Olimpiadi - 20 ottobre 2023, 14:00

Milano Cortina 2026 - Sempre più caos secondo Repubblica: "Dall'antidoping in Francia al 'Medal Plaza' in Piazza Duomo che non si farà"

Milano Cortina 2026 - Sempre più caos secondo Repubblica: "Dall'antidoping in Francia al 'Medal Plaza' in Piazza Duomo che non si farà"

In mattinata è uscito sul quotidiano Repubblica un articolo su Milano Cortina 2026 che preoccupa ulteriormente, e non poco, gli appassionati di sport che pensavano ormai di averle ormai viste e sentite tutte sull'argomento. Si apprende infatti, in primis, che i processi di Antidoping durante la terza Olimpiade invernale italiana potrebbero essere spostati a Parigi.

In una intervista il direttore del laboratorio romano di Acqua Acetosa, Francesco Botrè, ha spiegato che c'è il rischio concreto che i test antidoping nel periodo olimpico si debbano fare in un laboratorio vicino a Parigi. Roba da non credere, le provette che girano per l'Europa. Il motivo, stando a Repubblica, sarebbe rappresentato dal fatto che il laboratorio antidoping di Acqua Acetosa (Roma Nord) non risponderebbe alle regole Wada: "è sul terreno del Coni, e non si può per motivi di conflitto di interessi, e poi ha problemi di spazi, i quali sarebbero estremamente limitati". Si è espresso sull'argomento anche il presidente della Federazione italiana medici sportivi, Maurizio Casasco. "La Wada potrebbe ritirarci l'accredito, niente più gare internazionali. E sarebbe più che una figuraccia".

Chi si occupa di antidoping in Italia ha già individuato una sede che andrebbe bene per le esigenze del laboratorio e per le richieste della Wada: si trova dalle parti di Via Casilina, a Roma, ma per renderla operativa servono 13 milioni di euro. Vedremo se si provvederà ad evitare un altro grande passo falso, che andrebbe ad aggiungersi a quello della pista da Bob, Skeleton e Slittino, oltre che alle altre opere "promesse" nella candidatura presentata nel 2019, che tali rimarranno. Il rammarico è semplicemente quello di avere per la terza volta nella storia le Olimpiadi invernali in Italia e non lasciare (quasi) niente alle generazioni presenti e future in termini di impiantistica. Nel 2006, ad esempio, il budello di Cesana fu lasciato marcire sotto il sole. Ciò che rimarrebbe, a conti fatti, è la grande miglioria dell'impianto di salto con gli sci a Predazzo, con i lavori che dovrebbero concludersi ad anno nuovo.

Ultima (ma non meno importante) questione emersa, sempre stando all'articolo di Fulvio Bianchi, riguarderebbe la Medal Plaza. Le cerimonie di assegnazione delle medaglie erano programmate davanti al Duomo di Milano, una cornice che le avrebbe rese indimenticabili per tutti gli atleti premiati con i tre metalli. Adesso, per problemi di soldi, di logistica e di sicurezza, pare che neanche questa idea verrà resa effettiva. Uno scempio assoluto, se pensiamo che si tratta di un'edizione dei Giochi Olimpici e non di una gara di Campionati provinciali.

Si vedrà che tipo di impatto avranno sugli atleti tutte queste vicende, se ovviamente verranno confermate. Ricordiamo per chi se lo fosse dimenticato, che l'Italia si aggiudicò le Olimpiadi del 2026 grazie a "lacune" in termini di impiantistica della candidatura svedese, che prevedeva le gare del budello in Lettonia. L'Italia presentò l'ambizioso progetto di riqualificare la pista di Cortina. 

Lorenzo Menichetti

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