Combinata - 01 dicembre 2022, 16:35

Parte la combinata nordica femminile, che continua a crescere: 10 nazioni al via (senza Russia) per convincere il CIO

Parte la combinata nordica femminile, che continua a crescere: 10 nazioni al via (senza Russia) per convincere il CIO

Mancano poche ore al via della Coppa del Mondo femminile 2022/23 di combinata nordica, la terza nella storia, la seconda con più di una gara in programma.
Il calendario di quest’anno prevede undici gare individuali (1 mass start) e una staffetta mista con gli uomini. Le atlete gareggeranno quindi in sei diverse località, partecipando anche al sentitissimo weekend di Oslo.
Nella passata stagione le tappe furono cinque, con otto gare individuali e una staffetta mista.

In questa stagione, inoltre, vedremo le donne partecipare al Mondiale per la seconda volta. A Planica, oltre alla competizione femminile, assisteremo anche alla prima staffetta mista di combinata nordica in un evento iridato. Una bella novità.

Dopo la sorprendente bocciatura del CIO, la combinata nordica vuole dimostrare di meritare le Olimpiadi già a partire da Milano-Cortina 2026, sperando di poter sovvertire quella che è stata fin qui la decisione del Comitato Internazionale Olimpico. Il movimento della combinata nordica si sta mostrando compatto in questo senso, come ha dimostrato anche l’iniziativa degli uomini che prima del via della mass start di Ruka hanno chiesto proprio parità di trattamento per le donne.

Guardando la start list del PCR che inizierà oggi alle 19.30, non passa inosservata la presenza di 30 iscritte, 10 nazioni presenti e 3 continenti rappresentati. Certo, i numeri non sono altissimi, ma non dimentichiamoci intanto l’esclusione della Russia. Lo scorso anno, con le russe presenti, le iscritte erano 27. Una crescita non scontata dopo la bocciatura del CIO. Non ci sono dubbi sul fatto che, se le donne dovessero essere ammesse alle Olimpiadi, questa disciplina sarebbe destinata a crescere in modo vertiginoso nei prossimi quattro anni, anche perché la stessa FIS ha tutte le intenzioni di agevolarne la crescita per non rischiare di vedere cadere insieme alla femminile anche la combinata maschile.

Se confrontiamo i numeri con un’altra disciplina che farà il giustamente (e sottolineiamo giustamente) il suo esordio a Milano-Cortina 2026, lo sci alpinismo, troviamo che alla prima tappa di Coppa del Mondo, in occasione della sprint femminile, erano al via 29 atlete, provenienti da otto nazioni e con due continenti rappresentati. Ciò a dimostrazione che giustamente alle discipline in crescita va data la possibilità olimpica al di là dei freddi numeri. Inspiegabilmente il CIO ha tenuto come punto di riferimento soltanto il Mondiale di Oberstdorf, con poca volontà di approfondire seriamente la questione.

Allora c’è grande curiosità di vedere, a partire dalle 19.30 di oggi, l’esordio stagionale della combinata nordica femminile. Occhi puntati sull’imbattibile Gyda Westvold Hansen, insieme alle altre norvegesi, Marte Leinan Lund, Ida Marie Hagen e Mille Marie Hagen. Ma ovviamente saranno protagoniste anche le giapponesi Anju Nakamura e Yuna Kasai, le slovena Ema Volavsek, Silva Verbic e Annalena Slamik, l’austriaca Lisa Hirner, le azzurre Annika Sieff e Veronica Gianmoena, la tedesca Jenny Nowak. L’estate, però, ha evidenziato anche nuove protagoniste come la 2007 finlandese Minja Korhonen o la 2006 tedesca Nathalie Armbruster.

Insomma, i motivi di interesse alla vigilia della stagione sono tanti, nella speranza che il CIO segua con attenzione senza partire prevenuto e sappia avere l’umiltà di tornare sui propri passi ed aprire l’universo a cinque cerchi anche a questo appassionato gruppo di atlete destinato a crescere. Una bocciatura olimpica potrebbe frenare questa disciplina.

Giorgio Capodaglio

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