"Grand Chelem". Così L'Équipe ha intitolato a tutta pagina sull'impresa di Julia Simon, Justine Braisaz-Bouchet, Lou Jeanmonnot e Sophie Chauveau nella Sprint di Nove Mesto, dove la Francia del biathlon ha scritto una delle pagine più belle della sua storia. Un poker iridato che per i transalpini è la prima volta, ma nella storia dei Mondiali si era verificato in altre quattro occasioni.
La prima a Chamonix 1984, nella prima gara femminile nella storia dei Mondiali: il 29 febbraio firmarono l'impresa nella Individuale di 10 km le sovietiche Venera Tchernyachova, Ludmila Zabolotnaia, Tatiana Brylina e Kaya Parve. Questo era l'unico poker di una nazione in una gara femminile dei Mondiali prima di ieri.
Gli altri tre sono arrivati dagli uomini: il primo il 20 febbraio 1990 nella Individuale di 20 km di Minsk a firma dei sovietici Valeriy Medvedtsev, Sergei Tchepikov, Anatoliy Shoanovitsch e Juri Kashkarov. Per trovare un altro poker bisogna andare avanti di quasi due decenni: nel giorno di San Valentino del 2009 a Pyeongchang Ole Einar Bjørndalen vinse davanti ai connazionali Lars Berger, Halvard Hanevold e Alexander Os. L'ultimo quartetto a monopolizzare una gara dei Mondiali fu quello composto a Oberhof nella Sprint 10 km dell'anno scorso da Johannes Thingnes Bø, il fratello Tarjei, Sturla Holm Lægreid e Johannes Dale.
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