Sorridente, rilassata e orgogliosa, mentre cammina per la mixed zone rispondendo alle tante domande dei media. Lisa Vittozzi è stata una delle grandi protagoniste del Mondiale di Nove Mesto che ha concluso con un oro e tre argenti, colpendo ben 69 bersagli su 70, risultando l’ultimo baluardo per respingere quello che poteva essere un filotto francese. Attorno alla mixed zone, non soltanto i tifosi italiani del Vittorio Veneto Biathlon Fans, ma anche tanti tifosi cechi, francesi e molti altri, la chiamano e la sostengono, in una crescita costante di popolarità che la sappadina sta vivendo.
Vittozzi ha quindi raggiunto la fine del lungo percorso della mixed zone, per potersi fermare a parlare anche con Fondo Italia.
Complimenti Lisa, torni a casa con una collezione di medaglie.
«Eh si. Diciamo che quando alla vigilia del Mondiale avevo detto di voler migliorare i risultati di Oberhof, forse ero stata un po’ troppo positiva, ma devo dire che a conti fatti ho avuto ragione».
Effettivamente mi eri sembrata molto ambiziosa. Però, alla fine, nello sport bisogna esserlo.
«Si, bisogna essere ambiziosi e lo sono sempre stata. Forse è questo il motivo per cui sono qui adesso, non ho mai mollato, ci ho sempre creduto e sono contenta di esserci».
Forse se due anni fa ti avessero detto che avresti vinto otto medaglie in due Mondiali, tu ci avresti creduto.
«Otto sono tante. Diciamo magari non mi sarei aspettata di arrivare a tanto, ma di fare qualcosa di bello si».
Ieri avevi detto di non sapere quante energie ti fossero rimaste. Nel primo giro hai dato l’idea di studiare un po’ la tua condizione per poi andare in crescendo.
«Ho cercato di gestire la gara al meglio per me. Nell’ultimo tratto del primo giro, le francesi ed Elvira Öberg sono andate davvero forte, io sono stata lì, ho fatto il mio e giro dopo giro mi sono sentita sempre meglio. Ho continuato a fare il mio lavoro, gestendo il poligono al meglio e questo mi ha portato dove sono».
Il fatto di aver già vinto due medaglie individuali in questo Mondiale ti ha dato maggior tranquillità nell’affrontare questa gara?
«Sicuramente, se fossi arrivata alla mass start senza aver vinto alcuna medaglia individuale, avrei sentito maggiore pressione. Oggi sono partita tranquillissima, sapevo di poter fare bene. Non c’era nessuna voglia di strafare, di vincere a tutti i costi. Ovviamente ci credevo, perché se non lo fai è inutile partire, ma ero anche consapevole che non sarei uscita dalla gara delusa se le cose fossero andate diversamente».
Quanto ti sei gustata questo Mondiale?
«Me lo sono gustato molto bene, soprattutto oggi nel corso dell’ultimo giro, che è stato meraviglioso».
So che domani ti aspetta una grande festa a Sappada.
«Si, ci sarà tanta gente. Non vedo l’ora di abbracciare i miei tifosi».
Ora una settimana di riposo, poi si riparte, visto che c’è un finale di stagione dove è tutto ancora aperto.
«Sicuramente sarà un mese tosto, è ancora tutto da vedere. Ora penso solo a riposarmi, recuperare al meglio, sperando solo di non ammalarmi».
Ho l’impressione che questo sia stato un Mondiale meno stressante per te.
«Quest’anno nel corso dei Mondiali sono stata in salute, quello è un passo in avanti. Lo scorso anno ho fatto una rincorsa per arrivare al top nell’individuale e non ce l’ho fatta, anche se poi è arrivata la medaglia, perché non stavo al cento per cento. Una rincorsa che ho pagato successivamente e nella mass start ero distrutta. È stato un Mondiale molto più positivo».