Il 21° Criterium Interappenninico di sci di fondo si appresta a vivere la sua stagione invernale. Dopo la prima tappa disputata sugli skiroll nel mese di ottobre a Subiaco (RM), organizzata dallo Sci Club Winter Sport Subiaco. Il calendario riporta in programma due appuntamenti sulla neve: 10-11 febbraio a San Giovanni in Fiore (CS) e il 2-3 marzo a Alfedena (AQ).
La seconda tappa nel ridente paese silano, San Giovanni in Fiore, sarà organizzata dallo Sci Club Montenero. Una due giorni ricca di gare aperte ad ogni categoria partendo dai giovanissimi -super baby, baby e cuccioli- fino ai più esperti senior e master. Si inizierà con un gimkana che farà da prologo e si disputerà nella giornata successiva un inseguimento a tecnica libera. In vista dell’appuntamento calabrese, abbiamo contattato il responsabile e uno degli ideatori della manifestazione Pino Mirarchi.
Cosa significa e cosa vuol dire organizzare un evento di tale importanza nella regione Calabria?
«Dopo ventuno anni di esperienza dalla nascita del trofeo Interappennininico, che vide la luce da un mio progetto insieme all’amico Nunziato di Santo, possiamo dire che è stato una pietra miliare per quello che poi è divenuto lo sviluppo dello sci di fondo nelle regioni centrali e meridionali. Diventando col tempo, dopo i campionati italiani, l’evento punto di riferimento per importanza e partecipazione. Per quanto riguarda il valore delle manifestazione le società e i ragazzi sono fieri di partecipare e lottare per vincere il titolo del Criterium Interappenninico».
Quali sono le attese per la partecipazione delle gare a San Giovanni in Fiore?
«I numeri oscillano, ci sono stati anni nei quali abbiamo avuto difficoltà a gestire i 250-300 iscritti, negli scorsi anni c’è stato un calo, ma si vede la ripresa dall’anno passato, ci si attesta mediante intorno ai 170-180 partecipanti al via. Chiaramente se ci sono delle edizioni che si spostano verso aree geografiche più tradizionalmente esposte alla cultura dello sci di fondo, ad esempio l’Abruzzo, si registra qualche presenza in più rispetto a zone più difficilmente raggiungibili tipo la Sicilia, ma questo solo a causa della lunghezza dei trasferimenti».
Il movimento giovanile può beneficiare di questi eventi e crescere?
«Il movimento giovanile può crescere e l’ho sempre sostenuto. Ospitare queste manifestazione danno visibilità e lustro alle località e favoriscono un virtuoso movimento, perché mettono in mostra il tanto interesse che c’è nelle zone appenniniche».
L’importanza di organizzare e far gareggiare tutte le categorie dai più piccoli ai master?
«A dir la verità è sempre stato così, abbiamo sempre fatto gareggiare tutte le categorie e non nascondo che sarebbe più facile organizzare un campionato italiano dove hai una sola categoria e una sola pista, sarebbe tutto più semplice. Realizzare Criterium significa far gareggiare dodici categorie maschili e femminili, con più piste e tipologie di gare dalle gimkane ai format classici. Organizzare è complesso, ma questi eventi ci danno la carica e regalano emozioni. Speriamo che quest’anno sia come i precedenti».
Alfedena, piccolo comune abruzzese in provincia dell’Aquila, ospiterà la terza e conclusiva tappa del Criterium Interappenninico. Il 2 marzo saranno gli sprinter ad entrare in scena per una giornata dedicata totalmente a loro, la ciliegina sulla torta verrà posta dalla mass start in tecnica classica che si disputerà il 3 marzo. Lo Sci Club Alfedena si sta preparando al meglio per questo oneroso appuntamento, le parole a Fondo Italia del suo presidente e membro della commissione nazionale del settore fondo, Arturo Como .
Quali sono le aspettative per lo Sci Club Alfedena in vista dell’organizzazione della tappa conclusiva del Criterium Interappenninico?
«Le aspettative sono riposte nel presentare un ottima organizzazione per dare risalto a questa bella manifestazione, che ha raggiunto il 21° anno con l’obbiettivo principale di far crescere lo sci di fondo nel centro-sud Italia».
Ad Alfedena sono numerose le gare in programma, come ci si prepara a livello tecnico e organizzativo?
«Non è la prima volta che organizziamo gare a livello nazionale ad Alfedena (campionati italiani, ndr), per la terza ospiteremo la fase finale del Criterium. Cerchiamo di lavorare sempre al meglio per far si che gli atleti trovino le piste altezza del contesto di gara, senza dimenticare un altro aspetto a cui teniamo molto: l’ospitalità».
Parlando di ospitalità, quanti atleti avrete all’evento? Avete delle previsioni già in merito?
«L’idea è quella di aspettarsi un numero che superi i 150 atleti, è una gara importante che attrae gente della Sicilia fino in cima all’Appennino per un totale di cinque comitati. Una manifestazione che è cresciuta con gli anni, tanto che altri sport invernali hanno preso spunto».
La tua presenza nella commissione nazionale del settore ti propone un punto di vista diverso per questi eventi. Avere un circuito di questa caratura sugli appennini fa sì che il movimento giovanile cresca in zone che non siano l’arco alpino?
«Si, assolutamente. Queste sono le occasioni per avvicinare i giovani atleti allo sci di fondo e i numeri stanno risalendo. Stiamo lavorando per avere degli impianti di innevamento lungo le piste per adeguarci sempre più agli standard degli amici alpini. Loro sono più avanti, ma noi cerchiamo di raggiungerli per far crescere il movimento di questo sport al centro-sud».
Un doveroso omaggio è stato disegnato sulla locandina ufficiale, presentata sulle pagine social del criterium, la quale raffigura Alfio Di Gregorio, mancato prematuramente nel mese di giugno di quest’anno. Una leggenda degli sci con le rotelle che ha scritto pagine di successi tra gli anni ’90 e gli inizi del nuovo millennio.
Tutte gli sci club e i comitati appenninici sono coinvolti nel Criterium, non ci resta che attendere con ansia la seconda tappa a San Giovanni in Fiore il secondo fine settimana di febbraio.