Biathlon - 17 febbraio 2024, 16:14

Biathlon - Lisa Vittozzi: "Fa parte del gioco, non possiamo vincere l'oro ogni anno. La mass start? Sarà tosta"

Foto credit: Dmytro Yevenko

Foto credit: Dmytro Yevenko

Un anno fa tagliava il traguardo esultando per la vittoria, mentre questa volta la squadra azzurra ha chiuso undicesima e Lisa Vittozzi ha affrontato il rettilineo finale salutando il pubblico ceco che come sempre le ha riservato un grande applauso prima e durante la gara.

La sappadina del Centro Sportivo Carabinieri, da tempo compagna di camera di Samuela Comola, è molto dispiaciuta per la giornata negativa della sua compagna di squadra e amica: «Sono dispiaciuta per lei. Cosa vuoi dirle, è stata una gara difficile, per lei molto più difficile. Ma fa parte del gioco, non è che possiamo vincere l’oro Mondiale ogni anno, altrimenti il biathlon sarebbe troppo facile. È andata così».

Tanti gli errori al poligono anche da parte delle altre squadre. Vittozzi è convinta ciò non sia dovuto soltanto al vento: «Credo che oggi il poligono fosse difficile ma non impossibile, ne ho affrontati di peggiori. Penso sia un insieme di cose perché la neve è molto lenta e l’entrata al poligono lunga e lenta. In più c’era vento. Penso che le due cose si siano sommate».

Per la seconda volta in questo Mondiale, Lisa Vittozzi si è trovata ad affrontare un’ultima frazione senza nulla in gioco. Non semplice mentalmente: «Certo, non è bello, perché se non ho pressione non riesco a performare. Oggi sono partita senza quel brivido, quell’adrenalina che ti fa andare forte. Oggi è stato quasi un pre allenamento per domani».

Ed eccola la gara finale, la mass start che chiuderà il Mondiale, alla quale Vittozzi arriva con due medaglie individuali vinte. L’obiettivo è chiaro, anche se nell’ultima gara sono tanti i fattori che possono incidere: «La gara di domani sarà tosta, perché le condizioni della neve vanno sempre peggiorando. Siamo alla seconda settimana, l’ultima gara, che sarà anche la mia settima, quindi spero di avere energie per fare del mio meglio».

Giorgio Capodaglio

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