Dalla Norvegia è tornata con il sorriso, consapevole che il raduno a Sjusjøen e la successiva settimana a Sandnes, dove ha anche partecipato al Blinkfestivalen, facendo delle buone prestazioni, siano stati molto positivi. Caterina Ganz è soddisfatta di come il suo corpo ha reagito ai primi stimoli da competizione, in particolare dopo due settimane di carico, con allenamenti duri svolti anche tra una gara e l’altra.
A Fondo Italia l’atleta della Val di Fassa ha mostrato la sua serenità dopo il le tre settimane norvegesi: «Gare come quelle del Blinkfestivalen sono sempre molto utili – ha affermato la ventottenne delle Fiamme Gialle – perché ti danno la possibilità di vedere a che punto sei con la preparazione, imparare qualcosa di nuovo e capire su cosa lavorare, dandoti quindi qualcosa in più rispetto agli allenamenti normali. Abbiamo lavorato tanto prima di arrivare alle gare, ma ho avuto dei feedback positivi praticamente in ogni competizione a cui ho partecipato, avendo anche conferma sugli aspetti su cui devo lavorare e sto lavorando».
Ganz è anche contenta di aver avuto la possibilità di lavorare con continuità con Markus Cramer, che quest’anno la sta guidando per la terza stagione. Non le era mai capitato di avere lo stesso allenatore per tre anni consecutivi: «Per me è il terzo anno con Markus ed è la prima volta che lavoro con un allenatore per tre anni consecutivi – ha ribadito Ganz – ho quindi la possibilità di seguire la stessa linea di allenamento e questa è una cosa positiva. Ora per me è tutto più facile da gestire, grazie all’esperienza maturata in queste stagioni. Ovviamente, tre anni fa, quando Markus era arrivato alla guida della nostra squadra, per me era stato un grande cambiamento come tipologia di allenamento e in questi casi è anche normale che ci voglia del tempo per abituarsi. Ricordo che quando arrivai a Ruka per la prima sprint della stagione 2022/23, sentivo che qualcosa nel mio corpo era cambiato e si stava ancora adattando alla nuova linea.
Sento però che dopo queste due stagioni, sia questa nuova metodologia di allenamento che l’infortunio dell’estate scorsa mi hanno insegnato molto, aiutandomi a conoscermi meglio e gestire le cose in base alle mie sensazioni. Maggiore è la conoscenza che hai di te stessa e meglio sai gestirti, capire quando spingere di più o magari rallentare, seguendo ovviamente sempre la linea tracciata».
Ciò dà quindi maggiori certezze a Ganz: «Sono molto felice di come sta andando la preparazione. È bello avere la consapevolezza di uscire ogni giorno in allenamento per migliorare, ponendosi sempre un obiettivo nuovo. Sono state delle belle settimane di allenamento sia a Sjusjøen che a Sandnes».
Ganz è anche consapevole di cosa dover migliorare: «Ho capito che devo partire più forte, perché in questi anni ho migliorato la mia resistenza e sono in grado di poter quindi chiudere bene. Analizzando con Markus le gare della passata stagione, ho visto che spesso ho perso tanto proprio nei primi chilometri. Quindi ora sto cercando di partire forte, consapevole che il lavoro svolto in queste stagioni possa pagare. Sono molto felice e serena in questo momento, so che quello che faccio e vedo che lo sto facendo bene. So su cosa devo migliorare e mi gestisco bene in allenamento.
Ovviamente il pensiero delle gare è ancora lontano, ma è bello lavorare per migliorare su tanti aspetti, perché so che si può migliorare su tutto, anche nel lavoro in palestra o, per quanto riguarda le competizioni, nelle gare a skating».
In raduno, la trentina e il resto della squadra non si sono fatti mancare ovviamente uno schermo sulle Olimpiadi di Parigi. Inevitabile che il pensiero vada ai Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, le cui gare di sci di fondo si svolgeranno in Val di Fiemme, a pochi chilometri da casa della fassana: «Ogni sera facevamo camerata assieme con la tv e tutti i tempi per seguire al meglio le gare. È proprio una bella Olimpiade, è emozionante vedere tanto pubblico. Se penso ai nostri ultimi Giochi, a Pechino, quando a causa del covid non c’era nessuno, sembra tutt’altra cosa. Per un atleta deve essere fantastico gareggiare in un ambiente così.
E credo che in Val di Fiemme ci sarà altrettanto entusiasmo. Devo dire che ancora mi dà una sensazione strana immaginare che le Olimpiadi si svolgeranno a così pochi chilometri da casa mia. Fin da bambina ho sempre immaginato le Olimpiadi in località lontane, mai avrei pensato che potesse esserci la possibilità di gareggiare proprio a casa.
È bellissimo e sono troppo felice, ma c’è ancora tempo. Vero, mancano solo due anni e passeranno veloci, ma prima c’è la prossima stagione, nella quale avremo il Mondiale di Trondheim. Uno step alla volta, quindi».