La nazionale norvegese di fondo ha ripreso ieri l'attività di allenamento e preparazione in vista della prossima stagione, che per i fondisti norvegesi sarà importante più di chiunque altro visto l'appuntamento in casa dei Campionati del Mondo. Se le gare iridate di Trondheim sono praticamente dietro l'angolo e la stagione scorsa ha lasciato un responso impietoso nei confronti della squadra femminile norvegese di fondo, che ha faticato a salire sul podio al di fuori di Kristine Stavås Skistad e Heidi Weng, questo non significa che la situazione sia tragica. Lavoro da fare ce n'è, ma non manca la volontà e l'esperienza di chi guiderà le atlete in questi mesi.
Pål Gunnar Mikkelsplass e Marit Bjørgen affiancheranno Sjur Ole Svarstad e proveranno a risollevare le sorti di una compagine a cui non sono state risparmiate le critiche dopo lo scorso inverno magro di risultati.
Nella mattinata, sotto gli occhi dei media, le atlete hanno lavorato sulla tecnica dello sci insieme ai tecnici, ma c'è la convinzione, in particolare da parte dell'ex campionessa del fondo, dopo essersi fatta "un'idea completa della situazione", che il ruolo del tecnico debba essere anche quello di insegnare alle atlete a trovare la giusta autonomia, assumendosi la giusta responsabilità sulla propria cresciuta e consapevolezza su ciò che si sta facendo.
"Per cominciare, credo che sia importante conoscersi bene e costruire un buon rapporto. Credo sia importante creare un senso di sicurezza e far sì che gli atleti si sentano sicuri di ciò che stanno facendo e che abbiano fiducia in se stessi e nella loro capacità di credere in ciò che fanno" ha affermato Bjørgen, intervistata da TV2 "La cosa più importante è rendersi conto di cosa si sarebbe potuto fare diversamente. Come atleta di punta, devi fare le tue esperienze. Non ti si può dire tutto. Può capitare di avere qualche problema, ma poi si impara e si acquisisce esperienza. La cosa più importante è cambiare e non cadere di nuovo nella stessa trappola"
L'importante sarà essere "realistici", se ci sono atlete in grado di ambire alle medaglie, per altre si tratta invece di confermarsi stabilmente ad un livello più altro.