Chiusa una porta, si apre un portone. All’indomani della fine delle Olimpiadi di Parigi 2024, neanche tempo di tirare il fiato per ripercorrere le emozioni regalateci dalla rassegna a cinque cerchi ed è già tempo di programmazione. Ovviamente, da italiani, lo sguardo va a Milano-Cortina 2026, ma la programmazione delle Olimpiadi Invernali non ferma ai prossimi due anni. Sono già ufficiali le assegnazioni delle edizioni 2030 (Alpi Francesi) e 2034 (Salt Lake City), quindi rimane da domandarsi: dove si terranno le Olimpiadi Invernali nel 2038?
Ovviamente l’orizzonte temporale molto lontano lascia spazio a molte incertezze, ma è altrettanto vero che per le assegnazioni olimpiche il CIO si muove con grande anticipo, motivo per cui sono già ufficiali non solo le designazioni delle Alpi Francesi per il 2030 e di Salt Lake City per il 2034, ma anche le rassegna estive di Los Angeles 2028 e Brisbane 2032 . Per il 2038, invece, sono molte le ipotesi, con diverse nazioni in corsa.
La notizia più fresca è quella dell’apertura della Norvegia alla candidatura, portata in auge dalle parole del primo ministro norvegese Jonas Gahr Støre nelle ultime ore. In particolare, Støre si è espresso in seguito ad alcune dichiarazioni di Tore Øvrebø, uno dei vertici del Comitato Olimpico Norvegese, il quale aveva auspicato che le Olimpiadi si svolgessero “il più presto possibile in Norvegia”. La replica di Jonas Gahr Støre non si è fatta attendere: “Penso che sia un bel messaggio. Sarebbe molto strano se la Norvegia non avesse l’ambizione di farlo – ammette a NTB –. Se la Norvegia dovesse farlo, allora dovrebbe far parte di qualcosa su cui siamo d'accordo, qualcosa che avrebbe la priorità e che dovremmo fare a modo nostro. Durante il nostro governo abbiamo affermato che la Norvegia dovrebbe essere in grado di organizzare grandi eventi sportivi perché ci occupiamo degli sport più importanti. Quindi non voglio chiudere la porta a questa possibilità, ma c'è ancora molta strada da fare prima di aprirla”. In quest’ottica, sono proprio le Olimpiadi del 2038 le prime a cui la Norvegia potrebbe puntare, senza escludere l’eventualità di candidarsi per le edizioni ancora successive.
Per quanto riguarda invece le possibilità ad oggi più concrete, occorre sottolineare che a trovarsi un passo avanti alle altre eventuali candidature è la Svizzera. Durante una conferenza stampa tenutasi a fine giugno, infatti, il presidente della Future Host Commission Karl Stoss aveva ammesso l’esistenza di un proficuo dialogo già avviato con il paese elvetico per quanto riguarda la candidatura per il 2038. Un’ammissione che mette la Svizzera in una posizione avvantaggiata rispetto alle altre nazioni in corsa. Le ultime Olimpiadi Invernali in Svizzera risalgono a Sankt Moritz 1948, mentre in precedenza erano state ospitate soltanto un’altra volta, sempre a Sankt Moritz, nel 1928.
E poi c’è una terza ipotesi, più innovativa e forse anche per questo di più difficile realizzazione. Nei mesi scorsi, infatti, si è parlato di una possibilità di presentare una candidatura congiunta, che coinvolga Italia, Austria e Slovenia. L’idea era stata portata avanti, più come suggestione che come reale possibilità, già per le Olimpiadi del 2034, poi assegnate agli Stati Uniti, ma l’ipotesi non sembra ancora del tutto tramontata. In particolare, in questo scenario sarebbe il Friuli Venezia Giulia a unirsi ad Austria e Slovenia, per presentare una candidatura che coinvolga le località italiane di Tarvisio e Pontebba, oltre alle strutture austriache di Villach e Klagenfurt e quelle slovene di Kranjska Gora e Planica.
Tante ipotesi. Tante possibilità che potrebbero entrare nel vivo nei prossimi anni, sebbene ad oggi la più accreditata rimanga la Svizzera.