Biathlon - 29 maggio 2024, 07:00

Biathlon - Ancora chiuso il poligono di Oslo, la Norvegia si allena al chiuso. Christiansen: "E' un vero disastro"

Biathlon - Ancora chiuso il poligono di Oslo, la Norvegia si allena al chiuso. Christiansen: "E' un vero disastro"

A ottobre 2023 il poligono di Oslo veniva chiuso all’accesso di squadre e sci club per i quotidiani allenamenti, a causa di alcune irregolarità riscontrate nelle procedure di sicurezza. Oggi, a più di 7 mesi di distanza, secondo quanto si legge sulle pagine della testata norvegese NRK, la situazione sembra invariata, con i connessi disagi per chi su quel poligono è solito allenarsi anche in estate. Ne fanno le spese anche i componenti della squadra nazionale norvegese, costretti ad allenarsi in una struttura adiacente.

Impegnata a Oslo per il primo raduno stagionale, la Norvegia del biathlon non può sfruttare le belle giornate e i benefici dell’aria aperta. O almeno non può farlo per le esercitazioni al poligono, dovendo ripiegare sulla sala di tiro dell’Accademia sportiva norvegese. Come detto, il motivo è da ricercare in alcune “falle” nelle procedure di sicurezza, che avevano portato la polizia norvegese a chiudere l’accesso al centro di tiro il 19 ottobre. Nello specifico, a allarmare la polizia erano state la presenza di persone non autorizzate nella zona superiore della tribuna, l’utilizzo dei fucili senza passare dal protocollo standard e alcuni episodi pericolosi, come l’esplosione di un colpo in direzione dell’edificio sovrastante alla tribuna, con rottura di un vetro.

Ora, tuttavia, questa chiusura inizia a comportare alcune difficoltà per gli atleti: “È un vero disastro. Posso solo immaginare quante persone abbandonano biathlon perché non hanno l'opportunità di praticarlo facilmente a Holmenkollen”, afferma senza mezzi termini Vetle Sjåstad Christiansen ai microfoni di NRK. Una posizione a cui si unisce anche Tarjei Bø: “Me la sento solo di dire che è assolutamente infelice che comune di Oslo non alzi il dito”. A risentirne particolarmente, infine, è Ingrid landmark Tandrevold, che abita a pochi passi dal poligono e che lì è abituata ad allenarsi con costanza. “Mi colpisce molto – dichiara la norvegese – È il luogo dove mi alleno quasi ogni giorno. Adesso non possiamo accedervi, è un peccato. È un po' difficile comprendere come un impianto nazionale di biathlon venga chiuso a tempo indeterminato, sia per noi che lo facciamo come lavoro e ci alleneremo nello stadio dove gareggiamo in Coppa del Mondo, ma anche per le altre squadre nazionali e per i club che sia allenano lì ”.

In realtà, seppur in maniera limitata, il poligono di Oslo è stato utilizzato per gli allenamenti durante questo lungo periodo, grazie a una deroga concessa dalla polizia, che però ha chiesto di transennare alcune aree. Deroga che tuttavia è scaduta ad aprile e che non è ancora stata rinnovata, motivo per cui ora la Norvegia si allena al chiuso. Dalla sua parte, sempre secondo quanto riporta NRK, il Comune fa sapere che le forze dell’ordine concederanno una nuova deroga qualora venisse presentata una nuova richiesta che preveda un piano per la ricostruzione delle aree da mettere in sicurezza. “Secondo la polizia non ci sono basi per una nuova dispensa finché non viene presentata una nuova richiesta, con piani per la ricostruzione del poligono di tiro – le parole del portavoce del Comune di Oslo – I nostri architetti hanno delineato soluzioni, abbiamo parlato dei piani di ristrutturazione e abbiamo chiesto un colloquio preliminare con l'Agenzia per la Pianificazione e l'Edilizia”. Proseguendo, il Comune specifica che una richiesta alla polizia è stata effettivamente inoltrata: “Oslobygg (impresa di costruzione di proprietà del Comune di Oslo, ndr) ha inviato una nuova richiesta di dispensa che soddisfa tutti i requisiti il ​​14 maggio, ma non abbiamo ancora ricevuto risposta dalla polizia in merito. La nostra richiesta di deroga si applica alla formazione dal 1° maggio al 15 novembre”. Si attende dunque una risposta che possa dare nuovamente il via all’accesso alla struttura, ma è chiaro che bisognerà intervenire per risolvere i limiti riscontrati in questi mesi. Quel che è chiaro è che, per il momento, la nazionale si allena al chiuso, sperando di poter tornare presto alla normalità.

Fausto Vassoney

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