Sci di fondo - 23 agosto 2024, 13:45

Sci di fondo - Schely si lascia alle spalle l'infortunio: "La caviglia sta molto meglio, contento di tornare in gruppo. E su Trondheim..."

Sci di fondo - Schely si lascia alle spalle l'infortunio: "La caviglia sta molto meglio, contento di tornare in gruppo. E su Trondheim..."

Nelle ultime stagioni il nome di Théo Schely ricorre con una certa insistenza tra le posizioni più nobili delle classifiche di Coppa del Mondo. Il fondista della nazionale francese, reclutato da poco tra le file sportive della Police Nationale, si è pian piano guadagnato il posto tra i migliori atleti della nazionale transalpina: prima il bel 9° posto ai Mondiali di Planica 2023, poi la riconferma nella scorsa stagione con diversi piazzamenti a ridosso della top 10 e un acuto a Lahti, dove ha chiuso 7° nella 20 km in tecnica classica. Ora, nel pieno di un periodo di preparazione durante il quale ha dovuto anche far fronte a un infortunio alla caviglia, Schely parla delle sue sensazioni e dichiara i propri obiettivi in vista dell’inverno, in una chiacchierata con i colleghi di Nordic Magazine.

Prima di tutto, il francese fa il punto sull’infortunio alla caviglia: “La mia caviglia sta molto meglio, è quasi tornata alla normalità. Sono due settimane e mezzo di riposo per una distorsione, sono sufficienti. Mi sono fatto male un po' stupidamente mentre giocavo a badminton nel giardino di un amico. Queste sono cose che succedono. Adesso è quasi guarito, ho ripreso a sciare, a correre... sto attento, non faccio qualsiasi cosa, ma posso allenarmi bene”.

Un infortunio che lo ha costretto a saltare il raduno in Norvegia, non potendo così prendere parte al Blinkfestivalen: “Se c’è un po’ di amarezza? Sì, ovviamente, è un po’ il miglior raduno dell’estate. Ho trascorso un mese nel Giura a luglio e ho lavorato duro. È stata un po' una ricompensa. Ma è così, è l'inverno che conta, non è un grosso problema, come mi disse un certo Vincent Vittoz: ‘È l'aereo di febbraio non dovremo perdere per la Norvegia’. Era meglio per me curarmi bene invece di sforzarmi, lasciarlo guarire male e poi avere questi problemi ai piedi per molto tempo. Era meglio non andare. Potevo andare al raduno e non fare e gare, ma a casa ho più punti di riferimento”.

Riguardo al suo ruolo all’interno della nazionale francese, Schely sottolinea la lunga strada che rimane da percorrere: “Mi considero ancora tra i giovani. Sono lì ormai da qualche anno, ma rispetto ad alcuni non faccio ancora ‘parte dei muri’, però ho trovato il mio posto all'interno del gruppo e mi trovo bene. C'è una bella atmosfera, ci divertiamo ogni giorno, amiamo stare insieme, penso che vada oltre il cameratismo, è quasi un sentimento fraterno. Cerco di ispirarmi agli altri per crescere. Tutti si aiutano e contribuiscono con un po' delle proprie qualità. Poi l'allenatore ci porta tanto, ci lascia esprimere come desideriamo”.

Nella testa del francese, gli obiettivi verso la stagione di Coppa del Mondo e verso i Mondiali di Trondheim sono ben chiari: “Il gruppo sta andando davvero bene, stanno facendo delle belle prestazioni e vorrei dare il mio contributo conquistando il mio primo podio in Coppa del Mondo. Penso di avere le capacità fisiche, ma ho ancora bisogno di qualche aggiustamento. Farò parecchio sul circuito mondiale e poi l'obiettivo della stagione sono i Campionati del Mondo a Trondheim. Ho stabilito un ordine di priorità nella mia testa. Prima l’individuale in classico, poi la staffetta e infine la sprint. Se riuscirò a qualificarmi, cercherò di fare del mio meglio. Ma nessun piano irrealizzabile, bisogna prendere le cose una dopo l'altra".

A settembre, dopo la partecipazione al Martin Fourcade Nordic Festival, la squadra proseguirà con un nuovo raduno a Font-Romeu, vicino al confine con la Spagna. Sarà per Schely l’occasione giusta per tornare a lavorare al 100% con i compagni: “Dopo cinque settimane a casa ho tanta voglia di muovermi e cambiare aria, sarà bello ritrovarci di nuovo”.

Fausto Vassoney

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