Nel giorno in cui i big non hanno ballato, Soldier Hollow ha premiato gli outsider e quegli atleti in cerca di riscatto. Tra questi c'era Emilien Jacquelin, sì in crescita nel 2024 rispetto a un inizio di stagione complesso, ma a cui mancava un risultato di spicco dopo una serie di piazzamenti.
Quello della Sprint in Utah non sarà stato un primo posto, ma si tratta di un risultato che dà morale a un atleta che negli ultimi mesi ha vissuto alti e bassi, mentre la doppietta firmata a quattro mani con Éric Perrot dà fiducia all'intera squadra maschile francese, ultimamente oscurata dalle prestazioni delle ragazze: «Mi sentivo bene sugli sci, ho provato a mantenere un passo costante. Sono orgoglioso di come abbia gestito la gara, ero molto concentrato sui miei primi tiri e li ho mandati a segno, mi sono preso più tempo possibile perché il tiro di solito non è il mio punto forte», ha commentato Jacquelin ai microfoni dell'IBU. «Nella serie in piedi ho pagato la mancanza di fiducia che ho avuto quest'anno. So che durante l'anno non mi sono allenato con grande spirito, perché volevo tornare in Coppa del Mondo e dunque ho perso quel margine per sparare meglio, ciononostante è stata una buona gara, è stata dura per tutti al tiro».
Jacquelin ha elogiato Perrot, vincitore della Sprint di ieri con la perfezione al tiro e un grande ultimo giro, e ricordato come anche la gara di Quentin Fillon Maillet (penalizzato per aver eseguito un giro di penalità in meno) meritasse un esito diverso: «Qualche volta hai ottimi sci ma finisci 15esimo, stavolta sono finito secondo e ne sono orgoglioso, così come sono orgoglioso di essere salito sul podio con Eric. È la sua prima vittoria e sono sicuro che non sia l'ultima: è un grande talento e un bravo ragazzo, è fantastico averlo in squadra. allo stesso modo sono triste per Quentin, meritava di più. Però come nazionale francese stiamo tornando a essere forti, è bellissimo ma è così strano riuscire a capire perché abbiamo passato un momento così duro. Continuiamo a essere fiduciosi e a lavorare duro, ripagherà. Nel biathlon come nella vita ci sono molti alti e bassi. Non mi sono mai abbattuto, ho mantenuto la testa alta, ogni giorno ho fatto del mio meglio, questo podio è per tutte quelle persone che talvolta perdono fiducia in loro stessi: dovete sempre credere in voi stessi, perché tutto dipende da voi, il vostro giorno arriverà. Un anno fa magari non mi aspettavo di continuare a fare biathlon e adesso mi sento così bene. Questo secondo posto è un podio, ma la cosa più importante è che io sia orgoglioso di me stesso, ho dato tutto e voglio continuare a farlo».