Lo scorso weekend, in occasione della seconda tappa della Coppa del Mondo di biathlon, gli azzurri hanno avuto ancora più sostegno a bordopista. Ad incoraggiarli vi erano tanti gruppi di tifosi, dai fan club di Lisa Vittozzi e Tommaso Giacomel, fino a un gruppo di appassionati che da diversi anni si sono uniti per sostenere tutti gli atleti italiani, facendosi notare con bandiere tricolori e striscioni. Parliamo dei tifosi azzurri del Vittorio Veneto Biathlon Fans, che da due anni sono diventati anche un fan club ufficiale riconosciuto dall’IBU e vanta iscritti non soltanto dal Veneto, luogo d’origine degli ideatori e in particolare Vittorio Veneto, ma da tutta Italia, grazie ad amicizie nate sui social o casualmente direttamente a bordopista. Tra gli iscritti vi è anche un ex calciatore ed allenatore di Serie A di calcio, Diego Bortoluzzi.
L’11 novembre, questo colorato gruppo di fans si è ritrovato proprio a Vittorio Veneto, per festeggiare il secondo anno dall’affiliazione all’IBU, ma in realtà come pretesto per incontrarsi, raccogliere le quote annuali, ma soprattutto parlare di biathlon e tanto altro, perché poi queste amicizie nate attraverso lo sport, finiscono per trascendere da esso. «È stato un modo per ritrovarci prima della stagione, anche per stabilire quali trasferte fare – ha raccontato Nicola Vascellari, il presidente del Vittorio Veneto Biathlon Fans, a Fondo Italia – è il terzo anno che lo facciamo. Ci ritroviamo sempre qui a Vittorio Veneto, nell’antico ristoro che da secoli affianca la chiesa di Sant’Augusta, Santa Patrona della nostra città, alla fine del sentiero medievale, che ha circa 250 metri di dislivello. Abbiamo visto che misura più o meno quanto il trampolino di Planica, così con un amico giornalista, una volta facemmo uno scherzo per il 1 aprile, dando la notizia che vi era il progetto di costruire un trampolino con zona d’atterraggio sulla piazza principale della città».
I soci del fan club sono oggi una sessantina, ma sempre in crescita. La maggior parte è composta da vittoriesi, ma iscritti arrivano dal Friuli Venezia Giulia, Falcade, Bologna, dal padovano e vicentino, alcuni bergamaschi, toscani, vi è anche chi viene da Bibione. «Ci troviamo, facciamo una bella mangiata chiudendo con la torta di San Martino, dolce della tradizione veneziana. Siamo già stati a Hochfilzen, poi qualcuno di noi andrà anche ad Oslo, saremo in tanti a Nove Mesto e soprattutto Anterselva. La festa per i due anni di affiliazione è stata una scusa. Anche perché facevamo attività già prima, presenti con i nostri striscioni».
Ma come è nata l’idea di un fan club sul biathlon a Vittorio Veneto, località che non ha tradizione di atleti locali nella disciplina? Nicola Vascellari apre la scatola dei ricordi e racconta: «L’attuale segretario, Sergio Costantini, che ha qualche anno più di me, è un appassionato di fotografia, andava ad Anterselva a scattare foto già a metà dei primi anni novanta e ha coltivato questa passione da anni e anni. Noialtri, invece, ci siamo appassionati seguendo le gare in tv, ci è stata trasmessa dalle bellissime telecronache di Puppo e Ambesi su Eurosport. Da lì, io e un mio amico avevamo deciso di andare ad Anterselva, circa otto anni fa, e siamo stati travolti dalla bellezza dell’ambiente biathlon, la valle, il tendone. Lo abbiamo raccontato ai nostri amici e anno dopo anno ci siamo trovati a essere sempre di più.
Una sera, poi, chiacchierando tra noi, è nata l’idea di far nascere un fan club, così abbiamo iniziato a spargere la voce, organizzare qualche trasferta, tutto attraverso il passaparola. Pian pianino abbiamo scoperto che dalle nostre parti vi sono altri appassionati, più di quanto si possa pensare.
Poi attraverso i social e il gruppo facebook "Biathlon Italia", abbiamo conosciuto altri ragazzi che vivono qui vicino, come Fabio e Sandro, e sono stati ben felici di unirsi al fan club pur non essendo della nostra città. Eravamo una quindicina, abbiamo creato le pettorine del fan club, giusto una somma di 15 euro l’anno per le bandiere, mettendo su anche altre attività sociali, di cui andiamo orgogliosi.
A bordopista abbiamo iniziato a farci notare con lo striscione, trovando il nostro posto ad Anterselva e anno dopo anno ci sono sempre più persone che si uniscono a noi. Sono felice, perché il fan club è la mia ricreazione, tra noi parliamo di tutto, si sono create amicizie. Non a caso la nostra sede è un pub a Vittorio Veneto, dove all’interno c’è ovviamente il pettorale della nostra Doro (Wierer, ndr)».
Non soltanto biathlon, perché il Vittorio Veneto Biathlon Fans è impegnato nel sociale, attraverso diverse iniziative, ma ha anche l’obiettivo di organizzare eventi per far crescere la cultura sportiva del territorio, non legandola necessariamente a sci di fondo e carabina. «Abbiamo deciso di organizzare anche un appuntamento annuale, che prevede una conferenza pubblica con un giornalista sportivo. Abbiamo ovviamente iniziato con Dario Puppo, con il quale abbiamo fatto un bellissimo incontro all’interno della biblioteca civica, non parlando soltanto di biathlon, ma anche di tennis e curling, approfittando del fatto che Dario parlasse a ruota libera di queste discipline. Abbiamo anche deciso di fargli una sorpresa, così quando è apparsa sullo schermo la foto di Stefania Constantini, è salito sul palco Alessandro Zisa, che con lui commenta il curling e ha anche allenato l’atleta cortinese.
Quest’anno abbiamo invitato Sergio Tavčar, epico telecronista di basket e sport olimpici su Tele Capodistria, che commentò anche il biathlon alle Olimpiadi di Sarajevo. Lui ha anche un blog, scrive benissimo, ed ovviamente si è parlato tanto di basket. Abbiamo anche avuto il patrocinio del Comune. L’obiettivo è andare avanti con questo appuntamento annuale, per parlare di sport e dei suoi valori».
In questi anni, si è creato anche uno splendido rapporto con gli atleti della nazionale italiana. Ovviamente in particolare con Windisch, visto che lo striscione col “cinqueeeeeeeeehhhhh” è sempre presente: «Una delle sere più belle per noi, è stata la premiazione degli atleti di Anterselva, all’interno della pro loco di Anterselva di mezzo, nel 2022, il giorno precedente la Doro Hunt. Allora Dominik aveva appena annunciato l’addio, così venimmo in quattro e gli consegnammo una delle nostre bandiere a lui dedicate. Poi ci ha autografato anche un’altra bandiera, che è ormai una reliquia per noi. Siamo nati con quella vittoria di Doro e Dominik a Östersund nel 2019. Quel giorno abbiamo anche avuto modo di parlare con Armin Auchentaller, che ci ha anche regalato una fascetta degli USA per un nostro amico.
Ci tengo però anche a raccontare un episodio bellissimo riguardante Lisa Vittozzi. Durante il lockdown nel 2020, ci trovavamo settimanalmente per fare delle video chiamate tra noi, eravamo circa in dodici. Mi è venuta l’idea di scrivere a Lisa e chiederle se volesse intervenire facendo una sorpresa a tutti. Lei mi ha chiesto il link ed è intervenuta chiacchierando privatamente con noi per oltre un’ora. Siamo stati tutti felicissimi e non lo abbiamo dimenticato. Le siamo sempre vicini, siamo molto affezionati a lei e siamo proprio felici di vederla a questo livello.
Abbiamo anche un bel rapporto con la zia di Rebecca Passler, che è spesso con noi vivendo vicino a Vittorio Veneto. Alla fine abbiamo proprio un bel rapporto con gli atleti».
Ma non solo Italia: «Abbiamo il culto di Gabi Soukalova. Tifiamo anche Christiansen, perché è stato simpaticissimo con noi a Pokljuka. Devo dire che c’è una certa simpatia per Slettemark, che viene dalla Groenlandia ed è un personaggio unico. Al nostro segretario, poi, non puoi toccare Tiril (Eckhoff, ndr) mentre io preferivo Marte (Røiseland, ndr). Alla fine siamo contenti chiunque vinca, tifiamo per gli italiani, ma alla fine vogliamo vederci solo lo spettacolo dello sport che nel biathlon si sublima».
Infine un augurio per la stagione: «Intanto che non ci sia troppa differenza con i materiali e sia quindi una Coppa del Mondo equa. Ovviamente forza tutti gli azzurri. Poi, parlando a titolo personale, sogno di vedere Lisa lottare per la Coppa del Mondo, Bionaz e Linda Zingerle che tornano al loro livello. Il primo ha già mostrato qualcosa di bello in questo inizio».