Fondo Italia incontra Emanuela Zappalà, ex skirollista della nazionale e attualmente allenatrice, presente a Darfo Boario Terme (Brescia) in occasione della tappa di Coppa Italia di skiroll, andata in scena nell’ultimo weekend. La storia di Zappalà e del bellissimo movimento che la circonda, ci porta in un luogo dove lo sci di fondo non è solitamente il pane quotidiano: la Sicilia. Qui cresce e prospera un fiorente movimento che promuove e sviluppa la pratica dello sci di fondo in terra sicula e che si sta pian piano conquistando il suo spazio anche a livello nazionale.
Siciliana d’origine, Emanuela Zappalà è stata per tanti anni una rappresentante della nazionale italiana di skiroll, con la quale si è affacciata anche alla Coppa del Mondo e ai Campionati Mondiali. La sua famiglia è una famiglia di sportivi al 100%, visto che è sposata con l’ex calciatore argentino Mariano Izco, centrocampista arrivato in Italia nel 2006 proprio con direzione Sicilia, dove ha vestito la maglia del Catania per molte stagioni (dal 2006 al 2014 e poi dal 2020 al 2022, anno del ritiro) giocando oltre 250 partite in Serie A (anche con Chievo e Crotone). Ma lo sport che permea le giornate di Zappalà è lo sci di fondo, visto che ricopre da circa un anno e mezzo il ruolo di allenatrice dello Sci Club Nicolosi, una società sportiva che sorge ai piedi dell’Etna.
Per lei, sci vuol dire passione e – soprattutto – inclusione: “Mi hanno contattata dopo la pandemia, perché con le difficoltà di quel periodo i tecnici facevano fatica a trovare il tempo da dedicare ai ragazzi. I genitori mi hanno chiesto questa cortesia e io ho accettato, essendo legata allo skiroll da una grande passione fin da piccola, anche grazie a mio padre che è stato per anni un dirigente dello Sci Club. Da lì è iniziato il nostro percorso”.
Un mondo, quello dello Sci club Nicolosi, cresciuto anche grazie al progetto FISI “Ski Everywhere”, che ha permesso a Zappalà di coinvolgere un gruppo di una decina di bambini in fascia di età compresa tra i 7 e gli 8 anni, del quale fanno parte anche 3 ragazzi francesi, oltre a un gruppo di ragazzi un po' più grandi. “Noi cerchiamo di mettere a disposizione il materiale – prosegue Emanuela Zappalà – per aiutare le famiglie, essendo uno sport che richiede degli investimenti importanti. Lo Sci Club Nicolosi è sempre stato una società che non si basa sul business, ma sulla volontà di permettere a tutti di praticare queste discipline. A mio padre, quando è scomparso, è stato conferito il riconoscimento ‘Una vita per lo sport’, proprio per questa idea di inclusione che aveva e che adesso noi stiamo cercando di portare avanti”.
E gli atleti isolani non si limitano solo a praticare skiroll e sci di fondo, ma arrivano addirittura ad eccellere nei vari circuiti a cui prendono parte: “E’ da circa un anno e mezzo che facciamo gare a livello nazionale, gare di Coppa Italia. C’è Federico Di Bella che l’anno scorso è arrivato 2° in Coppa Italia e ha vinto il Trofeo Interappenninico (circuito composto da 2 gare di skiroll e 3 di sci di fondo, ndr), oltre a Cristian Santangelo che ha vinto i Campionati Italiani a Lissone. Sempre ai Campionati Italiani abbiamo avuto dei secondi e terzi posti di Francesco Maugeri e ancora Federico Di Bella. Poi c'è Mario Danut Arhire, che promette bene”. Insomma, considerate le strutture a disposizione e le innegabili difficoltà legate alla posizione geografica, i ragazzi dello Sci Club Nicolosi se la cavano piuttosto bene: “Se è merito mio? Io dico sempre che è merito di tutti e due, il rapporto tra atleta e allenatrice è fondamentale. Io prima di tutto sono un’educatrice e poi provo a trasmettere questa mia passione ai ragazzi”.
Nodo cruciale nell’attività della società sicula – che collabora anche con lo Sci Club Linguaglossa, da cui provengono alcuni di questi ragazzi – sono gli spostamenti. Se già solo per recarsi a Darfo Boario nei giorni scorsi la logistica non è stata semplicissima, è chiaro come le cose diventino ancora più complesse in inverno, quando gli appuntamenti e le gare in calendario aumentano: “Siamo venuti a Darfo Boario per questa manifestazione a cui tenevo tantissimo, anche perché ce l’ha chiesto Paolo Carrara di NextPro e abbiamo fatto di tutto per venire – spiega Emanuela Zappalà – Non è semplice per noi spostarci perché viaggiamo sempre in aereo. Non c’è la possibilità di usare pulmini o altri mezzi, perché sarebbero 16/17 ore di viaggio. E i costi sono comunque molto alti”.
In questo senso, acquisisce un ruolo fondamentale il comitato regionale, che si spende molto per garantire il massimo sostegno ai club: “Per fortuna i costi sono quasi interamente coperti dal Comitato Siculo presieduto da Nuccio Fontanarosa, che stimo tantissimo. A volte si decide invece di fare una trasferta all’ultimo minuto e quindi i costi aumentano. In quel caso mettiamo una piccola somma anche noi, ma il Comitato ci mette sempre tutto a disposizione. Siamo stati a Lorica a giugno per un raduno organizzato dal responsabile Centro-Sud Tommaso Tamburro ed è stato bellissimo oltre a essere tutto spesato dal Comitato Siculo. Ai miei tempi purtroppo non c’era questa possibilità, nemmeno in nazionale di skiroll”.
Allenamenti, iniziative, trasferte e tanta passione. Il progetto dello Sci Club Nicolosi guarda avanti e promuove incontri e opportunità, come quella che lo scorso novembre ha portato i ragazzi ad allenarsi in un raduno congiunto di 10 giorni - sempre patrocinato da Tommaso Tamburro - con i laziali del Winter Club Subiaco. Il tutto, con il sostegno indiscriminato di Nuccio Fontanarosa che – ribadisce Zappalà – “rappresenta per noi un punto di riferimento”. Anche perché le iniziative promosse da Fontanarosa non si limitano al sostegno ai club, ma si spingono oltre: da poco infatti è stato varato un progetto per la costruzione di una pista da fondo (e discesa) in "Neveplast" nel Parco dell'Etna (QUI TUTTI I DETTAGLI DEL PROGETTO).
Insomma, quello dello sci di fondo è un movimento in grande crescita in Sicilia, sostenuto da un'immensa passione. La stessa che Emanuela Zappalà cerca di trasmettere anche ai suoi due figli, divisi tra calcio (grazie al papà) e sci. Se nei prossimi anni dovesse capitare di leggere il nome di un certo Santiago o Tomas Izco tra i talenti emergenti dello skiroll, sarà chiaro da dove verranno.