a essere un po’ stufo. Da febbraio mi sento un po’ un leone in gabbia, anche perché l’unico sport che oggi posso praticare con assoluta libertà è la bici, dove ho zero dolore. Sugli sci devo ancora gestirmi bene, ma vedo progressi e sono fiducioso».

Giorgio Capodaglio

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