Sci di fondo - 12 marzo 2024, 13:55

Sci di fondo - Tristezza e delusione per la 50km di Holmenkollen: la gara più popolare di Norvegia non attira più il pubblico

Sci di fondo - Tristezza e delusione per la 50km di Holmenkollen: la gara più popolare di Norvegia non attira più il pubblico

Si è parlato tanto del “festival degli eccessi” di Holmenkollen, che ha fatto da sfondo alle gare di sci di fondo protagoniste del weekend sportivo di Oslo, in particolare nella giornata di sabato. Tuttavia c'era qualcosa di cui, almeno fino ad oggi, si è evitato accuratamente di parlare, un vero e proprio elefante nella cristalleria: mai come quest'anno, le folle che storicamente si ammassavano a bordo pista e sugli spalti per le classicissime 50km, sono state latitanti. Laddove la 50km della capitale della Norvegia, è universalmente riconosciuta come la gara di sci di gran lunga più popolare sul suolo norvegese, al punto da occupare l'agenda dell'intera famiglia reale, registrando presenze nell'ordine di migliaia di persone ogni anno, a questo giro tramite la diretta televisiva si è potuto facilmente notare come, sia lungo il percorso, che sugli spalti, ci fossero diversi vuoti. Dopo la gara, diversi atleti hanno espresso la loro sorpresa a riguardo.

«Di solito è molto meglio di così, anche quando corriamo di domenica. Come due anni fa, ad esempio, quando c'era invece un sacco di gente» ha detto Leo Johansson ad Expressen, lasciandosi anche andare ad un giudizio sul pubblico «È stato davvero pessimo, e noioso. Possono fare di meglio.»

Anche il veterano della 50km Jens Burman, che è stato il miglior svedese in gara con il sesto posto, ha rimarcato le poche presenze: «Stamattina, quando abbiamo fatto riscaldamento, non c'era nemmeno una persona. E alla fine ce n'erano parecchie. Sicuramente è insolito, era estremamente tranquillo ma potrebbero esserci diversi fattori che hanno giocano un ruolo importante. È domenica, c'è un po' di maltempo, una partenza anticipata... e i postumi di una sbornia. Almeno le persone che erano fuori oggi erano più tranquille»

Anche l'ex re norvegese della gara regina di Holmenkollen, Petter Northug, si è rammaricato per la scarsa partecipazione di popolo direttamente ai microfoni dell'emittente norvegese TV2 con cui collabora come esperto.

«Ha provocato tristezza e grande delusione nel il mio cuore di fondista attraversare il tracciato questa mattina. C'era pochissima gente, e non è una cosa che vogliamo quando si tratta di questa gara»

 

Anche Maurice Manificat che ha celebrato il suo addio alla Coppa del Mondo e allo sci di fondo “tradizionale” nella capitale norvegese, ha raccontato a Nordic Magazine, l'amarezza di non aver potuto festeggiare in un contesto delle grandi occasioni, come sarebbe stato in passato: «Il pubblico non era numeroso e non era l'Holmenkollen che ho avuto la possibilità di vivere in passato. Non c'era l'atmosfera che avevo immaginato»

La soluzione, come suggerito anche dall'allenatore norvegese della squadra maschile Eirik Myhr Nossum potrebbe essere in un drastico cambiamento del programma di Holmenkollen per i prossimi anni – laddove si riuscisse a conservarla nel calendario di Coppa del Mondo: gli uomini e le donne dovrebbero fare la gara nella stessa giornata.

Certo, la distribuzione delle gare in due giornate distinte avrà avuto il suo peso, soprattutto sulla corsa femminile che, vista la stagione delle atlete di casa, probabilmente sarà stata di minore attrattiva per il pubblico; il meteo nella giornata di domenica, con la partenza al mattino presto, ha potenzialmente contribuito a far desistere in molti dal presenziare. Tuttavia c'è da notare che anche le gare del salto hanno registrato un vistoso calo di spettatori, come possono testimoniare le immagini tv, tanto che nella gara femminile le atlete si sono trovate a gareggiare quasi totalmente in solitaria. Segno dei tempi che cambiano, che gli sport invernali stanno perdendo attrattiva anche nella loro patria naturale, oppure c'è solo una gestione e una pubblicizzazione dell'evento da rivedere? Questo solo il tempo potrà dircelo.

Federica Trozzi

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