Cammina per la mixed zone con il sorriso di chi è soddisfatto della sua grandissima prestazione. E non può essere altrimenti, perché Emil Iversen è stato forse ancora una volta il miglior atleta in pista, così come già fatto in staffetta venerdì. Nel corso della 50 km è stato il più generoso, ha lavorato tanto per la squadra e marcato stretto Bolshunov, pronto a coprire il gap ogni volta che il russo andava all’attacco, fino a decidere di cambiare gli sci con un giro di ritardo rispetto ai compagni, proprio per non mollare mai colui che era il grande favorito della vigilia.
Sull’ultima salita anche Iversen ha cercato di tenere il ritmo del russo, ma era chiaro fin dall’inizio quale sarebbe stato il finale già scritto: Klæbo alle spalle di Bolshunov in discesa, che supera il russo uscendo più velocemente di lui dall’ultima curva ed Iversen a prendersi il bronzo. Invece, ecco il contatto tra i due contendenti, il bastone rotto dal russo, Iversen che lo ha battuto negli ultimi metri per una fantastica doppietta norvegese. Quindi il ricorso russo, la decisione della giuria di squalificare Klæbo, l’appello norvegese nuovamente respinto ed Iversen si è scoperto addirittura campione del mondo. La Norvegia si è poi rivolta ad una commissione esterna che nei prossimi giorni ragionerà sulla decisione e potrebbe nuovamente ribaltare l’esito della gara. Intanto Iversen è salito sul gradino più alto del podio, ha sentito suonare l’inno norvegese per sé e ha ricevuto il suo primo oro individuale.
Dopo tante interviste rilasciate ai media scandinavi, nonostante la stanchezza e i fotografi che lo attendevano per il servizio con la medaglia d’oro, Iversen ha trovato il tempo per fermarsi anche a parlare con noi.
Qual è il tuo stato d’animo al termine di questa giornata?
«Al momento sono arrabbiato, ma allo stesso tempo felice per la mia performance. Ho corso una fantastica 50 km e la mia forma era ottima. Non sento di aver meritato l’oro, ma ritengo di aver meritato veramente l’argento. Sono felice per questo giorno ma allo stesso tempo triste per Johannes. Credo sia stata proprio ingiusta la sua squalifica».
Se la commissione dovesse accogliere il ricorso, accetteresti di restituire l’oro al tuo compagno di squadra?
«Non avrei alcun problema a ridargli questa medaglia. Per me l’argento conquistato in questa gara vale come un oro. Sarebbe ok».
Hai dato l’impressione di lavorare molto anche per la squadra facendoti trovare spesso in testa a tirare.
«In realtà l’ho fatto perché mi sentivo bene, sono in ottima forma ed avevo buonissimi sci. Ho così provato a stare in testa per evitare incidenti. Credo di aver fatto una gara perfetta».
Sei stato grande protagonista in staffetta ed oggi. Immaginiamo il tuo giudizio sul Mondiale sia molto positivo.
«Ho disputato un fantastico Mondiale. Sono arrivato in grandissima forma. La staffetta è stata entusiasmante, lì ho vissuto una grande giornata, così come tutta la squadra. Sono veramente felice di quanto ho fatto ed ora voglio solo godermi questo momento».
Ti senti il campione del mondo della 50 km?
«No, non mi sento il campione del mondo, ma sento di aver vinto l’argento che, come ho detto prima, per me vale come un oro. Quindi è un bellissimo giorno».
Cosa dirai a Klæbo tra poco quando lo rivedrai?
«Non so cosa gli dirò, ma gli darò sicuramente un abbraccio. Ovviamente lui non è arrabbiato con me, io non ho avuto alcuna responsabilità di quanto accaduto. Ma capisco che sia distrutto, lo sarei stato anch’io».