Sono passati quasi 2 anni dall’ultima apparizione di Finn Hågen Krogh in una gara di Coppa del Mondo di sci di fondo. Il 33enne norvegese ha infatti gareggiato per l’ultima volta sul palcoscenico mondiale in occasione della sprint di Dresda del 18 dicembre 2021, chiudendo in 11ª posizione l’appuntamento vinto da Håvard Solås Taugbøl davanti a Federico Pellegrino e Lucas Chanavat. Per scovare l’ultimo podio in Coppa, bisogna invece tornare indietro alla stagione 2018-2019, sulla pista di Lahti per un’altra sprint in tecnica libera. Krogh chiuse 3° dietro a Klæbo e Pellegrino. Ma lo sforzo di memoria è ancora più intenso se si vuole andare a ripescare l’ultima vittoria in Coppa del Mondo di Finn Hågen Krogh. Questa risale infatti alla stagione 2016-2017 in una 15 km in tecnica libera a La Clusaz, in Francia: una data assai lontana, tanto che dietro a Krogh chiusero due atleti che hanno appeso gli sci al chiodo ormai da diversi anni, ovvero Martin Johnsrud Sundby e Alexander Legkov.
Ma facciamo un salto in avanti e torniamo all’attualità. Nel weekend appena concluso, a Gålå si è tenuta una tre giorni di Coppa di Norvegia che ha dato spunti importanti anche in ottica Coppa del Mondo. Se la sprint è servita a Klæbo per tornare a misurarsi al meglio della condizione, la 10 km (inizialmente 20, poi ridotta per il freddo) in tecnica libera ha messo in grande evidenza proprio il nome di Krogh. Il norvegese si è imposto vincendo con 9 secondi di vantaggio su Henrik Dønnestad e 13 su Martin Kirkeberg Mørk, dando un segnale in ottica Coppa del Mondo per le prossime tappe stagionali. “Non ricordo l'ultima volta che ha vinto una gara di Coppa di Norvegia o una gara internazionale – ha dichiarato l'ex allenatore della nazionale Vidar Løfshus ai canali di VG – Ma è sicuramente tornato”. Una vittoria che va ad aggiungersi ad alcuni sprazzi di vitalità già registrati nei test di Beitostølen (8° nella 10 TL davanti a Nyenget), ma soprattutto nella 10 TL di Muonio, chiusa al 4° posto. Dopo anni difficili, Krogh si riaffaccia dunque ad alti livelli e aggiunge il suo nome alla lista delle possibili carte da giocare in casa Norvegia. Ovviamente la concorrenza è alta: senza andare a scomodare i big, già i vari Stenshagen, Gunnulfsen, Moseby e lo stesso Iversen sono tutti nomi papabili per rientrare tra i convocati in qualche occasione. In ogni caso, Finn Hågen il suo segnale l’ha mandato, vedremo se saprà riconfermarsi.