Come molte altre Nazionali nelle ultime settimane, anche la Finlandia ha approfittato dell'estate per svolgere del lavoro di preparazione a Trondheim, in vista dei Campionati del Mondo che si svolgeranno nel 2025 sulle piste della località norvegese. Un appuntamento a cui hanno però risposto "presente" solo Jasmi Joensuu e Hilla Niemelä. Una scelta, quella delle compagne di allenamento che la 28enne non ha condiviso e non ha avuto paura di dirlo dalle colonne di Maastohiihto.
«A dire il vero è un peccato che fossimo solo in due. Nel migliore dei casi abbiamo otto donne durante i raduni estivi ma molte hanno deciso di saltarli. È sempre bello potersi allenare in gruppo e vorrei che tutti avessero la stessa mentalità.»
I problemi economici della Federazione finlandese di sci hanno fatto sì che i programmi di allenamento estivo siano stati rivisti negli anni, riducendo al minimo indispensabile le trasferte all'estero. Di conseguenza molti atleti, pur non rinunciando alla convocazione in Nazionale, hanno preferito lavorare in maniera indipendente, con raduni in quota - l'Italia è una delle mete predilette - per colmare le lacune del programma offerto dalla Nazionale. Le atlete che però hanno scelto optato per il viaggio in Norvegia, saggiando le piste di Trondheim sia in allenamento che nelle gare di skiroll della Toppidrettsveka, hanno avuto la possibilità comunque di lavorare in un gruppo più corposo, grazie alla collaborazione con la squadra finlandese ha instaurato con quella francese, che nello stesso periodo in raduno sulle piste di Granåsen.
«È stato bellissimo poter vedere come si fanno le cose altrove e avere nuove prospettive. Devo ringraziare di cuore gli allenatori per averci dato un buon sparring, anche se eravamo in un gruppo piccolo»
Per quanto riguarda le gare, sono andate al meglio, ma sono comunque state un buon allenamento e un momento per imparare anche dagli errori.
«Come squadra siamo parecchio timorosi nello sciare in salita. Soprattutto sugli skiroll, quando siamo in un gruppo numeroso, fa persino un po' di paura, ma me la sono cavata bene e la mia fiducia è migliorata di volta in volta. Ogni gara ci ha lasciato qualcosa di buono e abbiamo anche avuto modo di vedere quali sono gli standard degli atleti al top»