Tante polemiche nel pomeriggio in occasione del TCM che si è svolto al Grand Hotel di Dobbiaco, per la decisione della FIS di non escludere gli atleti che sono andati fuori il tempo massimo nella 10 km a tecnica classica. Una scelta che ha graziato in particolare il francese Lucas Chanavat, mandando quindi su tutte le furie la maggior parte dei rappresentanti dei team presenti in riunione.
Come vi avevamo riportato nell'articolo sulle regole del Tour de Ski, è prevista l'esclusione nelle competizioni con partenze a intervalli per i fondisti che concludono la propria gara con un tempo del 15% superiore rispetto al vincitore per quanto riguarda gli uomini e del 18% per le donne. Al termine della competizione maschile, quindi, sono rimasti fuori tempo massimo ben tredici atleti, tra i quali anche Lucas Chanavat. Tra le donne erano solo due le eliminate, entrambe atlete kazake.
Il race director della FIS, Michal Lamplot, ha motivato la decisione presa con il fatto che in questo Tour de Ski, nel corso del quale vi sono già tanti atleti che si sono ammalati e hanno lasciato la competizione, non era possibile perderne tanti altri per il tempo massimo, così si è deciso di applicare la parte del regolamento in cui è scritto che le percentuali possono cambiare in caso di "condizioni speciali". Ma in gara non vi è stata una nevicata improvvisa o forti raffiche di vento, quindi quali erano le condizioni speciali? I tanti atleti ammalati?
Ovviamente molti team hanno protestato, tra i quali Italia e Svizzera, oltre a Repubblica Ceca, Gran Bretagna e Finlandia, solo per citarne alcuni, in quanto alcuni atleti hanno speso energie per disputare una gara vera e chiudere la gara nel tempo massimo ed altri, invece, hanno "passeggiato" riuscendo però a risparmiare energie in vista delle prossime gare. Di fronte a una situazione in cui le assenze erano già chiare prima del via della gara, perché non comunicare già prima che vi sarebbe stata questa opportunità, modificando prima del via la percentuale?
«Non capisco questa decisione - ha affermato Markus Cramer a Fondo Italia - non c'erano le motivazioni per cambiare la regola. Anche se le intenzioni non sono queste, a tutti sembra fatta per Chanavat. Sia chiaro, lo stimo ed è un grandissimo atleta, ma era fuori tempo massimo. Le regole ci sono e sono identiche per tutti. Dobbiamo solo seguirle. Se le motivazioni per il cambio sono quelle dichiarate dalla FIS, allora dovevano comunicarle prima.».
Le motivazioni della decisioni sono chiare e possono anche essere comprese, ma bisognava certamente agire in modo diverso e comunicarlo semmai prima della gara.
Senza complottismi, siamo convinti che la scelta non sia stata presa per favorire Chanavat, anche se poi effettivamente il francese ne esce super avvantaggiato, ma in realtà con buone intenzioni, soprattutto per permettere ad alcune squadre di arrivare almeno alla seconda tappa. Ciò però non toglie che la comunicazione è arrivata in modo errato e sicuramente questa decisione presa in modo unilaterale ha fatto venire meno la regola sacra dell'equo confronto sportivo. Peccato.