Sci di fondo - 11 ottobre 2024, 10:40

Sci di fondo - In Svezia il piatto piange: aumentano i podi in Coppa del Mondo, ma non i premi per gli atleti e la decisione fa discutere

Sci di fondo - In Svezia il piatto piange: aumentano i podi in Coppa del Mondo, ma non i premi per gli atleti e la decisione fa discutere

Lo sci di fondo svedese ha avuto un grande sviluppo nelle ultime stagioni; tanti sono i giovani talenti che in negli ultimi anni si stanno mettendo in mostra, ma anche tra i "big", a livello di Coppa del Mondo, le prestazioni di alto livello non sono mancate, in particolar modo nella categoria femminile. Nella stagione 2022/2023 la Svezia aveva stabilito il suo nuovo record di podi salendovi ben 46 volte: tuttavia questo risultato invidiabile è stato battuto già nella stagione successiva, quando di podi se ne sono contati 52.

Questo significa che per gli atleti le cose vanno bene, oltre che sportivamente, anche finanziariamente, visto che ai podi, generalmente, si accompagnano anche premi monetari da parte della FIS e degli sponsor. E visto che, a differenza di altre Nazioni, lo sci di fondo svedese sembra godere di un'ottima salute dal punto di vista finanziario, con il patrimonio netto aumentato 0 a 65,6 milioni di corone svedesi (5.8 milioni di Euro circa, ndr) tra il 2008 e il 2024, secondo quanto riporta il tabloid svedese Expressen, ci si sarebbe aspettati un aumento dei bonus per gli atleti, eppure così non è stato.

Dal 2021 ad oggi tutto è rimasto invariato: 50.000 corone (4400 Euro) per la vittoria, 30.000 (2.600 E) per il secondo posto e 20.000 (1800 E) per il terzo. E neanche per la prossima stagione sono previsti cambiamenti, come conferma Lars Öberg, responsabile dello sci di fondo per la Federazione svedese di sci.

Questa decisione, come si può immaginare, divide l'opinione degli atleti tra chi vorrebbe un sostegno maggiore per gli atleti da parte della Federazione e chi, invece, pensa che Federazione faccia già tanto per loro.

"Sì, penso che sia un peccato. Dopotutto viviamo in uno sport in cui è difficile per noi essere indipendenti finanziariamente, solo pochi riescono a farcela davvero bene" ha commentato Calle Halfvarsson, che però lo scorso inverno non è riuscito a salire sul podio nemmeno una volta in Coppa del Mondo "ma non riesco più a dedicarci tanta energia. Mi infastidisce solo pensarci, quindi è meglio dedicare queste energie all'allenamento"

Molte altre protagoniste della Coppa del Mondo hanno una visione diversa sull’argomento. Moa Ilar, ad esempio, ricorda che chi è ad un livello élite come loro ha già un ampio spettro di bonus che provengono dagli sponsor. "Penso che vada bene. Chi sale sul podio ottiene tanti altri bonus, dai fornitori e premi in denaro dalla Federazione Internazionale Sci. Quindi non ci vedo nulla di strano"

Dello stesso avviso è Linn Svahn, che lo scorso inverno è salita sul podio ben 16 volte. "Per me è più importante che possiamo fare raduni in quota in Italia per qualche settimana, e che possiamo essere coinvolti nel decidere in quali posti andare" Svahn ritiene dunque che fornire agli atleti la miglior preparazione possibile sia già un gran beneficio "A rigor di logica, chi sale sul podio riceve comunque un premio in denaro dalla Federazione Internazionale di Sci. E poi i bonus sono solo altri soldi per un gruppo che ha già i soldi"

Federica Trozzi

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