È il più giovane del gruppo azzurro maschile, subito presso sotto la sua ala protettiva da Dorothea Wierer, dalla quale ha anche acquistato il suo nuovo calciolo. Elia Zeni si trova a vivere la sua seconda esperienza estiva nel gruppo élite della nazionale azzurra, nella quale è entrato un anno fa direttamente dalla squadra juniores, dopo l’ottima stagione 2022/23, nella quale si era trovato a partire dall’IBU Cup Junior per poi arrivare in Coppa del Mondo e ai Mondiali assoluti.
Alla sua seconda stagione agli ordini di Andrea Zattoni e Fabio Cianciana, il trentino in forza alle Fiamme Gialle, contattato da Fondo Italia nel corso del raduno francese a Corrençon en-Vercors, ha fatto il punto della situazione sulla preparazione estiva, confrontandola anche con quella della stagione passata, parlato anche dei propri obiettivi e svelato anche qualcosa di sé.
Ciao Elia. Partiamo dall’attualità. Come sta procedendo la preparazione?
«Sta andando abbastanza bene. All’inizio ho perso delle ore di allenamento per varie problematiche, qualche malattia. Ciò mi ha portato a faticare un po’ di più nei primi raduni. Una volta entrato nel ritmo, le cose hanno iniziato a procedere bene e sto riuscendo a reggere senza problemi i carichi di lavoro che stiamo effettuando. Per il resto, il gruppo non è cambiato, andiamo d’accordo sia dentro che fuori dalla pista. Essere in raduno è sempre bello».
È la tua seconda preparazione con la squadra élite. Noti che è cambiato qualcosa rispetto alla scorsa estate?
«Sento che riesco a reggere meglio i carichi di lavoro. La scorsa estate, faticavo di più, in alcuni raduni ho anche dovuto fermarmi un giorno per recuperare energie. Quest’anno, invece, le cose stanno andando in maniera diversa».
Descrivici un po’ questo gruppo azzurro maschile che, al di là di Hofer, è composto quasi esclusivamente da coetanei.
«Luki non si è allenato molto con noi in estate, ma ci troviamo bene con lui. Anche perché lui è di spirito giovane, come noi. Alla fine chi fa sport resta sempre giovane e si va sempre d’accordo.
Per il resto si, siamo praticamente tutti coetanei e abbiamo anche gusti simili, quindi piacendoci le stesse cose è facile organizzare bene il tempo libero e trovare delle belle attività da svolgere insieme dopo l’allenamento».
Nel tempo libero guardi anche tu il tennis con Giacomel?
«Ecco, quella è l’unica cosa che non faccio (ride, ndr). Di sport ne vivo già abbastanza, non mi piace guardarlo. Mi limito giusto alle competizioni di atletica, come la Diamond League, oppure in inverno lo sci di fondo. Oltre a quello nulla, non mi interessa più di tanto. Preferisco guardare serie tv, film o qualcosa di curioso su youtube».
C’è una serie tv che stai seguendo in questo periodo?
«Si, Gli Anelli del Potere, basata sempre su Il Signore degli Anelli».
Torniamo al biathlon. Quella passata è stata la tua prima stagione intera di Coppa del Mondo. Cosa hai imparato?
«Dal punto di vista personale ho visto che ho diversi aspetti su cui lavorare e migliorare per essere al livello della Coppa del Mondo. Devo tirare giù dei secondi al tiro e anche migliorare tecnicamente nello sci di fondo.
Ho capito che a questo livello non puoi sbagliare, altrimenti non si perde solo qualche posizione, ma alcune decine. Quello che però per me conta di più è essere soddisfatto della mia prestazione, sapere di aver fatto la gara al meglio, che poi sia in Coppa del Mondo, IBU Cup o altro circuito, cambia poco».
Quindi con Cianciana sei al lavoro per migliorare nella velocità.
«Si, l’obiettivo è quello, devo essere più veloce nella serie. Sarei più che felice se al termine della prossima stagione sarò riuscito ad abbassare i tempi d’esecuzione mantenendo le stesse percentuali».
Hai cambiato calciolo, passando proprio a DW One, quello prodotto da Dorothea Wierer. Come è nata questa scelta?
«L’ho comprato praticamente subito, appena lo ha messo sul mercato. In primavera avevo la necessità di cambiare calciolo, ho saputo del suo progetto e ho così provato il suo calciolo. Mi sono trovato subito bene e non ho avuto dubbi nell’acquistarlo. Inoltre sono anche contento, perché lei è una mia compagna di squadra e mi sembrava anche bello contribuire alla buona riuscita di questo progetto. Mettendo tutto assieme è stata la scelta più giusta, anche perché mi sto trovando bene».
Anche perché per qualsiasi cosa hai direttamente lì il produttore.
«Eh si, posso subito porre domande (ride, ndr). Poi magari Doro mi darà anche qualche consiglio in più al tiro, visto che vorrà vedermi sparare bene».
Ti sei già posto un obiettivo per la prossima stagione?
«Quello principale è riuscire a disputare ancora tutto un anno in Coppa del Mondo, riuscire a meritarmela. Gli obiettivi, poi, sono più tecnici che altro, sia al tiro che sugli sci, quelli che ho elencato in precedenza. Vedremo poi come andranno le prime gare e lì si vedrà su cosa puntare o meno».
Dal gruppo B vi sono giovani che premono per salire. Ciò rappresenta uno stimolo in più?
«Intanto vedere il potenziale che vi è all’interno anche del cosiddetto gruppo B fa solo piacere, significa che la juniores ha lavorato bene in questi anni. So che se fanno bene hanno l’opportunità di essere portati in Coppa del Mondo, ma ciò non mi mette pressione, né mi spaventa o dà qualche stimolo in più. Non ne ho bisogno, perché il mio obiettivo è quello di fare bene a prescindere, guardo soltanto a me, l’importante è poter dimostrare il mio valore e fare il meglio possibile, al di là del circuito».