Biathlon - 19 gennaio 2024, 16:00

Biathlon - Dorothea Wierer: "Spero di riabituarmi allo sforzo fisico gara dopo gara. Il pubblico sembrava felice di rivedermi"

photo credits - Dmytro Yevenko

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ANTERSELVA - Il rientro alle competizioni di Dorothea Wierer dopo un mese di stop e dopo che l’influenza e i malanni non l’hanno lasciata in pace nemmeno quando era in pausa dal biathlon è stato forse l’evento più chiacchierato nella vigilia della tappa italiana di Coppa del Mondo. Doro è scesa in pista senza avere reali punti di riferimento, senza avere feeling di gara da diverso tempo eppure, nonostante tutte le incertezze, è riuscita grazie alla sua esperienza nel poligono di casa, ad essere la migliore delle azzurre al termine della gara, chiudendo tra le prime quindici nonostante le difficoltà nel ritrovare il ritmo e una condizione sugli sci ancora deficitaria.

«Sono quasi morta, l’ultimo giro è stato davvero tosto» racconta ai microfoni di Fondo Italia, al termine della gara, con il solito buonumore che la contraddistingue anche nei momenti difficili «È stata una gara un po’ traumatica perché volevo partire piano però poi mi sono accorta che avevo solo un ritmo e onestamente mi sentivo meglio ieri in allenamento rispetto ad oggi, però magari era più una questione d’insieme, con la tensione e non conoscendo bene la gestione della gara e il mio stato di forma, però nonostante tutto sono contenta che il tiro sia andato bene più o meno.»

Solo un errore per Wierer, in apertura dell’ultima serie. Un po’ di fatica sugli sci, certo, ma se si guarda il percorso fatto fin qui, con la febbre che era tornata neanche 10 giorni fa a bloccare di nuovo la sua preparazione, si tratta di un risultato che dovrebbe renderla orgogliosa. La finanziera di Anterselva non è molto d’accordo su questo punto, e questo la dice lunga sul suo carattere, la sua competitività e sulle aspettative che ha su di sé.

«Non so se era bella la prestazione di oggi, per la mia situazione era abbastanza ok, ma ci sono stati giorni in cui sono stata più orgogliosa di me. Comunque ho cercato di tenere duro e fare il meglio che potevo nella situazione in cui mi trovo.»

Al momento, perciò, la parola d’ordine è sicuramente prudenza, per evitare in tutti i modi di ripetere quanto accaduto nella prima fase di stagione, anche in vista dei Mondiali di Nove Mesto.

«Ho un po’ paura che il mio corpo non riesca a riprendersi come vorrei, perché serve anche molta pazienza. 10 giorni fa avevo ancora la febbre quindi speriamo di aver dato per quest’anno, e spero che gara dopo gara io possa riabituarmi allo sforzo fisico. Spero naturalmente di crescere da qui al Mondiale. Adesso bisogna ragionare con i miei allenatori Andrea Zattoni e Fabio Cianciana come programmare l’avvicinamento ai Mondiali diversamente dai miei compagni di squadra perché giustamente ho bisogno di un altro tipo di lavoro. Mi fido di loro e loro sapranno di cosa ho bisogno e io darò loro il mio feedback su come sto giorno dopo giorno.»

Rivederla in pista però è stata sicuramente un’emozione grandissima per tutti, perché al di là dei risultati rimane comunque una delle atlete più amate del circuito e questo supporto è arrivato fino alla destinataria.

«Il pubblico è stato molto bello, c’era tantissima gente che faceva il tifo per me e sembrava che fossero felici di vedermi. Magari non tutti …» ironizza.

Nella sua carriera, Wierer ha vinto per ben cinque volte nella tappa di casa in una gara individuale e domani, con le staffette in programma, potrebbe provare a centrare un successo di squadra partecipando alle staffette. L’altoatesina è però, ancora una volta, molto cauta.

«Non so, vedremo. Ho anche paura di rovinare la staffetta perché non mi sento ancora all’altezza e magari qualche altra ragazza è andata più forte di me e lascio ai tecnici la decisione.»

Noi e tutti gli appassionati di biathlon, ci auguriamo di poterla vedere in pista già domani; quel che è certo però, è che domenica ci sarà sicuramente perché, grazie al risultato odierno, è tornata tra le prime 25 atlete della classifica generale, il che le permette di prendere parte alla Mass Start tramite qualificazione diretta, un risultato che poteva non essere scontato alla vigilia della tappa.

Giorgio Capodaglio, Federica Trozzi

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