Combinata - 19 settembre 2020, 18:00

Combinata Nordica – Falko Krismayr: “Metterò tutte le mie conoscenze sul salto a disposizione dei combinatisti finlandesi per portarli al top mondiale”.

A sette mesi dal suo nuovo incarico come allenatore della parte salto nel Team Suomi, abbiamo incontrato in esclusiva il quarantenne tecnico austriaco che ci ha raccontato di come stia cercando di cambiare la direzione nella tecnica in Hirvonen e compagni, della sua collaborazione con Ahonen e del futuro della combinata nordica.

Courtesy Falko Krismayr

Courtesy Falko Krismayr

“If you jump. I make you fly”. Questo motto, accompagnato da un falco stilizzato, presenti nel logo e nell’azienda di marketing gestita da Falko Krismayr, è anche quello che tutto il popolo finlandese spera possa avvenire nelle prossime stagioni di combinata nordica. Tornare a volare!

Negli ultimi anni, tanto erano positive le prestazioni sugli sci stretti di Ilkka Herola, Eero Hirvonen e degli altri giovani ragazzi finlandesi, quanto titubanti e il più delle volte compromettenti quelle dal trampolino degli stessi atleti Suomi.

Lo scorso Febbraio, dopo un corteggiamento durato un paio di mesi, il capo-allenatore finlandese della Combinata Nordica Petter Kukkonen ha rotto gli indugi annunciando l’ingaggio del quarantenne coach austriaco Falko Krismayr. Geniale e azzeccata la mossa attuata da Kukkonen per convincere il coach tirolese a lavorare fin da subito per la giovane squadra finlandese.

Il nativo della piccola Telfs, suggestivo comune posto a soli dieci chilometri da Innsbruck, ci racconta come si materializzato questo interesse da parte del Team Suomi: ”Il primo contatto con Petter è avvenuto all'inizio dello scorso dicembre. Mi ha detto che vi sarebbero stati alcuni cambiamenti nella sua squadra nella stagione successiva e si ricordava di me come di una persona non proprio piacevole da affrontare in gara quando allenavo la squadra austriaca, così mi ha chiesto se avessi tempo e opportunità per unirmi alla squadra finlandese. Ero lusingato che mi avesse offerto questa posizione, ma la mia vita era cambiata troppo, ho la mia azienda nel network marketing, la mia vita è davvero bella ora e volevo godermi il mio tempo al di fuori del coaching, ma poi Petter ha fatto la mossa intelligente di invitarmi al loro training camp a Ramsau solo per guardare i ragazzi e dare loro qualche consiglio nel salto. In qualche modo, a Ramsau durante i loro allenamenti e guardare i ragazzi di talento presenti in questa squadra ha fatto scattare dentro di me qualcosa. Ho così cambiato la mia decisione sull'offerta di contratto di due anni e accettato la loro sfida, cercando di aiutare questi fantastici ragazzi che cercheranno di conquistare qualcosa di importante alle future Olimpiadi. Così lo scorso febbraio sono entrato nel Team Finland ufficialmente”.

Coach Krismayr vanta un passato da discreto saltatore nella sua carriera, nella quale spiccano le due medaglie di bronzo ottenute nel 1997 nei Mondiali Junior di Canmore in Canada. La prima dal trampolino piccolo e la seconda coi compagni Loitzl, Hoerl e Dorner nel Team event. Nel massimo circuito il suo miglior risultato è il ventitreesimo posto conquistato a Vikersund l’anno successivo. Terminata in giovane età la carriera di saltatore, Falko dal 2004 ha iniziato la sua nuova attività di allenatore, prima con la squadra B austriaca di salto speciale e successivamente entrando nello staff della squadra tedesca per un paio d’anni. Ma è col ritorno in patria da allenatore del salto della squadra maggiore austrica che Krismayr ottiene i maggiori successi.

Dal 2009 al 2015 porta i vari Gottwald, Stecher, Gruber e gli altri nell’elite mondiale conquistando con loro tre medaglie olimpiche e sette medaglie ai Campionati del Mondo. Nell’estate 2015 il tirolese ha abbandonato l’attività di coaching per dedicarsi all’imprenditoria in un società di network marketing per il benessere. Questo fino allo scorso inverno, quando per il tecnico austrico si è di nuovo aperto il capitolo coaching con la squadra finlandese di Combinata Nordica.

Come sta andando la sua nuova vita con la squadra finlandese e lo studio della lingua finlandese? Ci racconti i suoi primi mesi.

«Al momento vivo ancora in Austria. Il sistema che abbiamo concordato insieme prevede che la mia casa sia ancora qui in Tirolo, perché ho la mia famiglia e i miei figli qui, quindi non è possibile trasferirmi definitivamente in Finlandia. Ma abbiamo trovato un buon ritmo nel nostro programma di allenamento con i ragazzi che vengono qui in Austria per alcuni periodi e io che a volte vado in Finlandia. Questo, perché dove io abito, vicino a Innsbruck, i trampolini sono molto vicini e abbiamo tutte le strutture per allenarci adeguatamente per migliorare nel salto. Quindi stiamo cercando di trovare il giusto equilibrio tra i due paesi. E quando i ragazzi sono qui, altre buone località per il salto come Garmisch, Oberstdorf, Bischofshofen e Ramsau sono a sole due ore e mezza di macchina, quindi con buone opportunità di far crescere la nostra squadra su differenti trampolini. Ma e’ anche molto utile saltare in Finlandia che offre condizioni a volte più impegnative con il vento, perché in gara non sai mai quali condizioni potresti trovare. Per quanto riguarda il mio finlandese, all'inizio ero ansioso di imparare nuove parole e frasi, ma è piuttosto difficile imparare una lingua complicata in così poco tempo. Sto facendo progressi, posso ordinare una cena al ristorante, ma non sono ancora pronto per una conversazione completa.»

Parliamo di Eero Hirvonen. Nelle ultime due stagioni ha avuto grossi problemi nel salto. Qual è la suo giudizio tecnico a riguardo?

«È difficile dire perché lui abbia ​​saltato così male, ma la prima cosa che viene all’occhio analizzando i dati è la sua lentezza nell’inrun. Questo è stato il problema principale da risolvere con lui. Migliorare la sua velocità nell'inrun, perché quando sei due chilometri circa più lento degli altri è quasi impossibile raggiungere lunghe distanze. Quello su cui stiamo lavorando con lui e col resto del Team ora, è costruire un volo con buona pressione subito dopo il takeoff e non solo durante il volo. Con lui abbiamo fatto i primi passi nell'allenamento migliorando questo movimento dopo il takeoff implementando il suo feeling nel salto».

Hirvonen ha subito un'operazione chirurgica al ginocchio lo scorso aprile. Come sta andando la sua riabilitazione e a quale livello potremo vederlo nell’Opening di Ruka?

«La cosa negativa dovuta alla situazione del Covid19 è che abbiamo dovuto ritardare di sei settimane l'operazione al ginocchio. L'intervento chirurgico era programmato immediatamente alla fine della scorsa stagione ma abbiamo dovuto ritardare fino alla fine di Aprile, rinviando l'inizio della preparazione estiva. Comunque Eero sta lavorando incredibilmente bene ora. Sono abbastanza sicuro che lo vedremo saltare ad un buon livello e sono anche sicuro che ci divertiremo tutti di più a guardarlo saltare. »

Nel Team Finland sta lavorando a stretto contatto con Janne Ahonen che si occupa della preparazione dei materiali. Vi è anche uno scambio di informazioni tra voi due riguardo la tecnica di salto?

«Sì, e non solo per i materiali. Janne è stato uno dei migliori saltatori con gli sci al mondo e averlo nella nostra squadra è un'enorme opportunità. A volte, quando siamo seduti insieme, mi piace avere la sua opinione su ciò che pensa di come saltano i nostri ragazzi, perché è così prezioso avere il feedback di uno dei migliori saltatori con gli sci al mondo e lavorare insieme per migliorare i materiali e far rendere le cose al massimo livello. Quindi mi piace lavorare con lui e non vedo l'ora di vedere come tutti noi ci comporteremo in gara».

Pensa che la Finlandia sia allo stesso livello di Norvegia, Austria e Germania dal punto di vista dei materiali?

«Direi che siamo sulla buona strada. La cosa buona è che non si tratta solamente della situazione della combinata nordica, ma anche nel salto con gli sci. Stiamo avendo degli incontri e uno scambio di informazioni anche con Lauri Hakola e Janne Väätäinen a Kuopio, e abbiamo convenuto che abbiamo bisogno di questo stretto scambio tra di noi per essere entrambi competitivi il prossimo inverno. In questo modo faremo passi avanti per tutto il settore del salto in Finlandia ».

Nel Team Finland i giovani talenti Perttu Reponen e Wille Karhumaa sono stati promossi nel Team A lo scorso autunno. Ci descriva il potenziale di questi due ragazzi.

«Wille ha delle buone capacità di salto con gli sci e sono abbastanza sicuro, anche se non so quanto ci vorrà, che un giorno volerà davvero bene. Non ho visto spesso degli atleti giovani come lui lavorare così duramente per avere successo. È molto concentrato, è un ragazzo che lavora molto e so dalla mia esperienza che se hai questo atteggiamento, pur non sapendo quando arriverà il successo ad un certo punto della tua vita esso ti raggiungerà sicuramente. Quest'anno è un po' una sfida per lui perché ora è nel suo anno di servizio militare, quindi non è la situazione ideale per Wille per svolgere il suo allenamento completo, perché ora il recupero potrebbe essere un po' problematico. Ma sta dando tutto se stesso e lo vedremo meglio in autunno quando avrà finito con l'esercito. Valuteremo il livello di Wille in prospettiva, con il Campionato del Mondo a Oberstdorf davanti a lui. A proposito di Perttu, penso che gli appassionati di combinata nordica si divertiranno molto con lui in futuro quando lo vedranno saltare. È un saltatore di grande talento e sta facendo grandi passi avanti in questo momento. Ha solo 18 anni, quindi ci saranno alti e bassi, è qualcosa che dobbiamo considerare, ma credo che Perttu avrà dei buoni up di risultati nella prossima stagione ».

Altri giovani combinatisti finlandesi si stanno sviluppando ad un buon livello nella squadra junior. Collaborerà attivamente con Antti Kuisma mettendo la sua conoscenza nel salto a disposizione del suo gruppo di ragazzi?

«Abbiamo già fatto un po' di teoria del salto con gli sci online con loro e abbiamo fatto dei camp insieme a Kuopio e Ruka quest'estate. Sicuramente a causa di questa situazione del Corona virus non è facile viaggiare con l'intero team e anche il nostro bugdet è qualcosa di cui dobbiamo tenere conto. Ma in questi due anni voglio dare tutto ciò che sia possibile a questi promettenti ragazzi in termini di conoscenza ».

Come si è tenuto aggiornato negli ultimi cinque anni nei quali è rimasto lontano dalla combinata nordica?

«Sinceramente devo dire che sono completamente uscito dalla Combinata Nordica in questo periodo nel quale mi sono dedicato alla mia impresa di marketing. Ho guardato in TV alcune gare. Ma questo periodo senza allenare, per me è stato dall'altra parte buono perché ora mi sento totalmente nuovo e fresco per questo sport come allenatore. Ma mi rendo conto che nel salto con gli sci le cose non sono poi cambiate granchè. Noto solo che il livello dei migliori è aumentato nel salto, se vediamo per esempio all'elevata stabilità di Jarl Magnus Riiber negli ultimi due anni. Sarà la nostra sfida raggiungere questo livello e salire sul podio con i miei ragazzi. Ora più che mai in Combinata, successo e fallimento sono ormai divisi solo da una sottile linea rispetto a ciò che accadeva in passato. »

A proposito di questo, ha riscontrato differenze nella tecnica di salto della combinata nordica rispetto agli ultimi cinque anni?

«Non nella tecnica. I principi durante il volo e le leggi della fisica rimarranno sempre gli stessi. I materiali sono cambiati come le circostanze dovute al vento. Personalmente ho un approccio leggermente diverso nel salto con gli sci rispetto a cinque anni fa, ma questo ha qualcosa a che fare con l'approccio in generale che si ha verso l'allenamento. Altrimenti non vedo grandi differenze. »

Quale direzione dovrebbe prendere la combinata nordica in futuro? Vede ora una grande predominanza dei saltatori? E perché non si vedono più rimonte spettacolari nel cross country come facevano in passato Manninen, Gottwald, Pittin? Le grandi rimonte alla fine sono il “sale” della Combinata Nordica.

«Penso che il nostro sport sarà sempre dominato dai ragazzi e non dalle regole. Ricordo ad esempio Jarl Magnus Riiber che all’inizio in Coppa del Mondo era battuto da ragazzi come Moan, Kokslien o sciatori come loro capaci di lottare per le vittorie e forti sugli sci. Poi lui ha migliorato nelle due parti. Al momento sembra che i saltatori forti siano un po’ in vantaggio, ma questo solo fino a quando i fondisti migliori non avranno la capacità di saltare meglio. Se si guarda ai vincitori assoluti della Coppa del Mondo da Jason Lamy-Chappuis o anche prima, ciò che si nota è che è necessario essere un saltatore competitivo, perché Jason era un saltatore con gli sci forte così come Frenzel, Akito Watabe e ora anche Riiber che sono i vincitori complessivi degli ultimi dieci anni. Quindi è necessario impostare la base nel salto con gli sci per vincere la sfera di cristallo. »

Pensa che il Board della Fis nella combinata nordica dovrebbe modificare qualcosa in futuro, cambiando ad esempio la regola dei quattro secondi per punto?

«Non so dove andranno in futuro. A me personalmente non importa, perché le regole sono le regole. Hai solo bisogno del modo migliore per affrontarle. Per noi personalmente, ora la Finlandia ha una squadra di fondisti molto forti e sarebbe facile dire: "Ok, la Fis dovrebbe cambiare le regole, apportando maggiori vantaggi ai fondisti". Ma il modo corretto è insegnare loro a migliorare il proprio salto, così tutti i problemi sono risolti. E poi accadrebbe il contrario se le regole portassero più svantaggi ai saltatori forti. Invece dovrebbero solo migliorare nel cross-country. Desiderare solo di cambiare le regole è il modo sbagliato. Bisogna lavorare sui propri punti deboli. »

Paolo Romanò

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