Biathlon - 15 luglio 2024, 15:00

Biathlon - Paulina Batovska Fialkova prepara il ritorno dopo la gravidanza: "Seguo l'esempio di Braisaz-Bouchet e Bendika"

Photo Credits: Dmytro Yevenko

Photo Credits: Dmytro Yevenko

Maternità e sport professionistico. Due aspetti all’apparenza difficili da far combaciare, ma ormai sempre più liberi dal tabù del ruolo di mamma dedita solo alla famiglia. Anche nel biathlon, sono innumerevoli gli esempi di atlete assentatesi per dedicarsi alla gravidanza e poi tornate con ravvivato entusiasmo e altrettanto vigore fisico. Basti pensare ad esempio alla francese Justine Braisaz-Bouchet, che nell’ultima stagione ha fatto grandi cose al rientro dalla gravidanza, così come la lettone Baiba Bendika, ancor più sorprendente nel riuscire a diventare mamma senza praticamente perdere quasi nessuna gara. In questo contesto si inserisce la storia della biatleta slovacca Paulina Batovska Fialkova, che dopo una stagione di stop per adempiere ai doveri di mamma, si prepara a un ennesimo comeback. Intervistata dall’IBU, Fialkova racconta il suo momento e fissa gli obiettivi per il futuro.

A proposito del suo stato di forma e delle sensazioni provate durante questo lungo periodo di assenza dalle gare, Fialkova spiega: “Mi sento bene e motivata come una giovane biatleta. All'inizio l’allenamento è stato duro, ma sento che sto lentamente rientrando nel flusso di lavoro. I primi mesi della mia gravidanza sono stati faticosi. Mi sentivo molto esausta e non pensavo affatto allo sport. Ma nella seconda parte della gravidanza ho acquisito molta energia e ho iniziato a svolgere alcune attività piacevoli. Mi piace molto essere la mamma di Romana (questo è il nome della bimba nata a dicembre 2023, ndr). Lei è il mio sole, anche nei giorni di pioggia. Abbiamo trovato il nostro equilibrio molto rapidamente. Sono molto grata che sia stata collaborativa sin dalla sua nascita”.

Lo stop forzato, ha rappresentato per Fialkova una possibilità per osservare i suoi avversari dall’esterno e soffermarsi su dettagli a cui normalmente non dava particolare importanza: “L'allenamento non mi è mancato troppo. Ma quando la stagione è iniziata e ho guardato le gare in TV, ho iniziato a sentire la mancanza della competizione. Ho guardato ogni gara almeno due volte e ho analizzato alcuni dettagli. Non l'avevo mai fatto prima”.

Interrogata poi sulla sua decisione di tornare a gareggiare dalla prossima stagione, la slovacca aggiunge: “Dopo la stagione 2022/2023 ho sentito che non era il momento giusto per dire addio al biathlon. Sapevo solo che avevo bisogno di alcuni cambiamenti nella mia vita, sia mentalmente che fisicamente. Mi sono sentita un po' esaurita. Tuttavia, non ho fatto piani di ritorno durante la gravidanza. Ho mantenuto le attività di base fino al parto. Ma non sentivo il bisogno di prendere in mano il fucile. Innanzitutto volevo vedere come sarebbe stata mia figlia e come sarei riuscita a diventare madre, dopodiché ho iniziato a pensare di nuovo ad allenarmi e a gareggiare. Dato che la mia Romi è perfetta e dormo abbastanza, sento che è effettivamente possibile riprendere ad allenarmi”.

Passando poi alla declinazione del nuovo programma per l’avvicinamento alle gare, Fialkova spiega: “In estate avrò diversi ritiri in Austria e a Osrblie, mi unirò alle squadre maschili e junior con il mio allenatore, Martin Bajčičák. Viaggerò con mio marito o con i miei genitori come sostegno. Vedremo come il mio allenamento e la logistica funzioneranno insieme. Se tutto andrà bene, ho intenzione di iniziare la stagione secondo il programma. Ma andrà bene anche se inizio la stagione più tardi, in inverno. Faremo alcuni test per valutare la situazione, per verificare la mia forma. Vorrei avere la mia bambina con me per qualche Coppa del Mondo. Ma vedremo con il tempo”.

Infine, Batovska Fialkova dice la sua proprio su Braisaz-Bouchet e Bendika: “Justine e Baiba sono state atlete ancora più forti da quando sono diventate madri, quindi sono fonte di ispirazione per me. Ma non tutte le mamme possono tornare più forti, ecco perché non voglio avere grandi aspettative. Ho parlato prima anche con Anais Chevalier-Bouchet e con altre atlete, mamme di diversi sport. E tutti dicono che bisogna sacrificare un po' la famiglia per rendere tutto questo possibile”.

Fausto Vassoney

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