Sci di fondo - 05 gennaio 2024, 09:40

Sci di fondo - Da Davos alla Val di Fiemme, Pellegrino è pronto: "Sarà bello provare a lottare"

Foto credit: Newspower

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Decimo posto finale per Federico Pellegrino nell’inseguimento a classico di Davos. Un risultato catturato ancora una volta con i denti dall’azzurro, che ha lottato fino all’ultimo nonostante la stanchezza per la sprint del giorno precedente. Se da una parte, all’interno del Tour de Ski le sprint portano bonus importanti, dall’altra tolgono anche tante energie, rispetto a chi non le affronta per vincere, soprattutto quando poche ore dopo (la sprint si è chiusa all’ora di cena, ndr) bisogna affrontare una 20 km piuttosto dura.

Anche per questo motivo Pellegrino considera molto positiva la sua prestazione: «Come immaginavo, in ottica Tour de Ski nella tappa di Davos era controproducente affrontare la sprint puntando alla vittoria – ha affermato l’azzurro a Fondo Italiaperché era inevitabile che i quattro turni si sentissero sulle gambe, soprattutto su un tracciato del genere. Ero consapevole che la sprint mi avrebbe danneggiato in ottica classifica generale.
Sono quindi soddisfatto di quanto fatto nell’inseguimento. Ho avuto qualche problema con i materiali, cosa comune a molti, da quanto ho sentito. Ho scelto io di essere più scorrevole e rischiare di rinunciare a un po’ di gruppo. La scelta non ha pagato, perché ho sofferto parecchio nella parte centrale della gara».


Nella classifica del Tour de Ski, Pellegrino occupa ora l’ottava posizione, con un distacco di 2’22” da Amundsen, che è in testa, e 43” dal podio. Il valdostano è pronto a gettare nuovamente il cuore oltre l’ostacolo nella tappa della Val di Fiemme, con il programma che prevede la mass start da 15 km a tecnica classica a Lago di Tesero e successivamente la scalata al Cermis. L’azzurro è motivatissimo come sempre: «Sarà bello provare a lottare nella mass start, dove si parte tutti ad armi pari».
La speranza è che vi sia anche tanto pubblico a bordopista per incoraggiarlo e aiutarlo a spingere al suo massimo, magari anche oltre. Lo meriterebbe.

Giorgio Capodaglio

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