Sull'Holmenkollbakken di Oslo si è tenuta questo pomeriggio la prima delle gare del torneo Raw Air. Se di gara si può parlare, perché la regolarità di quanto accaduto è alquanto discutibile. Non solo i ritardi dovuti al vento, ma le condizioni proibitive e impari di gara ha generato la frustrazione e la rabbia degli atleti che non hanno potuto giocarsi al meglio le loro possibilità.
Con la Sfera di Cristallo ancora da assegnare, quanto accaduto sul trampolino di Holmenkollen è andato ad influenzare l'esito della lotta per la Classifica Generale in maniera troppo decisiva a favore dell'austriaco Kraft – che non ha demeritato, questo va detto, ma i contendenti Andreas Wellinger e soprattutto Ryoyu Kobayashi hanno molto da recriminare con la direzione gara.
«Sarebbe stato meglio provare un po' più tardi e tentare qualche altra opzione invece di limitarsi a proseguire» ha dichiarato il giapponese che, al di là dell'esito del torneo, ha visto rovinate, se non compromesse, le sue chance si vittoria della Coppa del Mondo. Un applauso più che sarcastico è arrivato all'atterraggio dal finlandese Nousianen, che si è fermato nella prima serie proprio come il nipponico che oggi è costretto a scrivere "zero" nella casella della classifica generale rispetto ai 100 del suo diretto avversario.
Anche nella squadra di casa, che pure ha portato a casa il podio con il secondo posto con Sundal e altri due atleti (Forfang e Lindvik) in top 10, il malcontento per una gara inutilmente tirata per le lunghe nel tentativo di chiudere entrambe le serie di salto quando era palese che non ci fossero i requisiti necessari per farlo.
«Penso che in un certo senso si sarebbe dovuto lasciar perdere. Così si ottiene una classifica molto aleatoria. Sarebbe stato meglio non farlo, anche se con due round forse il piazzamento sarà meritato in misura leggermente maggiore» ha dichiarato Halvor Egner Granerud che poi ha ribadito che, pur non essendo stato favorito dalle condizioni non è stato solo quello il problema della gara di questo pomeriggio.
Della stessa opinione anche Robert Johansson che non ci va leggero con il linguaggio. «È stato terribile saltare in queste condizioni. Sembrava di essere sbattuti in tutte le direzioni e il vento proveniva da ogni parte. È stata una m**da.»
Ad essere presa di mira in casi come questi è naturalmente la direzione gara, che ad Oslo è, tra gli altri, nelle mani del padre di Granerud, Svein Granerud, il quale rimanda al mittente le accuse (anche quelle rivolte dal figlio) e sostiene fermamente la decisione di aver proseguito la gara, ricordando che, quando si tratta di una competizione come quella andata in scena oggi, sono tantissime le variabili da tenere in considerazione per il suo svolgimento.
«È stato molto impegnativo e purtroppo non del tutto equo, ma almeno è stata una gara decente. Posso capire che un paio di saltatori siano piuttosto arrabbiati con noi, ma nel complesso è stata sorprendentemente equa. Finché è in qualche modo motivabile, dobbiamo andare fino in fondo. Abbiamo una serie di obblighi internazionali.»
Granerud senior trova sostegno anche nel race director della FIS Sandro Pertile che tramite NRK ricorda agli atleti che le condizioni atmosferiche fanno parte del gioco.
«È stata una giornata difficile, ma stiamo praticando uno sport all'aperto e dobbiamo accettarlo. Sono situazioni che si incontrano. Naturalmente abbiamo alcuni atleti delusi, ma in una giornata come quella di oggi fa parte del gioco. Domani dovranno essere pronti a lottare per continuare il Raw Air»
Commenti diplomatici che, pur spiegando un punto di vista legittimo, non cambiano una situazione assurda e grave, per cui si potevano trovare altre strade come è stato fatto ad esempio nella gara femminile interrotta dopo la prima serie.