Tutti gli atleti, a domanda posta, ammetteranno di avere tra i campioni del passato un idolo di riferimento, qualcuno che per i suoi successi o il suo modo di gareggiare o semplicemente intendere la propria vita da atleta li ha ispirati a praticare il proprio sport o a porsi degli obiettivi per crescere.
Non è da meno, da questo punto di vista, Kristin Austgulen Fosnæs. La fresca 24enne, che da poco ha centrato l'obiettivo di entrare nella nazionale élite di fondo norvegese, non nasconde che il proprio idolo è da sempre Marit Bjørgen; certo non poteva immaginare, lo scorso aprile, quando la squadra femminile era ancora sotto organico nel reparto tecnico, che di lì a poche settimane si sarebbe trovata a preparare la stagione chiave dei Mondiali di casa niente meno che guidata, oltre che da Sjur Ole Svarstad e Pål Gunnar Mikkelsplass, anche dalla più grande campionessa di fondo fino ad oggi.
A Nettavisen, Fosnæs ammette che avere il proprio mito come allenatore è qualcosa a cui bisogna abituarsi, tanto più che, quando Bjørgen stessa si è messa in contatto con lei prima del raduno, è stato un vero e proprio shock.
"In un certo senso, si è trattato di un processo in cui si è passati da una persona che si è ammirato molto a una che ora parla di me. Alla prima telefonata, quando ho visto che Marit Bjørgen stava chiamando, ovviamente il battito cardiaco è salito subito"
Ora, passato un po' di tempo e messo quasi alle spalle il primo raduno, il rapporto con la nuova allenatrice comincia a diventare più normale e Fosnæs trova facile aprirsi con lei, avendole fatto una buona impressione.
"Ho molto rispetto per l'atleta che è stata, ma trovo anche molto facile parlare con lei. Diventerà ancora più facile con il passare del tempo, ma sento già che è una persona con cui è facile aprirsi. Per fortuna, la sensazione di avere di fianco una 'star' sta gradualmente scomparendo" ha commentato "Confido nel fatto che andrà bene. La quantità di esperienza che ha ci dà tanto. Non vedo l'ora di continuare"