Sci di fondo - 27 febbraio 2024, 18:15

Sci di fondo o biathlon? Elsa Tänglander è d'oro in entrambe le discipline: comunque scelga, il futuro della Svezia è in buone mani

Photo Credit: Jonathan Nackstrand

Photo Credit: Jonathan Nackstrand

Sci di fondo o biathlon? Poco importa in quale disciplina si metta alla prova Elsa Tänglander, perché il risultato è sempre lo stesso ed è sempre dipinto del colore più prestigioso, quello della medaglia d’oro. Oggi, in occasione della sprint dei Mondiali Youth di biathlon a Otepaa, la svedese nata nel 2007 ha conquistato il titolo iridato di categoria, riuscendo in meno di un mese in un’impresa che ha dell’incredibile: vincere una medaglia d’oro sia nel fondo sia nel biathlon. Lo scorso 29 gennaio, Tänglander si era infatti laureata campionessa olimpica a livello giovanile nello sci di fondo in occasione della sprint in tecnica libera a Gangwon, in Corea del Sud. Prima alle Olimpiadi Giovanili di sci di fondo, poi ai Mondiali Youth di biathlon, Elsa Tänglander è la massima espressione di quello che vuol dire essere versatili.

A soli 17 anni, la svedese si districa in maniera impeccabile nelle due discipline, dando filo da torcere a tutte le avversarie a prescindere dall’utilizzo o meno della carabina. Tänglander nasce fondista, ma si appassiona inevitabilmente al biathlon, che nella città in cui vive – Östersund – è pane quotidiano. Visti i risultati eccellenti in entrambi gli sport, la giovanissima svedese continua a coltivare questo dualismo, rimandando al futuro una decisione definitiva sulla carriera da intraprendere. Intervistata dall’IBU all’arrivo della sprint di Otepaa, Tänglander confessa:È fantastico vincere in entrambi gli sport. Mi sento bene ed è una sicurezza sapere di essere forte in entrambi”.

È chiaro che prima o poi una scelta andrà fatta. A tal proposito, la svedese recentemente aveva chiarito la sua posizione: “Voglio gareggiare in entrambi gli sport il più a lungo possibile, ma se entrano in contrasto, allora scelgo lo sci di fondo”. A fare la differenza, la possibilità di praticare la tecnica classica, che nel biathlon gli verrebbe preclusa. Ma ovviamente non si tratta di una presa di posizione definitiva e il tecnico del biathlon svedese Wolfgang Pichler si augura di riuscire a convincerla a cambiare idea in favore della carabina: “È un grosso errore, non possiamo perderla. Deve fare biathlon, è un super talento”, le sue parole in merito alla talentuosissima atleta.

Poco importa quale disciplina sceglierà. Di tempo ce n’è ancora e non è da escludere che Tänglander possa continuare ancora per qualche tempo a vincere sia nel fondo che nel biathlon. La nazionale, che sia una o sia l’altra, la attende a braccia aperte. Certamente allo stato attuale Tänglander troverebbe una concorrenza più folta nello sci di fondo, dove il comparto femminile svedese è fornitissimo e domina soprattutto nelle gare sprint (lo stesso format in cui Tänglander ha vinto l’oro a Gangwon). Nel biathlon, al contrario, il livello rapportato alle altre nazioni è un po’ più basso per la Svezia, che tuttavia possiede comunque grandi atlete su cui puntare. Per il futuro ci sarà tempo. Quel che conta ora è il presente e il presente parla di un vero talento in ascesa. In ogni caso, la Svezia sorriderà.

Fausto Vassoney

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