Ci sono luoghi del mondo dove, nonostante le possibilità di avvicinarsi ad alcuni tipi di sport siano limitate, la passione e la determinazione sono in grado di superare ogni barriera. Uno di questi luoghi è la Mongolia, per la stragrande maggioranza degli abitanti il biathlon è una disciplina sconosciuta. Ma non è così per tutti e Enkhsaikhan Enkhbat ne è la chiara dimostrazione. Medaglia d’oro nell’individuale dei Mondiali Junior di Jakuszyce quest’anno, Enkhbat è stato protagonista di un approfondimento comparso sui canali dell’IBU, che ha permesso di conoscere più a fondo la storia di questo atipico biatleta.
“Purtroppo in Mongolia non abbiamo piste o poligoni di tiro dove possiamo allenarci. Non abbiamo bersagli, quindi puoi sparare solo sulla carta e per sciare devi guidare sulle strade tra le macchine”, ammette Enkhbat. E infatti, per allenarsi, la squadra mongola si reca spesso in Kazakistan, nazione con cui collabora per la crescita di questo sport.
Ma quella con il Kazakistan non è l’unica collaborazione in piedi, perché a offrire grande supporto alla Mongolia è stato per lungo tempo Dmitry Popov, coach russo che si è occupato di seguire in particolare Enkhbat nella preparazione, portandolo ad allenarsi ad Arber in Germania, dove lui risiede. “Enkhsaikhan è estremamente ambizioso e laborioso. Ho spesso dovuto rallentarlo durante l'allenamento affinché non esagerasse - spiega Popov ai canali dell’IBU -. Ma quello che apprezzo davvero di Enkhsaikhan è che è molto grato per le opportunità che gli sono state offerte qui ad Arber".
Con il sostegno di un programma di sviluppo promosso dall’IBU, sia Enkhbat che i suoi connazionali potranno continuare a crescere e allenarsi in futuro. E chissà, magari aggiungere altre medaglie a quella conquistata a Jakuszyce da Enkhbat. “È stato il giorno più bello della mia vita” commentava Enkhbat entusiasta dopo la vittoria. A soli 22 anni Enkhbat gareggia già stabilmente in IBU Cup, ma gli obiettivi sono ancora più ambiziosi: “Voglio davvero migliorare i miei risultati e arrivare alla Coppa del Mondo, dopodiché voglio qualificarmi per i Giochi Olimpici del 2026. E tra 5 anni essere stabilmente nel circuito di Coppa del Mondo”. Il modello da seguire? Sturla Holm Lægreid: “Mi piace molto. È davvero un bravo atleta, forte e spara bene. Mi ha fatto piacere vederlo ai Mondiali di Nove Mesto".