Biathlon - 10 ottobre 2024, 09:18

Biathlon - Patrick Braunhofer: "Mi sento maturato. Sto crescendo insieme a questo bel gruppo"

Foto credit: Dmytro Yevenko

Foto credit: Dmytro Yevenko

Viene da due stagioni passate per intero in Coppa del Mondo, riuscendo a fare esperienza e stabilirsi nel massimo livello internazionale del biathlon. Patrick Braunhofer ha imparato tanto in questi due anni, ha mostrato miglioramenti evidenti grazie all’opportunità avuta e si è confermato nella squadra A maschile, che gli permetterà ancora una volta di partire subito dalla Coppa del Mondo, già a Kontiolahti. 
Il carabiniere della Val Ridanna sta lavorando molto duramente assieme a Zattoni e Cianciana, i due allenatori azzurri, per migliorare determinati aspetti e fare un ulteriore salto di qualità, quello necessario per scalare le classifiche.

“Brauni”, come viene soprannominato, è molto contento di come sta procedendo la preparazione. «Sta andando proprio bene – ha affermato a Fondo Italiaabbiamo lavorato benissimo in estate, fatto veramente il massimo possibile. Sono contento anche delle persone con cui ho lavorato. Ovviamente solo quando inizieranno le gare vedremo se queste mie sensazioni positive avranno conferma.
Abbiamo lavorato tanto sulla base. Devo ammettere che mi sento meno stanco rispetto al passato, il mio corpo si è adattato a questi carichi e i lavori si sentono meno. Fino adesso li ho tenuti bene. Noto che il lavoro degli anni passati è stato molto utile. Insomma sono contento, poi, come già detto, l’inverno ha delle regole a parte, quindi solo tra qualche mese vedremo se ciò avrà conferma anche in pista».


Braunhofer è tornato poi sulla passata stagione, convinto di essere maturato tanto, grazie anche alla squadra: «Lo scorso anno è stato emozionante. Credo di aver fatto una buona stagione, nella quale ho trovato maggiore costanza. C’è sicuramente da migliorare e l’obiettivo è di farlo il prossimo anno. Mi sento maturato tanto. Credo che partecipare con continuità alla Coppa del Mondo aiuti moltissimo, perché arrivi alla gara con maggiore serenità. Penso però che tutto il gruppo sia maturato e ciò ha aiutato a crescere anche me. Mi trovo bene in questa squadra, siamo seri quando c’è da lavorare, ci stimoliamo a vicenda, ci sfidiamo, ma poi sappiamo stare anche bene assieme quando non ci sono le gare o fuori dagli allenamenti. Ciò fa la metà del lavoro, perché è fondamentale stare insieme tra compagni e appoggiarci a vicenda». Un legame che si nota quando i quattro giovani azzurri si presentano in mixed zone dopo la gara e, prima di iniziare le interviste, chiedono subito notizie sulla gara dei compagni, tifando per loro e sorridendo se le cose stanno andando bene. 

Il carabiniere ha ammesso di aver lavorato su un aspetto particolare per riuscire a scalare posizioni di classifica: «Nel tiro non ho cambiato molto, ho solo un nuovo colore della carabina (ride, ndr). Invece sulla parte fisica, mi sono concentrato con Zattoni sulla capacità di gestire meglio i giri, partendo con maggiore regolarità per finire poi in crescendo, senza andare in calando nell’ultimo giro, che è sempre stata la mia pecca. 
Ho lavorato tantissimo su questo aspetto. Le cose sembrano funzionare, ma l’allenamento non è la gara». 


È presto per parlare di obiettivi specifici legati al risultato: «La stagione è ancora lontana, il mio focus è oggi esclusivamente sull’allenamento e a non ammalarmi. Sicuramente l’obiettivo principale sarà la qualificazione ai Mondiali di Lenzerheide e migliorare quando fatto nella stagione precedente. Però ecco, se oggi mi chiedete qual è il mio obiettivo, è quello di migliorare come biatleta, quindi concentrarmi al massimo su ogni aspetto dell’allenamento».

Giorgio Capodaglio

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