Arriva finalmente un po' di meritato riposo per le atlete della nazionale francese di biathlon. Dopo due settimane di allenamento a Lenzerheide, in Svizzera, le francesi hanno poi indossaato il pettorale per la prima tappa del Summer Tour, che si è svolta a Prémanon.
Dopo due settimane toste di carico nella località che ospiterà i prossimi Mondiali, alle quali ha preso parte anche la squadra B, Simon e compagne hanno tirato fuori tutte le ultime energie per affrontarsi in competizioni che nessuna di loro aveva preparato.
Soddisfatto l'allenatore Cyril Burdet nella sua analisi fatta sulle colonne di Nordic Magazine: «Le ragazze sono molto competitive, quindi non appena parliamo loro di un pettorale, inevitabilmente vogliono vincere. Poi, a livello di staff, abbiamo insistito sul fatto che eravamo in un periodo di preparazione e che eravamo arrivati qui senza la voglia di essere freschi e preparati per queste gare. La mentalità è stata soprattutto quella di mettere alla prova quanto fatto in allenamento, perché non ci saranno cinquanta gare prima dell'inizio della Coppa del Mondo. Le atlete hanno dovuto fare i conti anche con le energie rimaste perché, in inverno , ci sono spesso momenti in cui nella terza settimana è complicato mantenere la lucidità nonostante tutto».
Insomma, arrivare stanche per abituarsi anche a ciò che le atlete troveranno in inverno. «Lo abbiamo visto questo fine settimana a Prémanon, il fisico di ognuna reagisce in modo abbastanza diverso. Diremo che è logico rispetto a quanto abbiamo appena fatto».
Burdet ha avuto modo anche di vedere all'opera le atlete della squadra B, che rappresentano una risorsa importante da cui cogliere in stagione e nei prossimi anni: «È stata anche un'occasione per condividere del tempo con i colleghi e le atlete della squadra B. Abbiamo fatto parecchie sedute insieme e questo ci ha permesso, a livello di staff, di discutere parecchio su quello che facciamo, e anche delle atlete. Questo ci permette anche di poter vedere la profondità che abbiamo nelle ragazze. Abbiamo un settore femminile di vero successo a tutti i livelli».
A Lenzerheide le condizioni non sono state facili, come accaduto ovunque nelle Alpi, anche in Svizzera sono arrivate improvvise nevicate nelle prime due settimane di settembre: «Siamo arrivati a Lenzerheide in pieno inverno. È stato un raduno denso, con molto lavoro e anche molta qualità. Eravamo un po’ nel passaggio tra l’estate e l’autunno, quando sei ancora nel volume dell'estate e già un po' nello specifico dell'autunno. Ciò ha comunque creato non poco affaticamento tra le atlete. A Lenzerheide abbiamo toccato la neve, siamo stati fortunati in questo senso (ride, ndr). Questo poteva anche dare fastidio, ma non ha mai resistito abbastanza sulla pista da impedirci di fare il programma previsto sugli skiroll. Alla fine, ha creato un'atmosfera più invernale senza alcun impatto su di noi, quindi è stato piuttosto divertente. Penso che tutte siano ancora concentrate sulla preparazione. Ci restano due mesi prima di iniziare davvero a fare cose serie, quindi dobbiamo trovare il giusto dosaggio. Ma i pettorali restano pettorali».