Sci di fondo - 25 luglio 2023, 19:00

Sci di fondo - Federica Sanfilippo e la sua prima estate da fondista: "All'inizio ho fatto fatica ad abituarmi alla nuova routine; ho deciso di proseguire perché mi piace ancora tanto competere"

Federica Sanfilippo e la sua nuova carriera da fondista (foto credit: Josef Plaickner)

Federica Sanfilippo e la sua nuova carriera da fondista (foto credit: Josef Plaickner)

PREDAZZO - Le nuvole hanno già coperto il campo sportivo di Predazzo. Per l’ennesima volta in questo luglio, uno scroscio di pioggia promette di abbattersi sulla pista fiemmese. Federica Sanfilippo si copre, pronta a tornare nella caserma di Moena, sede delle Fiamme Oro, per pranzo, al termine di un allenamento atletico in pista, seguita da vicino come sempre da Marco Selle, allenatore della squadra di sci di fondo delle Fiamme Oro, al quale è molto legata dal momento che proprio con lui ha iniziato, diversi anni fa, la sua avventura da professionista, quando venne arruolata dalla squadra di sede della Polizia.

Nonostante scendano già le prime gocce di pioggia, Sanfilippo si ferma ugualmente a scambiare due battute con noi per fare il punto della situazione su questa prima parte della sua preparazione, certamente molto diversa rispetto al passato, ora che è impegnata esclusivamente nello sci di fondo e ha messo da parte la carabina.

Ciao Federica. Come stai? Come sta procedendo la tua prima preparazione da fondista?
«Pensavo fosse più facile. Sto bene fisicamente, anche se il cambio di allenamento mi ha fatto un po’ perdere il mio ritmo abituale, la mia routine. Mi sono davvero resa conto di quanto tempo mi portava via il tiro, che aveva il focus principale. In questo momento mi sto impegnando anche tanto ad allenarmi in classico. Anche questa è una grande novità, ma mi piace perché è un obiettivo su cui posso lavorare. Ovviamente mi alleno tanto anche a skating, che è il mio punto di forza. Diciamo che il classico sarebbe una cosa in più, vediamo come va».

Al di là della tecnica classica, fai degli allenamenti nuovi?
«Diciamo che molti allenamenti li facevo già lo scorso anno, come i lunghi a spinta e quelli lenti quando mi allenavo insieme ai fondisti della squadra, oppure certi lavori in pista che facevo già. Solo che fino allo scorso anno il focus principale era sul tiro e riducevo quindi certi lavori, altri non li facevo affatto. Invece adesso faccio ogni allenamento da fondista. Anche l’approccio è diverso non avendo più il tiro in mezzo, perché pure negli allenamenti lunghi, faccio un chilometraggio maggiore, non devo più pensare a gestire il tiro».

Sei curiosa di vedere dove tutto questo ti porterà?
«Si. Devo ammettere che inizialmente me lo immaginavo un po’ diverso. È stata parecchio dura, soprattutto all’inizio mi sentivo un po’ persa, non sapevo come gestirmi, come fare, non soltanto fisicamente ma anche mentalmente, considerato che non ho più il tiro. Devo dire che ora mi sta piacendo, ma ancora faccio tanta fatica e spero di farne un po’ meno in inverno».

Tornando all’inizio di aprile. Ricordo che in occasione dei Campionati Italiani di sci di fondo a Dobbiaco eri ancora molto indecisa se proseguire o meno. Cosa ti ha spinto ad andare avanti?
«Vero, ancora a Dobbiaco non ero per niente sicura, ho aspettato fino all’ultimo e alla fine l’ho fatto in due giorni. Allora ero consapevole di aver chiuso una bella stagione, che è stata anche un po’ folle, in quanto è successo un po’ di tutto. Non sapevo però come andare avanti, se proseguire nello sci di fondo, con quali obiettivi e anche se mi piaceva. Alla fine, però, ho pensato alle gare, ho sentito che mi piace ancora tanto competere. Ho visto che nelle sprint di sci di fondo posso fare bene e che mi sono anche comportata bene. Ho ancora voglia di gareggiare donna contro donna, questo mi ha spinto a continuare e soprattutto fare quello che mi piace ancora un anno».

Hai dimostrato anche coraggio, non è da tutti cambiare disciplina a 32 anni.
«Si, il coraggio ci vuole sempre. Da parte mia, so però di avere le Fiamme Oro che mi supportano, Marco (Selle, ndr), il mio allenatore, che mi aiuta ed è sempre qui quando ho bisogno. Alla fine mi piace ciò che faccio ed è quello in cui credo. Penso che ciò sia la cosa più importante».

Anche quest’anno passerai tutta l’estate in Val di Fiemme. Ormai possiamo considerarti praticamente fiemmese.
«Si sono nuovamente qui. Per il terzo anno consecutivo ho preso un appartamento di Marco (Selle, ndr). Sto bene, mi piace allenarmi qui, sia in sede che in vale. Inoltre, ogni tanto ho anche la possibilità di allenarmi con Doro (Wierer, ndr). È bello, alla fine qui un atleta ha tutto ciò di cui ha bisogno per fare bene».

Ora che ti alleni esclusivamente nello sci di fondo, tiri un po’ il collo a Doro quando vi allenate insieme?
No, ma alla fine non abbiamo fatto grandi lavori assieme, un po’ di corsette, qualche giro. Diciamo più merende (ride, ndr) che altro. È bello averla qui. Alla fine l’amicizia è rimasta quella di sempre. Anche se non faccio più biathlon, riusciamo comunque a condividere dei bei momenti assieme. Con il fatto che ha casa qui, ci vediamo spesso e siamo sempre a contatto. Per esempio, qualche settimana fa ero in Francia e lei è venuta da me dal raduno di Bessans in occasione del giorno di riposo».

La FISI ti ha inserita nei quadri della nazionale come osservata. Qual è il tuo obiettivo?
«Per me è difficile pormi degli obiettivi, è un po’ tutto nuovo e aperto. Cercherò di fare bene già da dicembre, presentarmi in forma al via della stagione e allora acceterà tutto quello che arriverà in più. Sento di essere tenuta in considerazione dalla nazionale, per esempio sono in stretto contatto con Markus (Cramer, ndr). A ottobre dovrei andare anche in raduno con la nazionale a Ramsau e successivamente a Davos. Probabilmente ne faremo anche uno autunnale con le Fiamme Oro a Livigno.
Tornando agli obiettivi, devo ammettere che mi sembra un po’ strano avere davanti una stagione senza grandi eventi, perché nel biathlon ho sempre avuto il Mondiale a cadenza annuale, mentre nel fondo è ogni due. Diciamo che il mio obiettivo è confermare quanto di buono ho fatto lo scorso anno nelle gare a skating, poi nelle sprint vediamo se tiro fuori qualcosa di più. Mi piacerebbe superare finalmente i quarti e raggiungere la semifinale». 

Giorgio Capodaglio

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