Nello scorso inverno Lou Jeanmonnot ha studiato da grande, rendendosi protagonista di una rimonta importante in Coppa del Mondo, che l'ha portata a essere seconda dietro Lisa Vittozzi dopo l'ultima gara di Canmore. Con quattro vittorie nel massimo circuito internazionale e due medaglie di bronzo individuali a Nove Mesto, la francese è stata per molti la sorpresa più bella del 2023-24. Per molti, sì, ma non per tutti: per esempio, il suo allenatore in nazionale Cyril Burdet sapeva benissimo di cosa la classe 1998 fosse capace.
«È una conferma del suo potenziale. Aveva già dimostrato lo scorso inverno di esserne capace. È davvero soddisfacente vederla a un livello così alto con tanta facilità», ha commentato Burdet ai microfoni dei colleghi di Nordic Magazine. «Non è necessariamente una sorpresa, è solo ciò di cui è capace. Sapevamo della sua stabilità al tiro e ora ha capito di cosa sia capace sugli sci, superando alcune delle barriere mentali che aveva».
«La prestazione di Östersund (dove Jeanmonnot ha vinto Sprint, Pursuit e Mixed Relay, nda) è la prima cosa che mi viene in mente quando penso alla sua stagione», ha aggiunto. «Ha dimostrato subito a se stessa ciò che fosse in grado di fare. Da quel momento in poi, le si sono aperte le porte per stare sempre davanti. Mi piace che abbia indossato il pettorale giallo e che abbia capito cosa significava in termini di pressione psicologica. Credo che questo sia uno degli elementi che la metteranno in grado di affrontare in futuro le grandi sfide, se lo vorrà. Di sicuro lei si è divertita e noi ci siamo divertiti con lei per tutta la stagione».