Biathlon - 25 luglio 2023, 07:30

Biathlon - Wolfgang Pichler: "L'allenatore dev'essere psicologo, Anterselva sede di gara top"

Wolfgang Pichler (credit: pagina Facebook IBU)

Wolfgang Pichler (credit: pagina Facebook IBU)

Wolfgang Pichler può essere considerato senza dubbio il decano degli allenatori di biathlon. Il tedesco è stato il mentore di numerose medaglie olimpiche e mondiali, come Jens Steinegen, Magdalena Forsberg, Anna Carin Olofsson, Helena Ekholm, Bjorn Ferry, Hanna Oeberg e Sebastian Samuelsson.

Ai microfoni di "Biathlonworld", il 68enne ha raccontato l'evoluzione della disciplina della carabina negli ultimi 30 anni: "È incredibile come sia cambiata - ha esordito -. Nell'IBU ogni nazione ha un solo voto, quindi lavoriamo sempre insieme e, così facendo, abbiamo costruito un grande sport. Se non avessimo lavorato insieme, non avremmo mai avuto le staffette miste, che hanno fornito alle nazioni più piccole la possibilità di essere competitive".

Pichler ha sottolineato che il livello di professionalità degli allenatori sia cresciuto e continui a migliorare. In tal senso, la nuova IBU Academy colma un vuoto importante: "Trovare buoni allenatori è davvero difficile - ha spiegato -. Ora stiamo facendo un primo passo, costruendo l'IBU Academy. Molti Paesi non hanno una scuola per allenatori e questi ultimi non conoscono le basi. Inoltre, al di là della scuola è necessaria l'esperienza pratica: devi sapere come gestire l'allenamento e la preparazione per la competizione, una consapevolezza che si acquisisce solo con l'esperienza".

I giovani allenatori, ha proseguito il tedesco, devono imparare a dire "le cose giuste al momento giusto. Ad esempio, durante l'ultimo giro puoi dire all'atleta che è indietro di 5 secondi oppure 'sei in 70a posizione'. È davvero importante riuscire a trasmettere lo spunto mentale positivo, perché a volte la differenza tra un buon risultato e un super risultato è proprio di soli cinque secondi".

Per Wolfgang Pichler, sopravvissuto a un arresto cardiaco nell'autunno 2020, il biathlon rappresenta tutta la sua vita: "Nelle riunioni fra allenatori spesso era una guerra, ma alla fine ci sono stati buoni risultati - ha ricordato -. Abbiamo sempre lottato per migliorare lo sport. Alla fine, dopo 30 anni, abbiamo fatto così tanti progressi. È stata una fortuna per la disciplina ottenere i contratti televisivi. Tutte le gare vengono trasmesse e ciò ha contribuito a portare premi in denaro. Il biathlon è l'unico sport sul quale abbiano influito gli allenatori".

La crescita del biathlon, secondo l'ex allenatore, è in parte dovuta agli organizzatori e alle loro sedi: "Tutto è iniziato con Oberhof, Ruhpolding e Anterselva. Tutte loro hanno stabilito uno standard elevato e costruito grandi eventi, indicando la strada a luoghi come Nove Mesto e Annecy. Ora Lenzerheide sta crescendo, Hochfilzen, Kontiolahti e Östersund hanno fatto passi in avanti".

Da ultimo, Pichler ha voluto ricordare che  compito dell'allenatore tenere alto il morale degli atleti. L'allenatore, oggi, dev'essere uno psicologo".

Alessandro Nidi

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