Incredibile, ma vero, nessun italiano ha preso il via alla sprint a tecnica classica che ha aperto la FESA Cup (ex OPA Cup o Coppa Europa, per chi preferisce) 2023/24. Con la decisione di contingentare la presenza degli atleti all’esiguo numero di sette, in un primo momento e appena sei successivamente, ma con ben tre gare in programma, l’Italia si è ritrovata a non aver modo di fronteggiare la sfortuna di aver perso due atleti.
Se il forfait di Michael Hellweger, che si è ammalato subito dopo il weekend di Santa Caterina, dove aveva vinto qualificazione e batterie della gara FIS, Trofeo Dante Canclini, valida anche come Coppa Italia Rode, era già noto da mercoledì, motivo per cui gli azzurri sono scesi da sette a sei, quello di Alessandro Chiocchetti è arrivato all’ultimo momento. Il fassano delle Fiamme Gialle, soprannominato “Pelin”, era infatti presente in start list, addirittura con il numero 1, ma già nella serata di ieri era purtroppo chiaro che non avrebbe preso il via. Il 2001 del gruppo Milano Cortina 2026, infatti, ha accusato il riacutizzarsi dei problemi derivati dalla caduta che sabato scorso lo ha eliminato dalla sprint in semifinale. Un vero peccato per un giovane di talento come lui.
Non vedere alcun azzurro partire in una gara di FESA Cup, Coppa Europa per i più anziani, è davvero difficile da accettare. Anche perché è inevitabile giungere a due possibili conclusioni.
La prima è che forse andrebbe rivisto il sistema di selezione per la FESA Cup, dal momento che in questo caso non si è voluto aprire ad alcuno sprinter, che avrebbe potuto partecipare, come Giacomo Gabrielli, secondo in gara a Santa Caterina dopo aver sbagliato gli sci in qualificazione; Mikael Abram, giunto terzo nelle batterie; oppure anche Martino Carollo, che ha gareggiato ammalato la settimana scorsa, ma ha vinto l’ultima OPA Cup Junior della passata stagione, proprio grazie agli ottimi risultati ottenuti nelle sprint. Allargare il contingente, per garantire almeno la presenza di tre o quattro azzurri nella sprint, non sarebbe stato un reato.
Se, invece, nessuno di questi atleti, o altri sprinter azzurri al via a Santa Caterina, è ritenuto all’altezza di prendere parte a una sprint di FESA Cup, allora si rischia di arrivare alla seconda conclusione, quella a cui non vogliamo credere, cioè che lo sci di fondo italiano non sia oggi in grado, di fronte ad appena due assenze, di schierare alcun atleta all’altezza di una sprint di Coppa Europa. Ovviamente non lo pensiamo ed è proprio per questo motivo che non capiamo come siamo arrivati a questa situazione. Anche perché siamo convinti che tanti sprinter che oggi avrebbero potuto prendere parte alla gara, mentre si trovano invece in Valle d’Aosta dove gareggeranno in due distance di Coppa Italia Rode, saranno ancora più amareggiati e demotivati, vedendo che a loro si preferisce il nulla, nel senso letterale del termine.
L’augurio è che sia solo un incidente di percorso. Può succedere a tutti. Gustiamoci ora gli juniores, dopo le belle soddisfazioni ottenute questa mattina dalle Under 20 e le Juniores.