Il ritorno alle competizioni per Therese Johaug, oltre all'emozione e al fascino del ritorno della grande atleta, ha scatenato anche tanta curiosità: dopo due anni e la nascita della sua prima figlia, tutti vogliono sapere come potrà cavarsela la 36enne nel confronto diretto con le migliori atlete del mondo, soprattutto in considerazione di quanto fatto vedere lo scorso inverno in occasione dei Campionati nazionali norvegesi, quando con scioltezza ha sconfitto l'intera nazionale norvegese, conquistando il titolo nella 30km individuale a tecnica libera, dominata dall'inizio alla fine e con un divario di quasi 3 minuti dalla prima atleta alle sue spalle.
Sappiamo, per sua stessa ammissione, che la preparazione si sta svolgendo nel migliore dei modi e che i primi test la vedono molto vicina ai livelli dei suoi anni migliori, ma sicuramente ciò che più conta non è avere un riscontro ora, in allenamento quanto piuttosto in gara a febbraio.
Gli allenatori della Nazionale, che ha ritrovato proprio in questi giorni per un raduno ad Hafjell, Paal Gunnar Mikkelsplass (suo storico allenatore personale) e Marit Bjørgen (ex compagna di squadra e grande amica), ritengono però che quanto visto finora può dare grandi indicazioni sulla Johaug che ci si può aspettare in pista da inizio stagione fino ai Mondiali di Trondheim.
"Ho potuto vedere il livello attuale di Therese e non ci sarà una dolce mamma in pista per le avversarie” avverte Bjørgen a VG.
Anche Mikkelsplass ritiene che il livelle dell'atleta sia ancora molto alto, nonostante siano passati ormai due anni dal suo ritiro e diverse atlete (in ambito svedese soprattutto) ritengono che, rispetto al 2022, il livello nello sci di fondo femminile si sia alzato. "Le altre devono migliorare, altrimenti Therese vincerà tutto! Non hanno scelta, devono migliorare molto” ha detto il nuovo vice-allenatore della squadra Elite norvegese femminile "qualche atleta è migliorata ma non direi che il livello generale si sia alzato molto. Alcune possono essere abbastanza competitive, ma le gare con e senza Therese sono state due cose completamente diverse. Senza Therese, sono diventate più simili alle gare maschili, in cui si attende a lungo prima di iniziare davvero la gara sul finale."
Dichiarazioni che, benché rivolte alla concorrenza delle "vicine di casa" svedesi e in particolare Ebba Andersson e Frida Karlsson - con la prima che è stata la regina degli ultimi Mondiali a Planica e l'altra conquistatrice di Holmenkollen nella scorsa stagione - possono essere facilmente applicate anche alla squadra norvegese, che si trova ad avere una compagna di squadra "scomoda" in questa stagione iridata. Anne Kjersti Kalvå, infatti, non condivide affatto l'opinione del suo allenatore. "Anche Therese deve alzare il tiro, molte persone si sono allenate bene negli anni in cui è stata assente. Penso che debba concentrarsi di più sulla sua attività di fondista e dare più priorità a questo aspetto nella sua vita quotidiana rispetto a quanto ha fatto finora. Molte persone si allenano bene e si riposano tra un allenamento e l'altro. Non è una passeggiata tornare" ha detto a VG Kalvå, in riferimento alle tante attività a cui Johaug è dedita nella sua vita al di fuori delo sport.
Tuttavia Bjørgen, che conosce ormai molto bene la campionessa di Dalsgybda, è sicura che se c'è qualcuno in grado di gestire tutto al meglio, allenamento intenso incluso, quella è proprio Therese Johaug. "Non si può essere infastiditi dal fatto che gli altri abbiano così tanta energia e riescano a gestire così tanto. In tal caso si ha un approccio sbagliato. Gli atleti sono diversi. Therese ha una capacità di lavoro molto elevata e può gestire molto. Therese è unica, ma anche lei ha un limite” dice Bjørgen "La sfida per noi allenatori sarà quella di seguirla in questo aspetto, la conosco bene e posso facilmente capire dal suo linguaggio del corpo se 'quando è troppo è troppo'"
Quel che è certo, è che non manca molto per avere le prime risposte a questa divergenza di opinioni: l'appuntamento è a fine novembre, con l'opening stagionale norvegese di Beitostølen e la prima tappa di Coppa del Mondo a Ruka.