Sci di fondo - 22 novembre 2023, 14:45

Sci di fondo - Klaebo va oltre le critiche e non esclude un ritorno in Nazionale per il prossimo anno: “Credo nel modello della nazionale”

Sci di fondo - Klaebo va oltre le critiche e non esclude un ritorno in Nazionale per il prossimo anno: “Credo nel modello della nazionale”

In questi giorni che precedono l’avvio della Coppa del Mondo, NRK ha incontrato Johannes Høsflot Klæbo durante la rifinitura per le gare Ruka. Il campione ha ricominciato ad allenarsi dopo un po' di tempo in cui è stato costretto al riposo, considerando che ha dovuto cancellare il suo soggiorno in quota a Livigno dopo essere risultato positivo al Covid.

A pochi giorni dall'inizio delle competizioni in Finlandia, l’asso dello sci di fondo è finalmente pronto a dedicarsi completamente alle gare sugli sci, ma soprattutto a lasciare alle spalle, una volta per tutte, il lungo conflitto con la Federazione norvegese di Sci. «Ovviamente si sente un po' di rumore. È impossibile non sentirlo» ha commentato il campione all’emittente nazionale norvegese a proposito del caos che è scaturito quando ha deciso di fare la preparazione estiva lontano dalla squadra nazionale di sci di fondo in aprile. Da allora, infatti, i commenti su ogni sua singola decisione non sono certo mancati nei lunghi mesi estivi.

Dopo lunghe trattative durate fino a poche settimane fa, la Federazione e Klæbo hanno infine trovato un punto di incontro in un accordo di rappresentanza standard, che permetterà all’asso dello sci di fondo di gareggiare in Coppa del Mondo. Decisione criticata dal campione iridato Pål Golberg, che in una recente intervista a NRK, il quale non vede alcuna “circostanza speciale” per approvare la presenza in Coppa del Mondo, non solo di Klæbo, ma di chiunque abbia rifiutato un posto in nazionale. «Rispetto il fatto che abbia optato per qualcos'altro, ma continuerò a impegnarmi per tutto l'inverno, sperando che veda il valore dell'ambiente che rappresentiamo» ha detto Golberg, che vorrebbe rivedere il collega in nazionale. Anche il 27enne di Trondheim, vincitore in carica della Coppa del Mondo, ha dichiarato di avere la medesima intenzione: «Non escludo di tornare in Nazionale l'anno prossimo. Sicuramente parlerò con Pål durante l'inverno. Probabilmente parleremo molto e lui sentirà la mia versione dei fatti. Penso che questo sia un bene per tutte le parti Sono stato chiaro sul fatto che è lì che voglio arrivare, e poi vedremo cosa ci riserverà il tempo. In questo momento, per come stanno le cose, ho scelto di rimanere fuori. Per ora passeremo l'inverno con questo accordo, e poi vedremo come andrà. In primavera faremo una valutazione e un nuovo piano.»

Diversi fondisti, come Klæbo, hanno scelto di non unirsi alla squadra nazionale ma di allenarsi individualmente: Kristine Stavås Skistad, per esempio, ma anche Astrid Øyre Slind; per il campione, anche se un numero sempre maggiore di atleti decidesse di non eseguire la preparazione con la nazionale, ciò non minaccerebbe il modello di squadra nazionale. «Situazioni del genere ci sono da sempre, quindi non credo che quello che accade adesso sia qualcosa di speciale. Penso che tutti noi dobbiamo contribuire a rendere questa situazione la migliore possibile. Dobbiamo metterci tutti in gioco, compresi me, la Federazione, mio padre e tutta la banda. Non si tratta di ingegneria aerospaziale.»

Naturalmente, Klæbo non si sente esente da critiche e sa che prima affrontare nuove eventuali trattative per un eventuale posto in nazionale c’è bisogno di riflettere molto: su ciò che si aspetta dal modello della Nazionale, ma anche su sé stesso. «È importante dire che sono favorevole al modello della nazionale. Ci credo e l'abbiamo visto funzionare per molti anni. E continuerà a funzionare per molti anni a venire. Ma ancora una volta, tutti dobbiamo migliorare.»

Uno come Klaebo, con quel palmares, in cosa può pensare di dover migliorare? «La resistenza, per esempio. La spinta, ecco dove devo migliorare. E poi ci sono sicuramente altre cose su cui devo migliorare. Bisogna essere abbastanza umili da guardarsi allo specchio e dire che a volte probabilmente si commettono degli errori e che bisogna essere in grado di imparare da essi, e questa è la cosa più importante».

Federica Trozzi

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