Si parla spesso di "supermamme", atlete che decidono di riprendere la loro carriera agonistica dopo la maternità e che riescono non solo a tornare in carreggiata ma anche a performare nei migliori dei modi.
Il caso più recente negli sport invernali è sicuramente quello di Justine Braisaz-Bouchet che quest'inverno nel biathlon ha conquistato il titolo mondiale nella Mass start a circa un anno dalla nascita della prima figlia; non è però di certo l'unica, coraggiosa atleta che si imbarca con successo in una tale avventura: pensiamo anche a Therese Johaug che, sebbene non abbia ancora deciso se tornare ufficialmente in pista in vista dei Mondiali di Trondheim del prossimo anno, ha sbaragliato la concorrenza nel corso dei Campionati norvegesi dello scorso marzo a 10 mesi dalla nascita del primo figlio.
“C'è qualcosa nel corpo femminile durante la gravidanza. Dopo si può essere un po' più rilassati. Sono sorpresa, considerando come mi sono allenata, che la mia forma sia così buona" aveva dichiarato Johaug a NRK dopo il trionfo nella 30km a Lillehammer.
E di anno in anno, visti i risultati incredibili, sono sempre di più le donne che vengono incoraggiate a non fermare la loro passione "solo" perché diventate madri. In Norvegia, hanno provato a spiegare questo fenomeno. Kari Bø, professoressa della Norwegian School of Sport and Sciences, che ha condotto un importante studio su ciò che accade alle migliori atlete dopo il parto, spiega ad NRK non ne è affatto sorpresa.
Come spiega l'emittente nazionale norvegese nel suo studio, pubblicato tra l'altro sul British Journal of Sports Medicine, la professoressa Bø evidenzia diversi vantaggi:
- la gittata sistolica, ovvero volume di sangue pompato da un ventricolo nel corso di una singola contrazione, aumenta di circa il 10%;
- durante la gravidanza, indipendentemente che la donna sia allenata o meno, il volume del sangue aumenta del 50%
- le donne che praticano sport di resistenza hanno in genere un aumento del 5-10% dell'assorbimento di ossigeno.
“Il corpo femminile è incredibile. Guarisce da solo e, soprattutto dopo il parto, è incredibile quello che riesce a tollerare". Il corpo, del resto, nei nove mesi di gestazione si abitua a portare un peso maggiore: di conseguenza, diventa più forte, il cuore si irrobustisce e, non da ultimo, arriva più sangue nel corpo. Questo effetto raggiunge il suo massimo dalla sesta alla dodicesima settimana dopo la nascita. In seguito, i benefici diminuiscono nel tempo, secondo lo studio guidato da Bø.
Tuttavia ci sono altri fattori di cui tenere conto: un'importante base di partenza per un rapido recupero è una gravidanza relativamente tranquilla e senza complicazioni, che si conclude con un parto regolare e indenne da lesioni. Un prerequisito non banali, visto che, come riporta NRK, il 30% delle donne in travaglio ha problemi con il pavimento pelvico.
Laddove i benefici fisiologici sono limitati nel tempo, entra in gioco un altro beneficio. È il bambino stesso, che "dona" alla madre una notevole flessibilità mentale: spostando il proprio focus sul bambino una volta tornate a case, le donne riescono a recuperare meglio mentalmente e a rilassarsi maggiormente.
"Quando hanno superato il parto e hanno avuto la fortuna di avere un figlio sano, le donne sono in grado di fare ciò che hanno programmato purché abbiano anche la possibilità per recuperare" afferma Jorunn Sundgot-Borgen, professore presso la Norwegian School of Sport and Sciences, prima di concordare "Sono una sorta di super-mamme."