Biathlon - 12 agosto 2024, 12:05

Biathlon - Jonne Kähkönen sempre più italiano: festeggia anche l'oro azzurro della pallavolo

Biathlon - Jonne Kähkönen sempre più italiano: festeggia anche l'oro azzurro della pallavolo

Al terzo anno in Italia è sempre più legato al nostro paese, dimostrandolo apertamente sui social. Domenica pomeriggio tanti protagonisti degli sport invernali hanno festeggiato la splendida vittoria delle pallavoliste azzurre alle Olimpiadi di Parigi, dall'allenatore di fondo Renato Pasini all'immancabile Dorothea Wierer, che inviata per Eurosport ha tifato per Egonu e compagne dal vivo, ma a colpire, senza però sorprendere, è stata la reazione social di Jonne Kähkönen.

L'allenatore finlandese della nazionale femminile di biathlon ha pubblicato una stories dedicata alle azzurre, festeggiando la loro vittoria, congratulandosi con le atlete e sottolineando che si trattasse di un successo storico. Una prima volta assoluta per l'Italia, come quella che lo stesso Kähkönen ha vissuto al suo primo anno da allenatore di tiro dell'Italia femminile, quando è arrivato il successo nella staffetta iridata di Oberhof, un risultato che aveva visto protagoniste tre atlete da lui allenate (Vittozzi, Comola e Auchentaller), insieme a Wierer, allenata dallo staff tecnico della squadra maschile.

Arrivato quasi in sordina nell'estate 2022, in un periodo di grandi cambiamenti nella squadra italiana, Kähkönen si è subito inserito all'interno dell'ambiente azzurro, grazie alla voglia di tutti di fare subito gruppo. Mentre le atlete e i suoi stessi colleghi hanno migliorato il proprio inglese per comunicare al meglio con lui, egli stesso con grande velocità ha iniziato a imparare la lingua italiana, a farsi capire, tanto che oggi capita spesso, soprattutto quando vuole tranquillizzare un'atleta e trasmetterle calma, di sentirlo utilizzare la nostra lingua con le azzurre, magari anche solo una parola di incoraggiamento dopo un discorso in inglese.


Jonne Kähkönen con Lisa Vittozzi. Foto credit: Dmytro Yevenko

Insieme a Inderst, Romanin e Mezzaro
ha subito formato un gruppo affiatato, tanto che anche al termine dell'ultima stagione ha voluto sottolineare quanto i meriti dei successi ottenuti da Vittozzi andassero equamente divisi all'interno dello staff tecnico. «Mi sento davvero fortunato a far parte di questo magnifico team, perché non ci siamo solo io, Mirco (Romanin, ndr) o Alex (Inderst, ndr),  ma lavoriamo tutti benissimo insieme, con gli skiman, con gli altri allenatori, con Klaus (Höllrigl, ndr) che è il nostro “capo” , con Edoardo (Mezzaro, ndr) in estate, è l’insieme di tutti noi che ha permesso questo risultato. C'è chi come Mirco (Romanin, ndr) merita tantissimo di vivere questo momento, perché lui è stato al fianco di Lisa nel momenti difficili come in questo splendido momento, ha vissuto tutto questo percorso con lei.
Nel nostro sport è facile pensare solo al tiro, viene considerato il momento fondamentale, ma non è tutto lì. Tanti non immaginano nemmeno quanto lavoro fisico ci sia dietro. Mirco (Romanin, ndr), Alex (Inderst, ndr) o Zat (Zattoni, ndr), per quanto riguarda la squadra maschile, lavorano tantissimo per permettere agli atleti di performare al meglio in pista. Alla fine della gara è facile valutare la perfomance basandosi solo sul tiro, ma non bisogna guardare solo quello.
Inoltre, ci tengo anche a ringraziare Edo (Edoardo Mezzaro, ndr), perché in questo due anni abbiamo fatto un grande lavoro insieme, mi è piaciuto tantissimo lavorare con lui.
Come ha detto Lisa (Vittozzi, ndr), il merito è di tutto il team, perché quando sentono il supporto della squadra, gli atleti sono più calmi e rilassati, così possono concentrarsi solo sul lavoro da fare».


Foto credit: Dmytro Yevenko

Nel corso dell'inverno, poi, l'allenatore finlandese ha legato tantissimo con l'allenatore di tiro della squadra maschile e di Wierer, Fabio Cianciana. I due passano tante ore insieme, si aiutano collaborando negli azzeramenti e in gara, parlano e scherzano, trasmettendo tanta serenità a tutto il gruppo, oltre che la professionalità di persone che conoscono bene il proprio lavoro, come stanno dimostrando i risultati.

E tra i meriti dell'allenatore finlandese, c'è stato quello di saper conquistare anche il pubblico, i tanti appassionati che da casa seguono il biathlon. L'ha fatto non soltanto grazie ai successi ottenuti, all'aver contribuito al ritorno e l'esplosione definitiva di una splendida Lisa Vittozzi, ai miglioramenti avuti dalle altre giovani della squadra femminile, ma grazie anche al suo carattere aperto, ai gesti simpatici davanti le telecamere, alle scommesse pagata come quando si è rasato a zero dopo il titolo mondiale di Vittozzi, alla simpatia e la passione con cui vive le gare, smentendo ogni luogo comune che vorrebbe i finlandesi freddi. Storiella che di fatto, almeno per gli osservatori più attenti, era stata già smentita da uno dei piloti più amati dai ferraristi, quel Kimi Raikkonen, che al di là dell'apparenza da "iceman" è sempre stato caldissimo, come dimostravano i suoi team radio che facevano spesso scoppiare a ridere in diretta tv il compianto Alberto Antonelli, ex ufficio stampa del team di Maranello.


Foto credit: Dmytro Yevenko

Un uomo sempre più innamorato del nostro paese, Kähkönen, che appassionato di cucina sta cercando anche di preparare a volte qualche piatto nostrano, ma soprattutto di visitare il nostro paese come fece la scorsa estate insieme alla moglie. Un binomio che si sta dimostrando ancora una volta vincente quello tra Italia e Finlandia nel mondo dello sport e si spera possa esserlo ancora nei due anni che porteranno a Milano Cortina 2026.
Certamente le prime due stagioni hanno già dimostrato che la prima scelta di Klaus Höllrigl, quella di affidarsi all'ex allenatore di Stati Uniti e Finlandia, è stata una grandissima intuizione che sta pagando tantissimo, il pezzo giusto all'interno di un puzzle che sta regalando all'Italia belle soddisfazioni.

Giorgio Capodaglio

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