Nella passata stagione aveva gareggiato nella mitica Holmenkollen, saltando però dal trampolino piccolo di Midtsubakken e sognando di farlo un giorno da quello grande e storico di Holmenkollen, una struttura magnifica, con al suo interno anche lo Ski Museum della località che è la patria indiscussa dello sci nordico. Insomma, come andare a Londra e giocare al Queens, anziché a Wimbledon.
Oggi Annika Sieff farà finalmente il suo esordio sul mitico trampolino di Holmenkollen, da saltatrice speciale. «Si, finalmente salterò anche io da questo trampolino – ha raccontato Sieff a Fondo Italia – l’anno scorso avevo già gareggiato qui, ma dal trampolino piccolo. Allora, poter vedere questo bel trampolino grande e non poterci saltare è stato sicuramente strano per un’appassionata come me. Ora non vedo l’ora di saltarci, anche perché già solo guardando come è fatto, con quella struttura bellissima, trasmette proprio l’idea di qualcosa di fantastico. È bellissimo pensare che finalmente anche io salterò dallo storico trampolino di Holmenkollen. Non vedo l’ora di capire com’è in realtà, che tipo di trampolino è».
Sieff preferisce non caricarsi di inutili pressioni alla vigilia della prima tappa del Raw Air: «Aspettative non me le pongo – ammette la trentina delle Fiamme Oro – a Lahti sono riuscita a fare dei buoni salti, come anche in allenamento, dove alcuni erano molto buoni ed altri un po’ meno. Il mio prossimo step è portare in gara i migliori salti possibili, per provare a qualificarmi per la gara di volo a Vikersund».
Prima però ci sarà anche la gara di Trondheim, sui trampolini rinnovati per il prossimo Mondiale. «Per quanto riguarda Trondheim, ci sono stata alcuni anni, gareggiando però sul sessanta perché ero giovanissima. Non ho mai saltato dai vecchi trampolini, ma ricordo che è un posto bellissimo, sia la citta che lo stadio, sarà sicuramente bello saltarci e sono curiosa di provare i trampolini dei prossimi Mondiali. Spero che questo weekend e il prossimo inizio di settimana vadano bene, così da poter raccontare un’altra storia».