Sono passati pochi giorni da quando lo scorso 25 settembre l’IBU ha approvato la riforma delle regole per gli ordini di partenza. Una riforma che non permetterà più ai big di scegliere il proprio gruppo di partenza, con i primi 15 della generale che saranno relegati nel range tra il 46° e il 75° pettorale, togliendo loro il vantaggio di poter partire con la pista in condizioni migliori e a breve distanza dall’azzeramento fatto nel pre-gara. A beneficiare di questa scelta, almeno per la prima tappa a Kontiolahti, sarà Quentin Fillon-Maillet, che nella scorsa stagione ha chiuso la classifica generale al 16° posto. Eppure, lui stesso riconosce che – nella sua opinione – la scelta dell’IBU si muove più nella direzione delle esigenze televisive rispetto a quella della tutela della meritocrazia in pista.
Lo spiega chiaramente in un’intervista rilasciata a Eurosport, all’interno della quale il francese confessa: “Non sono contento. Capisco il desiderio della televisione di dare più interesse a un format cronometrato sparpagliando i 'migliori atleti' lungo la gara. Ma la difficoltà è che sono condizioni che non saranno giuste, tranne in casi eccezionali”. “La partenza a fine gara crea problemi in termini di tempi di preparazione materiali e di regolazione – prosegue Fillon-Maillet riferendosi alla scelta di prediligere le esigenze televisive rispetto a quelle degli atleti –. Lo trovo triste, perché noi siamo tra gli attori più importanti. Il denaro non dovrebbe avere potere su una decisione sportiva così importante”.
Il francese si sofferma poi sul fatto che, numeri alla mano, almeno per la prima gara per lui questa novità rappresenterà un vantaggio: “Per me sarà vantaggio durante la prima gara. Ma spero di risalire in classifica e penso che non sia abbastanza 'giusto'. Per dirla concretamente: l'anno scorso sono stato 16° e posso quindi partire intorno al pettorale 25, Johannes Boe, il migliore al mondo, può partire intorno al 75. Se prendiamo condizioni tipo Oberhof o Nove Mesto, questo rappresenta un mondo di differenza nella qualità della pista. Per me non è giusto".
In conclusione, Fillon-Maillet si esprime augurandosi che l’International Biathlon Union torni sui propri passi: "Spero che l'IBU riconsideri la sua decisione, perché non voglio che le rivalità che possono esserci tra coloro che possono vincere una gara siano sconvolte da questa classificazione. La commissione degli atleti si è mobilitata contro questa decisione ma l'IBU non l'ha ascoltata affatto".