NOVE MESTO - Gara perfetta al poligono per Lukas Hofer che gli ha permesso di firmare una grande rimonta chiusa al nono posto. Un risultato incredibile se si mettono in conto le condizioni difficilissime che gli atleti hanno dovuto affrontare al poligono, con un vento che si è alzato forte rispetto all’azzeramento, e una pista che, dopo la pioggia di tutta la giornata, era ai minimi sindacabili per la praticabilità. Ma l’altoatesino ha comunque avuto una prestazione di primissimo livello e che ha riportato alla sua memoria tanti ricordi. Forse questa sensazione di déjàvu è stata in un certo senso provvidenziale in vista della gara dove il veterano della squadra maschile azzurra ha messo in pratica gli insegnamenti del suo vecchio allenatore.
«Oggi quando si è alzato il vento ho iniziato ad avere dei ricordi da Pechino, perché era tutto identico, anche lì abbiamo azzerato in condizioni normali e poi si è alzato tanto vento da sinistra come oggi e continuavo ad avere questo focus nei confronti di quella gara, non so come mai.» ha spiegato ai nostri microfoni «All’inizio era molto difficile a terra, in effetti ho sparato lentamente e ho deciso di non dare tacche perché se lo avessi fatto avrei dovuto cambiare in continuazione e ho preferito invece contromirare come ho imparato dal mio vecchio allenatore Andreas Zingerle e ha portato i suoi frutti, un sistema di tanti anni ma che funziona ancora»
Una prestazione convincente per Hofer anche sugli sci, che ci tiene ad elogiare per questo il lavoro fatto dagli skiman azzurri: con una neve così difficile, il lavoro dei service team italiano è più che mai fondamentale.
«Molto meglio sugli sci oggi, i nostri skimen hanno fatto un gran passo in avanti, hanno trovato qualcosa che inizia ad essere all’altezza degli altri ed è fondamentale. Io non vorrei essere nei loro panni ed essere skiman, con l’altissima responsabilità che hanno, perché abbiamo da una settimana caldo, pioggia, vento, sporco e poi senza fluoro, con una neve così, ne risenti ancora di più, ed è difficilissimo trovare la miscela giusta e infatti chapeau a loro che passano tante ore a lavorare e oggi con Lisa è arrivata anche la medaglia, cosa si può volere di più. Essere skiman in futuro? Assolutamente no! Meglio allenatore.»
Con i due risultati ottenuti tra ieri e oggi, e con ancora altre gare da poter disputare, Hofer si è assicurato i punti necessari per partecipare alla Mass Start, un obiettivo non da poco per lui solo un anno fa partecipava con molta fatica ai Mondiali in Germania. Per il resto, non si pone particolari obiettivi.
«Vorrei continuare a stare come sto ora, magari trovare un po’ più di costanza sugli sci perché sento di essere ancora un po’ rigido ma può essere stata anche un po’ di tensione per i mondiali, chiaramente arrivo da un anno e mezzo difficilissimo e non è scontato che io sia qui ai Mondiali e secondo me devo solo stare tranquillo, non strafare, non lasciarmi troppo andare come può succedere in momenti come questi. Poi alla fine le capacità vengono fuori e tra ieri e oggi l’ho fatto vedere, e infatti la cosa fondamentale per me era la Mass Start e con oggi è sicura. Posso guardare avanti sapendo che davanti a me ho minimo tre gare.»
Un pensiero alla fine anche ai giovani del gruppo, per i quali trova una parola di sostegno dopo una gara non brillante ma sulla quale il carabiniere di San Lorenzo di Sebato non è affatto critico.
«Oggi penso che sbagliare non fosse così grave, nelle condizioni che c’erano, me ne sono accorto in prima persona per il tempo che ho preso per sparare. Due tre sono sicuro fossero al bordo, ma come diceva Jonne (Kähkönen, ndr) anche un pelo è comunque coperto, quindi è a posto così! Però i ragazzi devono stare tranquilli, perché sugli sci stanno bene, sono in forma e sanno sparare, non sono per niente preoccupato e in più hanno comunque una lunga carriera davanti.»