Salto - 08 gennaio 2024, 16:35

La "pazza idea" del race director Pertile: il salto con gli sci a Rio e Dubai

La "pazza idea" del race director Pertile: il salto con gli sci a Rio e Dubai

Quello degli sport invernali è tra i settori più colpiti dai cambiamenti climatici. Non c’è solo il caldo innaturale per la stagione invernale ad essere un problema, ma anche gli eventi metereologici estremi: il grande freddo che ha colpito la Scandinavia in questi giorni, così come le raffiche di vento che hanno interessato lo sci alpino, possono essere fattori altrettanto importante e portare alla cancellazione delle gare.

Ecco perché, per sopravvivere, i manager e i board esecutivi a capo delle singole discipline negli ultimi anni stanno cercando sempre più alacremente di capire cosa e come fare per permettere agli sport invernali di trasformarsi alle necessità attuali e sopravvivere.

Tra di loro c’è sicuramente Sandro Pertile, attuale race director per il salto con gli sci della FIS; per il direttore di gara italiano il lavoro va ben oltre la semplice organizzazione di gare di Coppa del Mondo e Summer Grand Prix che siano al contempo emozionanti per gli spettatori e sicure per gli atleti: deve pensare al futuro del suo sport che, oggi è ancora nel novero delle discipline invernali, ma le cose potrebbero andare diversamente in futuro. Ecco perché durante una conferenza stampa a margine del Torneo dei Quattro Trampolini a Bischofshofen, Pertile ha parlato apertamente dell'idea di organizzare in futuro il salto con gli sci in luoghi poco ortodossi per il salto come siamo abituati a conoscerlo.

Negli anni a venire, potrebbe non essere quindi più così peregrina l’idea di associare il leggendario stadio di Rio de Janeiro al salto con gli sci. «Stiamo pensando ad un sistema mobile. Potremmo installarlo a Rio nel Maracanã e dare vita ad un grande spettacolo» ha dichiarato Pertile all’Allgäuer Zeitung.

Pertile, come riporta il quotidiano dell’Algovia, ammette di dover ragionare con almeno una decina di anni in anticipo; il suo obiettivo a lungo termine è quello creare un prodotto di successo che sia il più possibile indipendente dalle condizioni atmosferiche. Durante l’ultima Tournée dei Quattro Trampolini, del resto, solo la giornata conclusiva di Bischofshofen ha offerto al pubblico e agli spettatori condizioni totalmente invernali con neve naturale. Ecco perché secondo Pertile, il salto con gli sci dovrebbe diventare più globale, grazie ai mezzi offerti dalla tecnologia, la stagione può essere ampliata notevolmente al di fuori di quella tradizionale che va da novembre a marzo.

«Abbiamo grandi potenzialità: possiamo saltare sulla neve, possiamo saltare sui tappetini, possiamo saltare in modo ibrido» ha spiegato «E così potremmo andare in Brasile e Cina, dove c'è molta gente»

C'è la possibilità di costruire strutture coperte, ad esempio a Dubai, se si riuscisse a trovare un investitore. «Perché non dovremmo al chiuso a Dubai per una settimana in estate se una federazione riceve poi un milione di euro in cambio?» continua «il nostro obiettivo è il sistema mobile con un trampolino di 150 metri. Con quello potremmo andare ovunque nel mondo»

Certamente una visione avveniristica, e forse anche non propriamente attente ai cambiamenti climatici se si ipotizzano strutture al chiuso nel deserto, ma cosa pensano i saltatori di queste idee?

«Personalmente non vorrei volare a Dubai per saltare con gli sci» ha detto Philipp Raimund «Lo vedo un po' inutile. Per me va benissimo continuare a saltare qui»

Il compagno di squadra Stephan Leyhe non la vede come una proposta negativa, ma neanche il 32enne sembra entusiasta.

«Non si può trascurare il nostro core» ha detto Leyhe, pensando alle tradizionali località di sport invernali e inoltre si dimostra critico nei confronti della stagione prolungata «Ad un certo punto il corpo ha i suoi limiti. Nessuno potrebbe farcela per otto mesi»

Naturalmente queste proposte fanno parte di una iniziale fase di brainstorming, eppure, come ricorda Skispringen.com, sono idee già discusse in passato e a cui, in alcuni aspetti, sono state molto vicine dall’essere concretizzate. Il predecessore di Pertile, Walter Hofer, più di dieci anni fa era stato vicinissimo ad organizzare una gara a Varsavia, nello Stadio Nazionale. I piani allora fallirono anche a causa dei finanziamenti: i costi per la costruzione di un trampolino per il salto con gli sci più piccolo e mobile di 90 metri - simile a quello proposto oggi da Pertile - furono stimati in 720.000 euro. Ma chissà che in futuro, non si riesca in questa impresa.

 

Federica Trozzi

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